3~ "L'amavo..."

201 16 39
                                    

Si sente un rumore lungo la strada, il bambino esce dal negozio mentre la madre è alla cassa a pagare un fumetto abbastanza vecchioccio, sicuramente usato.

Il bambino- camicia a maniche corte dentro ai pantaloni lunghi fino alle ginocchia con le bretelle, cravattina ben allacciata, calzettoni fino a metà polpaccio con delle scarpe da ginnastica colorate di nero dallo stesso piccolo per farlo sembrare più grande, ciuffo di capelli davanti ad un occhio- inizia a correre per tutta la discesa, con l'intento di arrivare dove si sentiva quel rumore, solo per essere fermato da un braccio che lo prende e lo solleva.

<<EHI LASCIAMI!! MAMMA!! MAMMA!!>> 

<<Ehi piccoletto calmati>> una voce di un uomo adulto inizia a ridere <<Non voglio farti del male>>

<<Lasciami o lo dico alla mia mamma! Lei è la miglior combattente che io abbia mai conosciuto e anche mio nonno! Lui ha un fucile gigante>>

<<Va bene va bene però stai calmo>> l'uomo mette il bambino per terra delicatamente <<Qual'è il tuo nome?>>

<<Mia madre dice che non devo parlare con gli sconosciuti>> il piccolo incrocia le braccia al petto sembrando minaccioso anche se con la dolcezza di quell'espressione da cucciolo si potrebbe morire prima di diabete <<Tu sai che cos'è quel rumore? Voglio andare a vedere!>>

<<Wow tu sei un bambino molto curioso e la curiosità fa male>> l'uomo prende la sua mano e lo trascina, contro la usa volontà, di nuovo su per la stradina <<Troviamo la tua mamma ora...lo vuoi un lecca lecca?>>

<<È avvelenato per caso?>>

<<Come fa ad essere avvelenato se lo devo ancora comprare al chiosco?>>

Il bambino annuisce, visto che devono compralo insieme si può fidare no?

<<Un lecca lecca al...>> l'uomo si blocca non sapendo che gusto può piacergli

<<Al limone grazie>> il bambino prende il lecca lecca seguito dall'uomo che prende il suo al lampone

Si allontanano dal chiosco lasciando il venditore a sorridere.

<<Allora->>

<<Actarus, il mio nome è Actarus>>

<<Bene Actarus, il mio nome è Gallauco>> l'uomo gli accarezza la testa sorridendo

<<ACTARUS ACTARUS!!>>

<<MAMMA!>>

Una donna- dai capelli neri corti fino a metà collo mossi, maglia viola a maniche corte lunga fino a metà cosce, pantalone lungo fino alle ginocchia color nero, scarpe basse- si avvicina ai due prendendo il bambino in braccio

<<Sei matto!? Volevi farmi morire d'infarto!?>>

<<Non si preoccupi l'ho fermato prima che si ficcasse in qualche casino>> spiega l'uomo porgendo la mano alla donna <<Sono Gallauco>>

<<Piacere io sono Christa>>

<<Nome divino oserei dire>>

<<Ehi straniero che fai ci provi con mia madre?>> Actarus lo guarda male

Tutti e due ridono incamminandosi insieme su per la stradina.

Jigen guarda il soffitto mentre aspetta che la figura addormentata di Goemon si svegli, si era alzato prima del solito per colpa dei rumori delle persone provenienti nel villaggio, Nana era uscita presto per andare a comprare un po' di verdura o almeno così c'era scritto sul bigliettino che aveva lasciato sul tavolino, di Lupin neanche l'ombra, Jigen può dedurre che quando era uscito la sera prima per rispondere ad una telefonata in realtà sia scappato chissà dove mentre Fujiko era già uscita a fare compere.

My pain, my problem! ~🖤Jigoe💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora