꧁ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 10꧂

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Colinn aprì lentamente gli occhi mettendo a fuoco ciò che lo circondava, capì di trovarsi in una stanza d'ospedale.
Sbattè un paio di volte le palpebre e si accorse di avere dei tubicini attaccati sulle braccia ed una mascherina per l'ossigeno sul volto.
Abbassò di poco lo sguardo e notò una figura con braccia e testa poggiate sul letto, mentre era seduta, Colinn riconobbe immediatamente quei capelli corvini, era Cris e stava dormendo profondamente mentre teneva una mano stretta alla sua.
Ma cosa ci faceva lì Cristopher se era stato portato via dalla polizia?
Perché si trovava in ospedale?
Queste domande continuarono a gironzolare per la testa di Colinn, guardò fuori la grande finestra e notò il colore scuro della notte, interrotto dalle luci della città
La luce proveniva fioca dalla piccola finestra con le tapparelle semichiuse che dava al corrodoio, mentre un leggero rumore ed una luce fredda illuminavano di poco una piccola parte della stanza, era una televisione attaccata al muro e nonostante fosse notte fonda, stavano trasmettendo le news del momento.
Sbiancò quando vide dalla barra delle news una scritta che lo destabilizzò.
"Los Angeles: news delle 4.30 del 26. 06.2018".
Il ventisei giugno?
Colinn ricordava perfettamente che il giorno prima, quando vide il calendario, fosse stato il 19 giugno.
Iniziò ad agitarsi, lasciò la forte presa di Cris e poggiò la mano sulla sua testa, facendo aprire di scatto gli occhi del giovane.
-Colinn, oddio ti sei svegliato finalmente- disse alzandosi dalla sedia per sedersi sul letto, mentre sorrideva con gli occhi lucidi.
-Cris, ma che ci fai qui? E anche io... - disse confuso.
-Ascolta, ti spiegherò tutto apenna possibile va bene? Ora devo chiamare i dottori e avvisare gli altri- spiegò con calma.
Si alzò lasciandogli un dolce bacio sulla fronte ed uscì di corsa dalla camera, poco dopo un dottore fece il suo ingresso con camice ed una cartella in mano.
-Colinn Hooper, diciotto anni, nato a Los Angeles il 25 luglio, diciottenne, attualmente residente a Londra... - disse leggendo la cartella.
Fece una piccola pausa puntando lo sguardo sul giovane.
-Ti dirò, ero sicuro che ce l'avresti fatta- disse con un sorriso, togliendosi gli occhiali da vista.
-Cosa? - chiese confuso Colinn.
-Pensavo il tuo amico te lo avesse detto... beh ragazzo, sei stato in coma per ben sette giorni-
Colinn si sentì morire.
-Cosa? Com'è possibile!? -
-Da quel che hanno raccontato i tuoi amici, dopo quella violenta rissa sei andato completamente sotto shock, questo ti ha causato uno svenimento e purtroppo hai battuto la testa in un punto molto pericoloso-
-Non posso crederci- sussurrò con le lacrime a gli occhi.
-E... ora sto bene? - chiese.
-Dovremo farti degli ultimi controlli prima di poter dare un giudizio finale e poterti lasciare tornare a casa-
-C-capisco... -
-Ora riposati, ti sentirei meglio- gli disse il dottore sorridendo per poi uscire dalla camera.
Colinn ancora non si capacitò di quella situazione, com'era possibile una cosa del genere?
Cercò in tutti i modi di darsi una risposta, ma la stanchezza prese il sopravvento e così si addormentò.

Il mattino seguente fecero gli appositi controlli e Colinn sarebbe dovuto rimanere per altri due giorni.
Ora poteva mangiare e non aveva bisogno della flebo, lo stesso per la mascherina dell'ossigeno che finalmente gli venne rimossa.
Dopo essersi pulito al meglio, lavato il viso e i denti, accompagnato da un'infermiera, venne riportato nella sua stanza dove lo lasciò solo.
Diverse ore dopo qualcuno entrò in camera facendo sobbalzare il piccolo, intento a leggere un libro.
-Colinn è l'ora delle visite, i tuoi amici sono qui fuori da ore, vuoi che li faccia entrare? - chiese l'infermiera.
-S-Si- disse con il batticuore dovuto allo spavento.
La donna gli sorrise per poi uscire dalla camera, chiudendosi la porta alle spalle, la stessa porta che poco dopo si riaprì presentando Max, Liam, Orei, Oliver e Cristopher.
-Colinn! - Orei si fiondò su di lui con le lacrime a gli occhi.
-Orei, non piangere- disse con un sorriso e gli occhi lucidi.
-Ci hai fatto spaventare a morte, amico- disse Max con un sorriso.
-Sto bene...- rispose guardando Cristopher leggermente più indietro rispetto a gli altri.
-Taylor, Angie, Jayce, Thomas e Will sono fuori, purtroppo non potevamo entrare tutti insieme- spiegò Orei accarezzandogli i capelli.
-W-Will? Come sta? - chiese agitandosi.
-Hey, sta benissimo non preoccuparti - lo rassicurò Liam avvicinandosi a lui.
-Dio, ricordo il suo volto pieno di sangue... - sussurrò posando le mani davanti gli occhi.
Cristopher si fece spazio tra i presenti e raggiunse il letto, si sedette sul materasso e abbraccio dolcemente il più piccolo, mentre gli accarezzava la schiena.
-Ragazzi, andiamo - sussurrò Orei allontanandosi e dirigendosi verso la porta, seguita da tutti gli altri, per poi chiuderla lasciando i due completamente da soli.
-Colinn, piccolo ascolta... - sussurrò dolcemente Cris.
-Va tutto bene, Will sta bene, tu stai bene ed è questo quello che conta- disse baciandolo tra i capelli morbidi e profumati.
-È tutta colpa mia- singhiozzò stringendosi fortemente fra le braccia del ragazzo.
Nonostante Will stesse bene, almeno da come dicevano i suoi amici, Colinn si sentì terribilmente in colpa ed ogni volta che tornava in mente la figura del suo amico disteso completamente senza sensi, senti un battito mancare.
-Hey, vuoi che ti porti qualcosa? - chiese dolcemente Cris, sciogliendo l'abbraccio.
Colinn lo guardò per un po', era bellissimo, anche nelle sue imperfezioni brillava di magnificenza, Colinn era innamorato perso di quel ragazzo.
Si avvicinò a lui baciandolo con passione, ogni volta sentiva le stesse emozioni.
-Cris, quando uscirò da qui... voglio stare con te - disse guardandolo profondamente negli occhi.

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