I'm sorry if I say, "I need you"
But I don't care, I'm not scared of love
'Cause when I'm not with you, I'm weaker
Is that so wrong? Is it so wrong
That you make me strong?
Passo le mani sudate sui pantaloni chiari, lisciando il tessuto, mentre la voce del coach fa da sottofondo ai miei pensieri. Guardo il ragazzo biondo di fronte a me, ma i miei occhi sono in un'altra dimensione, in un posto angusto.
Vedo sangue secco sul pavimento, catene che penzolano dal soffitto, ma non toccano terra, corpi esanimi che si riversano su pozze nere, persone vive che urlano, supplicano, chiedono perdono.
Mi sembra di essere tornata all'inferno, dove il Diavolo in persona guarda le anime peccatrici, si ciba della loro sofferenza, respira l'odore di sangue.
Accanto a lui spunta una figura minuta, che allora non sapevo chi fosse, con lo sguardo. Sussulta nel percepire il suo braccio stretto con forza, trattiene le lacrime che vogliono scorrere libere. Obbligata da una forza superiore a sollevare lo sguardo e a guardare il vero lato dell'amato.
Vedo delle mani rosate circondare il mio collo, percepisco il colore candido sporcarsi di rosso. Sento il fato bloccarsi in gola, spalanco la bocca in cerca di aiuto ma la stretta aumenta. In un gesto improvviso alzò le mani per liberarmi.
Percepisco qualcuno stringermi le braccia e allontanare le mani dal collo, torno alla realtà e vedo tutti con lo sguardo fisso sulla mia figura tremolante. Sento degli occhi grigi che scavano nella mia anima e distinto mi rifugio nella stretta calda. La persona percependo la mia paura, solleva la mia figura e la porta fuori dalla stanza.
Percepisco un tessuto morbido circondare le mie gambe, mentre io affondo nelle nuvole, ma non hanno consistenza e dunque il mio corpo precipita. L'aria sfrega sulla pelle, ma non per regalare dolci carezze, ma bensì per ferire in profondità. Qunado il suolo ormai dista qualche millimetro, due ancore circondano la mia figura sostenendola, andando contro la decisione divina, rischiando la sua vita.
Un calore familiare avvolge la mia anima, circondata dal muro di ghiaccio spesso, che le serve per proteggersi dai mali esterni, apre questa barriera e la richiude al suo passaggio, per non permettere a nessun altro di entrarci.
Le sue mani si prendono cura delle ferite, le disinfetta, le benda, ci posa un bacio sopra come si fa con i bambini. Circondano il cuore per ricostruire pezzo dopo pezzo, attutisce le delusioni, la rabbia e il terrore, per regalare serenità. Blocca le lacrime, che scorrono libere sulle guance rosse, le sue labbra si poggiano sulle gocce per cancellare il loro percorso.
Continuano il loro percorso immaginario, passando dalla fronte, sugli occhi, sul naso lasciando un morso delicato, sulle guance su cui soffia, sugli angoli della bocca, sul mento, sull'arco di cupido e infine sulle labbra.
I respiri si fondano, insieme alla pelle che si accende, mandando scariche elettriche in tutto il corpo. Corpi si bramano, mani si cercano, occhi infiammano la pelle scoperta.
Si stacca con uno schiocco dalla mia pelle, allontanandosi e privando il mio corpo del suo calore. L'aria gelida con rapidità occupa lo spazio vuoto, quasi come se volesse chiarire il suo ruolo.
Alzo lo sguardo e mi scontro con due iridi, che hanno abbandonato il verde che le caratterizza al nero. La lussuria nuota al suo interno, come fa un serpente nel fiume per stanare la sua preda.
Le sue labbra sono di un rosso ciliegia, mentre brillano sotto i raggi solare, solcate da un piccolo sorriso, che fa spuntare una fossetta. Non resisto e il mio indice affonda al suo interno, facendo brillare gli occhi del riccio, mentre il mio cuore aumenta i battiti rischiando di farsi sentire.
La sua mano circonda con delicatezza, quasi come se fosse un fiore, il mio polso, portandolo vicino al rubino. Le sue labbra si poggiano sul mio dito, lasciando un bacio pieno di un sentimento rassicurante, continua la scia fino ad arrivare al polso.
« Stai tranquilla, Rose. Ci sono io qui con te» sussurra con voce roca, il suo fiato si scontra con la pelle sensibile del braccio, mentre gli occhi si scontrano con i miei. Ingoio il groppo in gola, prima di parlare
« Grazie» dico in un sussurro con voce rotta dal pianto appena concluso
Accendendo il suo viso con un sorriso, che coinvolge gli occhi e permette alle fossette di comparire sulle guance. Il mio indice della mano destra si alza, avanza con lentezza verso di lui, si scontra con una leggera peluria, che solletica la pelle.
Scorre libero sulla cute, fino a raggiungere l'incavatura sull'angolo sinistro delle labbra, affonda al suo interno come se fosse un fiume d'oro, due strati di rubino si distendono. Il pollice prende a scorrere sulle sue labbra, senza abbandonare il suo posto sicuro, raggiunge l'arco di cupido, che spinge verso l'interno con delicatezza.
Data la lieve pressione il pollice scivola all'interno della sua bocca, che non perde tempo ad avvolgerlo, i suoi denti con delicatezza schiaccia sopra la mia unghia, mentre le labbra ricoprono la mia pelle, iniziando a succhiare.
Sollevo il mio sguardo per scontrarmi con il suo, nel quale il nero ha ricoperto il verde smeraldo, facendo brillare nel mare buio l'oro, simbolo della lussuria, che nuota leggiadro all'interno di esso. Le sue pupille non perdono nessuna reazione involontaria del mio viso, anzi sembra catturarle, come fa un pescatore con le sue prede, e cibarsene, come fa un leone con la tenera carne di una gazzella giovane.
Lui si ciba delle mie emozioni, sfrutta le mie debolezze per farle sue, per usarle a suo vantaggio.
Nonostante ciò, dentro quel buio mi sento al sicuro, ma non come quando le braccia dell'oblio mi stringono, li mi sento a casa, libera dal dolore. Ora sento un senso di pienezza avvolgermi con estrema lentezza, come se avesse paura della mia fragilità, come se da un momento all'altro possa cadere a pezzi.
L'oblio mi stringeva con forza, quasi cercando di farmi provare dolore, come se la mia sofferenza corporea, potesse superare quella dell'anima. Ci riusciva, non sentivo più nessun dolore, mi sentivo libera, felice, finalmente realizzata.
Questa stretta sconosciuta, invece, mi provocava brividi leggeri, che correvano sul corpo, come del vento che soffia sull'erba, la sfiora in modo impercettibile, ma la cura, le fa sentire la sua vicinanza.
Sento un senso di disorientamento che mi circonda, mi avvolge, come se non mi meritassi quello che sto provando, come se dovessi solo soffrire.
A riportarmi in quella stanza è la lingua calda del riccio, che inizia a lasciare carezze lascive sul mio dito, alternando questo gesto, alle volte in cui incavo le guance.
Brividi di piacere scorrono fino al mio basso ventre, dove si concentrano, e iniziano ad accendere il fuoco della passione. Che cresce quando, le labbra rosee del riccio, iniziano ad allontanarsi dal mio dito, liberando uno schiocco all'interno delle mura, che rimbomba, creando quasi una lieve musica.
Lo vedo alzarsi dal letto, lasciandomi imbambolata, mentre si mette apposto e mi rivolge un occhiolino
« cara Rose, mai giocare con il leone. Perché potrà anche sembrare molto docile, ma ricordati e non dimenticare, è il Re indiscusso della savana» detto ciò con un tono roco e basso, gira su se stesso ed esce dalla stanza
Imprecò sottovoce contro l'inglese, mentre imprimo nella mia mente il suo profumo, che nonostante il suo proprietario non c'è più, continua ad aleggiare imperterrito nella stanza, sulle mie vesti, sulla mia pelle.
Ormai questo legger odore di vaniglia, fragole e tobacco, è diventato uno strato leggero, che indosso come un vestito.
Il mio corpo riconosce il ragazzo, prima ancora che lo faccia il mio cuore e la mia mente.
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Buonasera splendori, come state?
Scusate l'assenza, ma ho dovuto preparare un esame importantissimo che sono riuscita a superare. Spero il capitolo vi sia piaciuto. Ci vediamo in settimana con nuovi aggiornamenti.
All the love, Eya.
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PASSIONS// H.S.
Fanfictionun sorriso è il modo migliore per ingannare le persone, una maschera che tutti indossano ogni giorno. Tanto che non riusciamo a ricordare la nostra vera identità e ci perdiamo. Passions un libro innovativo, che racchiude i sentimenti più veri mai pr...