Eccoci li, nella stanza del boss. Era strano vederne una per la prima volta. Tutta la stanza era quasi nella penombra. L'unica luce che permetteva di vedere era quella delle torce che erano appese a qualche metro dal suolo. La stanza aveva le pareti blu con delle colonne in marmo bianco che sorreggevano il soffitto. In fondo alla stanza si ergeva un trono immenso e dietro di esso c'era una porta enorme. Probabilmente una volta battuto il boss la porta si sarebbe aperta e noi avremmo potuto liberare le persone sul 2° piano della torre. Appena entrammo squainammo le spade e ci preparammo a combattere un nemico molto potente. Ad un certo punto, un urlo fortissimo riegheggio in tutta la stanza. L'urlo proveniva dal fondo dove si trovava il trono. Seduto su di esso, un omone grande e grosso ci guardava come se fossimo i suoi servitori che gli portavano la cena... oppure direttamente la cena. L'omaccione si alzò minaccioso e comimcio a caricarsi. Io e Sato ci attaccammo saldamente al terreno, pronti per intralciare la corsa del gigante ma mio padre e Klein si misero in mezzo. Ad armi alzate verso il mostro per bloccare il suo colpo mi urlò -Kaito, Sato! Disperdetevi ai lati e attaccatelo da dietro! Qui ci pensiamo noi!- così facendo spinse indietro il gigante e balzò addosso, comincio a tirare fendenti verso il mostro ma lui continuava a schivarle, Klein con la sua katana era velocissimo ma non abbastanza ler prenderlo. Nessuno riusciva a fare niente. Mia madre, provando ad attaccare il mostro dal lato, venne spazzata via contro il muro e la sua vita scese a metà. Io e Sato eravamo terrorizzati. Mio padre non smetteva di combattere e cercava, con movimenti sempre più veloci, di infliggere danni al mostro. Questo era veramente impossibile. Era troppo forte. Sato mi riportò indietro dai miei pensieri -Kaito! È ora!- urlò il mio amico, ed io sapevo cosa intendesse. Aprii il menù ed equipaggiai la spada Dark Repulser. Era un vero spettacolo, un unione tra forza e precisione. Dovevamo vincere a tutti i costi. Estrassi anche Elucidator e pmi preaparai ad attaccare. -Papà!- gridai per attirare l'attenzione di mio padre -lascia che ci provi io-. Quando si girò gli venne quasi un infarto e finì per essere colpito e lanciato contro il muro. Il gigante avanzava verso di loro dopo aver sbattuto anche Klein togliendogli molta vita. Il gigante aveva ancora metà della vita e non avevo la minima possibilità di farcela, però non potevo lasciare i miei genitori a combattere contro quel mostro. -Ei gigante- gli dissi -prova e prendertela con uno della tua taglia- e poi mi lanciai verso di lui. Cominciai ad attaccare con entrambe le spade e attacchai sempre più forte, sempre di più. Ero velocissino e anche se alcuni colpi venivano parati, altri invece andavano a segno. Il gigante iniziava a indietreggiare e la mia velocità aumentava per infliggergli amcora più danni. In qualche minuto la sua vita arrivò fino alla fine e quando fu il momento del colpo di grazia saltai a piedi unito con le spade a sinistra, partì l'abilità e allora le spade si accesero di rosso e di azzurro e colpii il mostro in piena faccia. Il gigante cadde a terra e scomparve prima che la scritta "Congratulazioni" apparve in mezzo alla stanza. Davanti a me una notifica di item trovato apparve con un campanellino per avvertire. Avevo ricevuto l'oggetto "cappotto delle ombre" per aver dato il colpo di grazia al boss. Ci eravamo riusciti. Avevamo vinto. In fondo alla sala la porta si aprì e si cominciò a intravedere qualcosa al di là do essa. Mio padre venne li e cominciò a stritolarmi. -Mamma mia! Che fenomeno che sei, fantasticoooooo!!!- urlava mio padre tutto euforico per avermi visto in azione -come hai fatto a riparare Dark Repulser? Diceva che era impossibile- chiese dopo. Guardando Sato e avendo ottenuto il sup consenso dissi -È stato Sato a ripararla. È un grande fabbro. A quel punto Klein cominciò ad abbracciare suo figlio e anche lui venne stritolato. Non potevo ancora crederci che eravamo riusciti nell'impresa. Era fantastico. Guardai i miei e i miei amici e chiesi -allora andiamo?-. Loro annuirono ed io, dopo aver indossato il mio "cappotto deple ombre", attraversai la stanza, salii le scale che portavano alla porta e tutgi insieme atraversammo quest'ultima con soddisfazione e coraggio, aspettandoci di tutto da questo mondo virtuale.