8.

296 4 1
                                    

Arrivò la vigilia, che passai con il piccolo David, Victoria e la sua famiglia. La prima sera, quando andammo a dormire, tolsi la camicia.
Lei notò il succhiotto sul mio collo e iniziò un'altra lite.
«Te l'ha fatto quello che ti sbatti invece di occuparti di tuo figlio?»
«Ti prego non iniziamo, almeno a Natale»
Lei si mise di fronte a me ed incrociò le braccia.
«Vic lo sai che rispetto sempre i patti, solo sesso niente amore» l'abbracciai e cercai di confortarla.
Non tornammo più sull'argomento, vivemmo quelle vacanze come una famiglia normale, poi tornammo a New York per ultimare i preparativi della festa.
Quando era così, mi piaceva stare con Vic, l'amavo ancora ma non come voleva essere amata lei. Per questo le avevo promesso che il mio cuore sarebbe appartenuto solamente a lei per salvare l'immagine di un matrimonio felice.
La sera della festa, lei indossò un bellissimo vestito
lungo color oro e con uno spacco che faceva intravedere le sue gambe.
«Vuoi rubare i cuori di tutti stasera?»
«Tranne il tuo»
Calò un silenzio imbarazzante tra noi fino a quando non arrivarono i primi ospiti. Quando parlavamo con altre persone, sembravamo una coppia affiatata.
Stavamo scherzando con un mio vecchio amico, io avevo il braccio intorno alla sua vita e la stringevo a me. Però, quando Salvatore varcò la porta indossando il vestito che gli avevo regalato e il girocollo del suo compleanno, la lasciai ed andai a salutarlo.
«Hey» lo salutai «che bel vestito, chi te l'ha regalato?»
«Lo stesso pazzo che mi ha regalato una collana che vale più di casa mia» rispose ridendo
«John, lascialo stare e vieni con me, hai altra gente da salutare» Victoria mi prese per il polso e mi trascinò via.
Andammo a salutare varie persone, ma poi Vic mi portò in camera.
«Sei un bugiardo»
«Che ho fatto?»
«Nemmeno se succhiava i cazzi di tutta New York poteva permettersi quella collana»
«è solo una collana»
«Solo una collana? Mi vuoi dire che tu fai regali così a tutti quelli che ti scopi? Sentiamo, quante persone ti sei fatto in questa settimana oltre lui?»
Rimasi in silenzio
«Come pensavo, ma con me non sei riuscito ad essere fedele nemmeno la prima settimana» si sedette sul letto ed iniziò a piangere.
«Hey Vic, lo sai che per me non significano nulla quelli che mi scopo, un paio di volte e fanno tutti la stessa fine. Ma l'amore che provo per te è eterno, lo sai, eppure continui ad essere gelosa di un prostituto da due soldi» mi sedetti accanto a lei e presi il suo viso tra le mani «Victoria, io amo solo te e questa cosa non la potrà mai cambiare nessuno» la baciai e lei ricambiò.
Finimmo per fare l'amore quella notte, sullo stesso letto che avevo condiviso con Salvatore e con molti altri prima di lui.
La nostra pace ritrovata venne interrotta da Nick che piombò in camera tutto agitato.
«John vieni con me, è urgente»
Infilai la camicia e i pantaloni alla rinfusa per correre a vedere cosa avesse combinato Nick.
Andammo al piano di sopra, nella camera che avevo lasciato per lui visto che per lavoro passavamo molto tempo insieme.
Entrammo e vidi il vestito di Salvatore per terra.
«Non dirmi che te lo sei scopato, ti avevo detto che era mio» dissi, indicando il vestito
«Lui mi ha detto che tu ti eri stancato e cercava qualcuno di nuovo» si giustificò
Non mi andava di litigare, quindi cercai di rimanere calmo «qual è il problema? Volevi sono vantarti della tua conquista?»
«Sai che debole ho per quel ragazzo e sai anche quanto ci vado pesante a letto. Penso di aver esagerato ed ora è chiuso in bagno da molto tempo»
Mi innervosì e mi disgustò il pensiero di quello che poteva aver fatto al suo bel corpicino con quelle mani sudice. Gli ordinai di andare via e bussai alla porta del bagno.
«Salvatore apri»
Passo un bel po' ma poi aprì.
Vidi il suo corpo martoriato, ricoperto di lividi e la schiena piena di graffi.
Entrai e lui si sedette in un angolino, rannicchiato su se stesso.
«Che ti ha fatto?»
«gli avevo chiesto di smettere ma lui non mi ha ascoltato» disse solo questo tremando.
«Perché sei andato da lui?» mi sedetti accanto a lui e provai ad abbracciarlo, ma lui si scansò.
«Per prepararmi a quando tu mi lascerai come fai con tutti gli altri» indietreggiò e le prime lacrime iniziarono a rigargli il viso.
«Hai sentito la conversazione con Victoria» mi alzai e presi del disinfettante.
«Vieni qui, fammi disinfettare i graffi» ci sedemmo per terra e lui si mise in mezzo alle mie gambe per farsi medicare.
«Appena lo vedo lo spacco» iniziai a dire quando sentì il primo gemito di dolore
«Non è colpa sua, è colpa tua» si girò verso di me e mi guardò negli occhi «Lui mi ha ferito fisicamente, ma quelle ferite guariscono subito. Tu per la prima volta nella mia vita mi hai fatto sentire speciale, pensavo che mi vedessi come una persona. Mi sbagliavo, per te sono un giocattolo come lo sono per Nick, solo che lui è meglio di te perché non mi ha mai illuso.» si tolse la collana e me la diede. «Non voglio essere il tuo cagnolino, Marina aveva ragione, posso pagarmi l'università vendendo il braccialetto e con i miei risparmi. Ho continuato ad uscire con te solo perché mi piaceva passare il tempo con te, mi facevi sentire apprezzato. Per te sono solo un divertimento, l'hai detto a tua moglie e Marina l'ha detto a me» fece tutto questo discorso con la voce spezzata, provando a trattenere le lacrime.
«Se non vuoi provare ad avere qualcosa di serio, io qui ho finito» si alzò ed andò via, fermandosi un po' sul ciglio della porta, sperando che io dicessi qualcosa.
Non dissi nulla ed andò via.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 08, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Salvatore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora