Capitolo 9

2K 114 28
                                    

Le bruciavano le guance mentre scriveva i promemoria da inviare al Dipartimento di Pozioni e preparava una richiesta di riunione per Calì da inviare al capo del Sindacato dei Guaritori.

Era stata così presuntuosa, e si era resa ridicola di fronte a Draco e Lucius Malfoy. Non riusciva a credere a quanto si sentisse imbarazzata in quel momento. Era semplicemente-ugh. Non era sicura che avrebbe mai potuto guardare di nuovo Malfoy negli occhi.

La sera prima, dopo essere tornata a casa da Diagon Alley, si era ritrovata ad essere incapace di pensare ad altro che a Draco. Grazie al fatto di aver saputo contemporaneamente che se ne stava andando ed essere stata salvata da lui, aveva riempito la sua mente come un fantasma persistente.

Non si era ancora resa conto di quanto si sentisse devastata dal pensiero della sua imminente partenza. Lo shock le aveva fatto capire quanto dipendesse da lui. L'aveva sempre considerato una specie di utile seccatura, ma immaginare che se ne andasse...era come se le avessero tolto il respiro.

Un groppo le salì in gola. Lui era importante per lei e non si era mai preoccupata di rendersene conto finché non era sul punto di andarsene. Era una persona terribile.

Le era saltato in mente di perdonarlo e lasciar andare il passato. Non era sicura di quando avesse smesso di avere importanza, ma ora, mentre ci pensava, si rendeva conto che a un certo punto lo aveva semplicemente fatto. La loro relazione aveva smesso di essere definita dalla scuola e dalla guerra. Era diventato il presente; il bene, la differenza che stavano facendo.

Anche se la sua motivazione era riscattare la reputazione della sua famiglia, stava scegliendo di rimanere e rimediare. Molte altre famiglie purosangue che in guerra erano state dalla parte sbagliata se n'erano semplicemente andate piuttosto che sopportare il rancore del mondo magico in lutto. Ma i famigerati, distinti Malfoy erano rimasti e avevano lavorato per fare ammenda.

Aveva dato per scontato che lui non volesse andarsene. Che sarebbe andato in Asia su insistenza di Lucius, e che se lei avesse trovato un modo per farlo restare al Ministero l'avrebbe accettato. Aveva pensato che forse l'Asia fosse una punizione per il fatto che il contratto Prima Verde non fosse redditizio e i Malfoy erano troppo orgogliosi per chiedere di rinegoziarlo. Si era sbagliata. Era ansioso di lasciarsi tutti alle spalle.

Più ci pensava e più capiva.

Sarebbe stato un nuovo inizio per lui. Lontano dagli errori del suo passato. Lontano dagli insulti sibilati con rabbia nei corridoi. Lontano dal costante sospetto sulle sue motivazioni. Anche il suo sospetto. Anche lei aveva sempre dubitato di lui, anche dopo anni passati senza motivo di farlo. Lo osservava sempre, tesa, aspettandosi che improvvisamente scivolasse via e tornasse il vecchio Malfoy.

Certo che voleva andarsene. Perché mai sarebbe dovuto rimanere?

Si morse il labbro e tornò al lavoro.

Avrebbe sistemato il contratto di Prima Verde in ogni caso. Era ingiusto e rischioso lasciare che rimanesse così com'era. Aveva rivisto tutto attentamente la sera prima ed era sicura che la revisione non avrebbe avuto alcun effetto sull'approvazione della legislazione. E fino al voto il contratto rimaneva negoziabile.

Un aeroplano viola planò nel suo ufficio dal Dipartimento di Pozioni. L'assistente legale che aveva inviato il rapporto sui guadagni di Prima Verde concordava sulla necessità di una revisione.

La voce di Calì le arrivò attraverso il gingillo.

"Ho una risposta dal Sindacato dei Guaritori. Hanno detto che per la revisione dell'ADL va bene la riunione alle due".

Hermione sospirò e ripiegò l'ultimo promemoria che aveva scritto. Con un guizzo della bacchetta, lo diresse verso la porta e lo sparò attraverso la piccola fessura per i promemoria in alto.

Love and Other Misfortunes | TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora