Capitolo 4

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POV di Sam

Mi allontanai sempre più in fretta da Harry, impedendo alle lacrime di uscire.

Non era riuscito nel suo intento, fortunatamente.

Certo, mi sarebbe piaciuto essere amici, ma avevo sempre saputo che c'era qualcosa di strano in lui. Avrei dovuto far retta all'istinto e cacciarlo la prima volta.

Ma comunque non era successo nulla e potevo stare tranquilla.

Dopo questa breve riflessione, riuscii a sentirmi più sicura di me e a camminare ancora più in fretta, stampandomi in viso quell'espressione di indifferenza che ero abituata a tenere.

Stavo iniziando a credere di essere riuscita a scappare, quando sentii qualcuno chiamarmi.

Mi voltai, scontrandomi con due grandi occhi verdi.

Erano diversi, più scuri, più spaventosi. Non mi lasciai comunque condizionare dal suo sguardo e continuai a fingermi indifferente.

Ero talmente brava che avevo convinto persino me stessa.

"Sam, perché l'hai fatto?" mi domandò Harry, chiaramente sorpreso e infastidito.

"Credo tu sappia meglio di me il motivo, Harry." lo congedai freddamente, decisa ad andarmene, ma la sua voce mi inchiodò lì e impedì ai miei piedi di muoversi.

"Sei per caso gelosa? Perché se è così, non trovo perché dovresti esserlo. Non mi sembra di averti mai detto che puoi prendermi a schiaffi quando vuoi, solo perché ti ho lasciata dormire nella mia stanza mentre eri ubriaca. E poi, comunque, non saresti nemmeno il mio tipo. Voglio dire, guardati, hai l'aria di chi è vissuta in una bolla di vetro fino ad'ora. Credo che tuo padre fosse un tipo possessivo, non è così? credo che ti tenes.."

"Stai zitto, Harry." dissi con tutto il disprezzo che potevo avere. Si era spinto troppo in la, davvero troppo, e non gli avrei dato modo di farlo un'altra volta. "Non si tratta della tua amichetta. Si tratta del fatto che mi avresti fatto una cosa orribile se io non ti avessi scoperto. In questi cinque giorni non hai fatto altro che ripetermi quanto fossi simpatica e divertente e di quanto ti piacesse stare in mia compagnia. Cazzate, tutte cazzate. Volevi distruggermi? Beh, notizia flash: non puoi. Vaffanculo. "

"Pensi che ti abbia mentito? Sei una ragazza simpatica, ma stupida. Mi piaceva passare del tempo con te, ma il mio obiettivo era quello ed è squallido, ma non è il caso di arrabbiarsi così tanto. Lo volevi quanto me, anche se adesso fai la santarellina. Lo so che lo avresti voluto. Tutte lo vogliono. Tornerai da me, vedrai." disse lui, con una punta di fastidio e sicurezza nella voce. Forse non aveva capito bene quello che gli avevo detto?

"Oh, tranquillo, non tornerò da te, perché mai dovrei farlo? Sei solo un ragazzino viziato, quindi, scusa tanto, ma cerco di meglio."

Sembrò spiazzato da quelle mie parole, e non riuscii a capirne il motivo. Non che mi importasse, pensai solo che fosse strano.

"Non troverai di meglio." rispose, e poi se ne andò.

Mi incamminai verso la mia stanza, il giorno dopo sarebbe stato lunedì e avrei avuto lezione, quindi era il caso che iniziassi a prepararmi. La 'chiacchierata' con Harry mi aveva un po' stancata, ma non mi sarei lasciata buttar giù da uno stronzo. Credeva davvero di conoscermi, di parlarmi in quel modo, ma non ne sapeva niente! Non sapeva niente di me, e niente avrebbe mai saputo, perché qualsiasi rapporto avevamo, era finito nel momento in cui avevo saputo della scommessa. Non riuscivo a capire come avessi potuto fidarmi di lui.

Solo il pensiero, mi disgustava da morire. Lui mi disgustava. Tutto di lui. A partire da quegli occhi incredibilmente verdi, che mi guardavano come se sapessero ogni cosa, quella bocca, che veniva aperta solo per mentirmi, quel corpo, con il quale Dio solo sa cosa facesse. Era una persona nauseante e io non avevo intenzione di vederlo mai più.

Little Things ||Harry Styles||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora