Come sapevi che abito qui?

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Louis's POV

Erano giorni in cui non sapevo come esprimere i miei sentimenti. C'era una voce nella mia testa che diceva "E se accadesse di nuovo?". Cercavo di reprimerla con tutto me stesso, ma mi tormentava come l'incubo che facevo ogni notte il cui significato mi era ancora sconosciuto. La musica, però, mi aveva sempre aiutato a descrivere ciò che provavo. E così feci, come ogni volta che ne avevo bisogno. Aprivo il mio quaderno e scrivevo. Era sempre stata la mia passione ed era quello che stavo facendo quando qualcuno bussò alla porta. Aprii ed era lui, in carne ed ossa. Era Harry davanti alla mia porta.

"Harry"

"Louis"

"Cosa ci fai qui?" Gli chiesi

"Ho bisogno di parlarti" disse. Gli feci segno di entrare.

"Come sapevi che abito qui?"

"Zayn... gliel'ha chiesto Niall" annuii alla sua risposta, dovevo immaginarlo.

"Vuoi qualcosa da bere?" Cercai di evitare quella conversazione più che potessi e lui a quanto pare se ne accorse e infatti mi disse

"Louis sono qui per te...ho davvero bisogno di parlarti"

"Sediamoci però"

Lo condussi fino al divano e ci accomodammo

"Cosa c'è che non va?" Ed è in quel momento che sprofondai nel mio abisso. Non sapevo come poter spiegare. E se mi avesse preso in giro e se non fosse la cosa giusta. Vidi Harry allungare le sue mani e prendere le mie.

"Guardami" e alzai gli occhi. E accadde di nuovo. Blu a mischiarsi con il verde e il verde a mischiarsi con il blu. Se vi chiedessero la dimostrazione di magia, ecco era quella.

"Parla con me Louis" continuò. Non ressi e scoppiai a piangere. Harry si affrettò subito a prendermi e a cullarmi tra le sue braccia. Mi sentii per la prima volta amato e finalmente protetto dopo tanto tanto tempo. Il mio cuore palpitava velocemente e tremavo sotto il suo tocco.

"Io- non... non ce la faccio H-Harry" dissi tra un singhiozzo e l'altro.

"Calmati Lou ci sono qui io" disse e mi strinsi più forte a lui. La sua presa mi tranquillizzò dopo un paio di minuti.

"Harry io vorrei poterti spiegare, ma non ci riesco"

"Louis lo capisco, quando sarai pronto io sarò qui. Ma promettimi, anzi giurami, che non scapperai più da me"

In quel momento il mio cuore capì ciò che la mia mente ancora non aveva capito. Ero al sicuro. Ignaro però, annuii.

"Giuralo" insistette

"Lo giuro Haz"

Mi accoccolai a lui e passammo le ore a respirarci e toccarci.

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"Che ore sono?"

"Sono le 19:20"

"Oh cazzo di già" esclamai alzandomi di poco dal divano

"Esatto, credo sia ora di mangiare che ne dici?" E gli risposi annuendo.

"Pizza?" propose poi

"Sto già chiamando Curly" ridacchiai.

Ordinammo e le pizze arrivarono dopo circa mezz'ora. Ci sedemmo e iniziammo a parlare del più e del meno. Era una cosa banale, ma mi sentivo bene anche semplicemente parlando. Era una sensazione strana quella che avevo, però era magnifica tanto da farmi sentire vivo.

Dopo un po', quando finimmo di mangiare, ci fu un momento di silenzio dove ci guardammo e basta. E fu un attimo prima che Harry si alzasse e si sedesse sulle mie gambe. Mi guardò ancora e ancora, ma poi si spinse in avanti e successe di nuovo. Una collisione che mi fece provare amore. Mi baciò e subito ricambiai. Fu una cosa naturale, sembrava che le mie labbra fossero fatte per incastrarsi con le sue, come due pezzi di un puzzle che finalmente si completano incastrandosi perfettamente. Mi chiese subito l'accesso e diventò una danza che divenne sempre più necessitante. Le sue mani erano intrecciate nei miei capelli mentre io lo tenevo per i fianchi, andando sempre più in basso fino a toccare l'ottava meraviglia del mondo. Palpeggiai il suo bellissimo culo e subito Harry gemette nel mio orecchio. In quel momento qualcosa si risvegliò in me e mi accorsi di avere un'erezione. Harry allora abbassò lo sguardo e lo feci anch'io vedendo che anche lui era nella stessa situazione. Tornammo a baciarci e poi Harry si staccò per proseguire fino al mio collo. Succhiò fino a lasciare un segno violaceo vicino alla mia mascella. Vidi un sorrisetto soddisfatto sul suo volto, iniziai a spogliarlo e lo vidi fare lo stesso con me. Appena gli tolsi la maglia vidi che era coperto di tatuaggi. Iniziai a tracciarne i contorni con dei baci, ma poi Harry mi disse

"Lou camera da letto"

Ci misi un po' per far collegare il mio cervello data l'eccitazione, ma poi lo presi in braccio e con molte difficolta, data la sua altezza, arrivammo in camera mia. Lo buttai sul letto e lui mi portò con se. Finimmo di spogliarci e mi incantai per un momento, pensando se fosse la cosa giusta da fare. Lui parve accorgersene

"Louis non dobbiamo farlo per forza"

"Voglio farlo" dissi un po' insicuro. Non volevo deluderlo.

"Posso provare una cosa?" Mi disse e io annuii incerto.

Si mise a cavalcioni su di me e mi baciò partendo dal collo. Piano piano scese arrivando al mio petto. Succhiò prima un capezzolo e poi l'altro. Cazzo se era bravo. Continuò per un po' finché non scese ancora arrivando all'inguine dove mi baciò. Spinsi involontariamente il bacino in avanti per chiedere di più.

"Ti prego" ansimai a bassa voce.

E così senza preavviso, prese tutta la mia lunghezza in bocca.

"Oh cazzo" gemetti. Intrecciai subito le mie dita tra i suoi capelli e accompagnai i suoi movimenti. La sua bocca sembrava essere fatta per questo.

Sentii l'eccitazione crescere in me

"Harry, s-sto per v-venire" lui alzò subito gli occhi e mi guardò e in quel momento non resistetti venni nella sua bocca. Sorprendentemente lo vidi ingoiare tutto e subito lo tirai su e lo baciai.

"Posso ricambiare il favore?"

"Tranquillo io ho già fatto" disse con nonchalance mentre io strabuzzai gli occhi. Lo vidi ridacchiare e subito mi accoccolai a lui stringendolo più che potessi. Forse sarebbe stato diverso questa volta. Mi addormentai poco dopo seguito da Harry.

Quella notte accadde ancora. Sognai la stanza, la luce che la illuminava, vidi l'ombra e quando aspettavo che si girasse vidi la sagoma di una persona. Quella persona però era Harry. All'altezza dei suoi occhi c'erano quelle due lucine verdi che pian piano diventarono i suoi occhi. Si avvicinò a me e mi tese la mano. Stavo per prenderla, ma mi svegliai. Erano le 9:00 di mattina ed Harry dormiva ancora. Lo guardai, era un angelo. Quell'angelo era il mio déjà-vu. 

Harry era il mio déjà-vu...


Ehilà bella gente! Ecco a voi un altro capitolo. Come potete aver letto nello scorso capitolo ho scatenato la mia potterhead interiore e spero di non avervi annoiato. In questo capitolo invece iniziamo a capire che c'è qualcosa di strano nel comportamento di Louis e presto scoprirete anche il motivo. Detto ciò spero vi piaccia se è così lasciate una stellina o se avete correzioni non esitate a farmelo sapere con un commento. Alla prossima ;) 

You're my déjà-vuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora