Capitolo 13

2.6K 113 40
                                    

Hermione poteva sentire le guance bruciare mentre finiva di parlare. Non sapeva perché stava arrossendo. Era lì, seduta di fronte a un uomo che sembrava essere sotto shock, disposto ad attraversare l'inferno, innamorato di lei e lei era imbarazzata ad ammettere che anche lei era innamorata di lui.

Draco la stava fissando con occhi spalancati, tutto il viso congelato. Sembrava che avesse visto un... beh, non un fantasma. Perché, davvero, chi non ne aveva visto uno? Ma qualcosa di molto sgradevole e sorprendente. Come un Voldemort risorto.

Sì, sì...

Quella era più o meno la sua espressione.

Sembrava quasi pronto a svenire dallo shock.

Non era la reazione che sperava.

"Questo... questo non è possibile". disse, lentamente.

Lei gli lanciò un'occhiata.

"Draco, non ti mentirei solo per farti sentire meglio. Ci ho pensato tanto".

Lui era molto pallido.

"Ma... ne abbiamo parlato", aveva un tono fermo, un tremito appena percettibile. "Ne hai parlato con mia madre. La settimana scorsa. Allora non provavi niente per me".

"Beh. Non ricordo quale fosse il mio pensiero in quel momento". Lei gli lanciò un'occhiataccia. Essere stata Obliviata sarebbe stato un argomento dolente per lei per molto tempo.

Continuò.

"Ma non credo che, nel contesto dell'apprendere che stavi morendo e che avevo bisogno di legarmi a te per salvarti, me ne sarei resa conto. Sarei stata preoccupata con la ricerca e avrei cercato di venire a patti con tutto. Non sarei stato concentrata sui miei sentimenti".

Draco sembrava ancora dubbioso e terrorizzato. Aveva gli occhi enormi mentre la fissava.

"Voglio dire, non è che sia stata una decisione consapevole e razionale" aggiunse lei sulla difensiva. "Davvero, va parecchio contro il mio buon senso. Sei perfido con me la maggior parte del tempo. Questo probabilmente dice tutto sulla mia autostima o qualcosa del genere".

Draco emise un suono strozzato. Sembrava sul punto di svenire.

Hermione allungò la mano e gliela prese.

"Draco, quando sono venuta qui ieri sera, ne ero sicura. Anche se sei stato amichevole come un porcospino e non hai mai fatto altro che prendermi in giro quando non stavamo lavorando. Quando si trattava di tutte le cose che contavano di più per me, tutte le volte che avevo più bisogno di qualcuno, tu eri sempre lì. E questo mi ha fatto innamorare di te. Ma ti ho dato per scontato, così non me ne sono resa conto - non fino a quando ho pensato che te ne saresti andato e ho sentito come se mi si stesse spezzando il cuore".

"Dillo", disse lui, quasi supplicando.

Lei si chinò in avanti in modo che i loro volti fossero solo a un soffio di distanza. Gli occhi fermi l'uno sull'altro.

"Io ti amo, Draco Malfoy".

Lui rabbrividì a quelle parole. Come se qualcosa nel profondo di lui si fosse rotto.

Hermione si avvicinò ancora di più a lui, senza più preoccuparsi di tenere su il lenzuolo.

Lui non le credeva.

Non riusciva a convincersi a farlo.

Lei lo capiva.

In un certo senso stentava a crederci lei stessa.

Le emozioni non erano proprio il suo forte. Specialmente non quelle romantiche. Ma essere innamorata di lui era diverso da qualsiasi altro sentimento che avesse mai provato. Travolgente e sicuro. Forse per l'immediatezza con cui l'aveva colpita. Non era stata una cosa consapevole, in crescita, su cui aveva avuto mesi e anni per rimuginare. Era stato segreto e lento, e poi tutto ad un tratto lei lo sapeva e basta.

Love and Other Misfortunes | TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora