Mi svegliai molto prima di lui ed andai in cucina a fare colazione. Avevano allestito il tavolo con varie golosità, c'era di tutto: dalla frutta, ai cornetti e persino della cioccolata calda.
Io stavo mangiando un pancake, ma non feci in tempo a mangiare il primo boccone che mi arrivò una chiamata importante. Ogni volta che parlavo con questa persona, finivamo sempre ad urlare e a litigare perché non riuscivamo a risolvere un problema dell'agenzia. Probabilmente è per questo che Salvatore si svegliò.
Arrivò in cucina con il viso impastato dal sonno, una mia felpa troppo larga per lui che gli avevo lasciato e dei pantaloni delle tuta eccessivamente lunghi.
C'era una grande differenza tra i nostri due corpi; lui era basso e piccolo, le sue forme erano molto femminili, mentre io ero alto ed avevo le spalle larghe.
Venne abbastanza timidamente, sedendosi accanto a me, e ascoltò la fine della chiamata.
Riattaccai e appoggiai la mano sulla fronte, massaggiandola.
«Brutto inizio di giornata?» disse ironicamente lui sorridendomi.
«Sì» cercai di riprendere il tono calmo che avevo quasi solo con lui «puoi mangiare tutto quello che vuoi»
Prese della frutta, un cornetto al pistacchio e della cioccolata calda.
«Posso restare qui oggi? Ho visto che fuori nevica»
Mi voltai verso la finestra e notai la neve alta, certo che New York durante l'inverno era veramente fredda.
«Non devi nemmeno pagarmi» propose, probabilmente perché non aveva sentito una mia risposta.
Si era sporcato le labbra con un po' di cioccolata calda e questo mi fece sorridere.
Mi avvicinai a lui e tolsi con il pollice quella cioccolata fuori posto.
«Non devi preoccuparti, puoi restare tutto il tempo che vuoi ma dovrai farmi un favore»
«Dimmi»
«Mio figlio è nell'altra stanza che dorme, tra poco si sveglierà ed io dovrò passare tutta la giornata nel mio ufficio senza poter badare a lui. Potresti tenergli compagnia?»
«Come un Babysitter » rise e poi annuì «accetto»
Quasi come se ci avesse sentiti, il mio bambino arrivò e mi diede un bacino sulla guancia.
«Buongiorno papà» si sedette e prese soltanto la cioccolata calda.
«Buongiorno, ti volevo presentare il tuo nuovo amico Salvatore, potrete giocare insieme.»
Salvatore sorrise e si presento, fece lo stesso il piccolo David.
«Ma non giocherà con te se non mangi anche della frutta» dissi e mi alzai, presi le carte che stavano sul tavolo, li salutai ed andai al piano di sopra, dove si trovava il mio ufficio.
Passai, come al solito, tutta la mattinata tra chiamate e numeri.
Verso l'ora di pranzo, scesi. Non erano in cucina, così andai a vedere in camera di David. Li trovai sdraiati sul tappeto che stavano giocando a Monopoli.
Era la prima volta che vedevo Salvatore in un modo così innocente e mi sembrò, più di prima, un bambino.
Mi unì a loro, dimenticammo di pranzare e mangiammo qualche snack. Verso le 15:00, David cedette e si addormentò. Lo presi in braccio e gli misi una coperta.
Andammo in salone, cercando di fare meno rumore possibile per non svegliarlo.
«È' molto simpatico tuo figlio, intelligente» disse Salvatore, mentre si sedette sul divano accanto a me.
«Come il padre» ridemmo insieme
«Posso farti una domanda? Sei sposato?» quella domanda mi spiazzò parecchio.
Mi girai verso di lui e lo guardai negli occhi.
«È complicato, ero sposato sì, dal quel matrimonio è nato David. Poi le cose hanno iniziato a peggiorare, principalmente per colpa mia perché avevo iniziato a bere e a tradirla continuamente. Mi disse che non poteva più andare avanti così, ma non divorziammo per il bene dell'agenzia: l'immagine prima di tutto. Quindi sì, teoricamente sono sposato e nelle uscite pubbliche lei è sempre al mio fianco, nella realtà ci vediamo solo quando viene a portarmi David e a riprenderlo.»
Salvatore annuì, iniziando a giocare con un unghia.
«Ora è il mio turno, posso sapere la tua vera età?»
Esitò e rispose dopo un po'.
«Tra due giorni 18»
«Festeggerai?»
«penso di no»
«Come? Quella dei 18 è la festa più bella!»
«Non mi piace festeggiare »
«Te la posso offrire io? Scegli un locale a tuo piacimento, anche quello più costoso di tutta NY, invita qualche tuo amico ed offro tutto io, devi solo divertirti.»
«Non posso accett-» lo interruppi, impedendogli di finire.
«Non accetto i "no" da nessuno»
Lui sorrise e tornò il rossore sulle guance pallide.
Guardammo un film e lui si addormentò sulla mia spalla, come un bambino.
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Salvatore
RomanceUn ricco e superbo uomo inizia a viziare un ragazzo che ha incontrato ad una festa. !!! Solo una bozza, più in là sistemerò tutto !!!