Ogni mese, davo una festa ed invitavo i miei impiegati e persone rilevanti per festeggiare l'andamento sempre positivo della mia azienda, era diventato il mio simbolo distintivo. Questo perché non erano solo feste formali: dopo la mezzanotte, quando restavano quelli più temerari, iniziavano a girare alcol, droghe e sopratutto prostituti e prostitute.
Come quella fatale sera, avevo tenuto la festa nel mo appartamento e, siccome era prima delle vacanze di Natale, avevo puntato più in alto, facendomi mandare da un'agenzia i migliori e le migliori di tutta New York.
Verso l'una, dopo che erano tutti fatti e ubriachi, entrarono. Ero seduto sul divano centrale, siccome ero l'organizzatore potevo scegliere per primo il mio preferito.
Erano tutti così belli, giovani, bramosi di lussuria.
«hey capo, guarda quello a destra, se non te lo prendi tu me lo sbatto io» disse un mio stretto collaboratore, non che stretto amico.
Guardai il ragazzo che mi aveva indicato; indossava un corsetto bianco, che faceva risaltare il suo giro vita, una mutandina di pizzo semi trasparente, una di quelle code da gattino e al collo un collare con il guinzaglio. A colpirmi non fu tanto il suo abbigliamento succinto, ma la bellezza del suo viso, con quegli occhi azzurri, i capelli biondo cenere riccioluti e la pelle di porcellana.
«Non ci pensare, lui è mio» diedi una pacca sulla spalla al mio amico e mi alzai per avvicinarmi a quell'angelo lussurioso. Lo presi dal guinzagliò e lo tirai verso di me.
«Tu verrai con me» gli sorrisi e lo condussi nella mia camera da letto.
Chiusi la porta a chiave e, quando mi girai, lo trovai a gattoni davanti a me, con un preservativo tra le labbra carnose e rosate. Anche solo il pensiero di quelle labbra che mi baciavano era abbastanza per eccitarmi.
Mi sedetti sul letto, con le gambe aperte e lui venne gattonando verso di me, muovendo un quel sederino sodo per far oscillare la coda sintetica.
Mentre mi guardava, slacciò la mia cinta ed apri la zip.
Accarezzò il mio membro, già eretto, da sopra i boxer e mi baciò. Assaporai quelle bellissime labbra che sapevano di pura cannella.
Mi abbassò i boxer e inziò a baciare tutta la mia lunghezza. Iniziò a giocare con la mia cappella, leccando la punta: sembrava quasi che stesse mangiando un gelato per come lo faceva.
Poi lo prese bocca, io iniziai a muovere il bacino verso di lui sempre più velocemente.
«Fermati» non volevo venire perché volevo venire dentro di lui.
Allontanò la bocca dalla mia parte intima e mi guardò, non capendo perché gli avessi chiesto di smettere.
Per rassicurarlo, gli accarezzai il braccio. Presi il preservativo che aveva lasciato sul letto per succhiarmelo e glielo passai.
«Mettimelo»
Lui annuì e ricoprì con il preservativo la mia intimità. Lo presi per il collare per farlo mettere a cavalcioni sulle mie gambe, senza infilarlo; dovevo ancora decidere come prenderlo.
Gli tolsi la coda e gli diedi una pacca talmente forte forte sulla natica da farlo gemere. Il suo timido gemito mi eccitò così tanto che gli ordinai di mettersi sul letto e girarsi.
Lui fece come richiesto, inarcando la schiena per mostrarmi il suo fantastico sedere.
Leccai due dita e dopo le infilai dentro di lui, che appena le senti entrare gemette. Era puro anche quando emanava quei suoni perversi.
Tolsi le dita e infilai il mio membro in quella fessura sacra, che sembrava fatta apposta per me.
Ogni volta che lui gemeva, stringeva le coperte con le mani o chiedeva di più, io non resistevo ed andavo sempre più veloce, in modo più rude e violento.
Alla fine venni e mi sdraiai sul letto, riprendendo fiato. Lui stava prendendo tutti i suoi indumenti, se così si potevano chiamare, per andare via.
«Perché vai via?»
Esitò ma poi rispose: «Mi hanno detto che devo farmi almeno cinque persone»
«Ti sei fatto il capo, io valgo per venti» risi e presi il pacchetto di sigarette sul comodino.
«Resta con me, ti pago il doppio»
Percepì la sua diffidenza e, per rassicurarlo, aprì un cassetto e gli feci vedere la mazzetta.
«Vieni qui»
Lui si avvicinò e io misi i soldi nel suo corsetto, poi gli offrì una sigaretta, che lui declinò.
Accessi quella che avevo tra le labbra e iniziai a fumare, mentre lui era sdraiato affianco a me.
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Salvatore
RomanceUn ricco e superbo uomo inizia a viziare un ragazzo che ha incontrato ad una festa. !!! Solo una bozza, più in là sistemerò tutto !!!