Capitolo 6

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POV di Harry

Sapevo che quella era la sua classe, l'avevo vista entrarci altre volte in quelle tre settimane. L'avevo guardata da lontano, si era fatta degli amici, e aveva seguito tutti i corsi, arrivando perfettamente in orario ogni volta.

In quel momento la vidi arrivare, camminando tranquillamente, per poi fermarsi e spalancare la bocca, chiudendola un secondo dopo. Sembrava che avesse visto un fantasma. In realtà aveva visto me, ed ero sicuro che avrebbe preferito il fantasma.

Feci finta di non averla vista, come se durante queste tre settimane non avessi studiato ogni suo movimento. E, sia chiaro, non l'avevo fatto perché in fondo mi importava di lei, ma solo perché non permettevo alle ragazze di rifiutarmi. Sarebbe stata mia per una notte, poi avrebbe potuto fare quello che voleva.

Il suo nuovo amico, un tizio biondo del quale non ricordavo il nome, le si avvicinò e le sussurrò qualcosa all'orecchio. La vicinanza tra i due mi mandò in bestia, e il fatto che mi desse così fastidio mi mandò ancora di più su tutte le furie. Dovetti fare appello a tutte le mie forze per non avventarmi su di lui e farlo fuori.

Non ricordavo nemmeno più il motivo per il quale mi ero piazzato davanti alla sua classe.

Ah, si, la storia della notte e tutto il resto. Stava passando in secondo piano senza che me ne accorgessi.

I due si avviarono verso la porta e lei si strinse al suo braccio, come se stessero insieme da una vita.

La guardai per un secondo negli occhi e mi stupii di quanto fosse bella da vicino. Non me la ricordavo così. Avevo passato le ultime tre settimane a pedinarla, soffermando il mio sguardo sul suo sedere, pensando che non ci fosse niente di più bello. Ma i suoi occhi, la sua bocca, le sue guance...erano tutta un'altra storia...

Ma che stavo dicendo? Quella ragazza mi avrebbe fatto impazzire! Non mi importava del suo viso, no. Non mi importava, davvero.

Entrò in classe, lasciandomi lì fuori, da solo, come un perfetto idiota, senza nemmeno un 'ciao'.

Stavo quasi per andarmene, convincendomi che non valeva la pena fare tutto questo solo per passare una notte con lei, quando sentii un ragazzo che faceva apprezzamenti sulle sue gambe e su tutto il suo corpo in generale, in modo decisamente poco rispettoso. Quando sentii le parole 'me la porterei a letto anche adesso' scattai in avanti, e iniziai a prenderlo a pugni.

Non mi resi conto di quello che accadde dopo, so soltanto che quel tizio si meritava anche di peggio. Cercavano di tirarmi via da lui, ma non potevano. Quello cercò di tirarmi qualche pugno, colpendomi sulla mascella e poi sul naso, ma non sentivo niente. Continuavo a ripetergli di stare alla larga da Samantha e lui continuava a provocarmi, dicendomi quanto sexy fosse il suo culo.

Lo avrei ucciso, ma una voce mi fermò.

Era impossibile, non poteva appartenere a chi credevo appartenesse.

Stavo per ricominciare a sfogarmi sulla faccia di quell'idiota, quando la sentii di nuovo.

"Harry, dannazione, smettila! Stai dando spettacolo davanti a tutti!"

Mi voltai e la vidi lì, in piedi, con uno sguardo di rimprovero stampato in viso. Mi lanciò un'occhiata mortale e credetti che, se non avesse avuto paura di dare spettacolo anche lei, mi avrebbe volentieri preso a calci.

Riuscirono a staccarmi dal ragazzo che, alla fin fine, non era nemmeno ridotto tanto male. Insomma, non era morto. Peccato.

Feci per avvicinarmi a Sam, ma lei si girò e iniziò a camminare pestando i piedi per terra, allontanandosi da me e dalla folla che si era creata tutt'intorno.

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