13~ La verità

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La pioggia.
Solo pioggia.
Quella sera faceva estremamente fredda è l'unica cosa che risuonava nella strada isolata insieme al ticchettio delle gocce di pioggia che cadevano sul terreno e gli oggetti.
Erano passati sette anni, ormai Actarus ha dician anni ed è ogni gioco che passa più simile di aspetto al nonno, o almeno così dice Angeline visto che il ragazzo non ha mai visto Mike da giovane.
Adesso si ritrova a camminare per le vie della sua città natale, si...era ritornato li perché voleva aggiustare le cose...anche se i suoi familiari adottivi non erano d'accordo per niente a Actarus non importava.
Doveva aggiustare quello che quelle persone avevano iniziato.

<<Allora è tutto pronto si?>>

<<Certo Lupin, possiamo fare il colpo non preoccuparti>>

<<E chi si preoccupa Jig? Sono tranquillissimo>>

In questo momento i due uomini stanno aggiustando le ultime cose per il piano mentre Goemon meditava, Nana guardava qualcosa in televisione e Fujiko si faceva le unghie.

<<Ma guarda qua a nessuno importa del colpo>> commenta il ladro guardando male nelle parti dei suoi altri due compagni

<<Certo che ci importa, ti stiamo ascoltando, per una volta Lupin stai zitto>> sbuffa Fujiko con un espressione concentrata mentre passa il pennellino sulle unghie

Goemon so alza avvicinandosi a loro e sedendosi al loro fianco.

<<Siamo sicuri che Nana-san non entrerà in questo si?>>

<<Non preoccuparti Goemon-san sono vecchia ma so ancora come fare volare dalla finestra le persone indesiderate>> ridacchia divertita

<<Avvolte mi fa paura...>> ammette Lupin ritornando a guardare la mappa 

Il piano era stato perfettamente pianificato, il ladro gentiluomo era riuscito anche a "prendere in prestito" le chiavi della teca della collana dal suo poliziotto preferito.

<<Bene, stasera si fa il colpo e ce la filiamo via!>>

<<E Nana?>> chiede Fujiko guardando Lupin

<<Non pensate a me, è stato bello passare del tempo con voi ragazzi e mi sono divertita a rincontrare Goemon-san>> ammette la donna sorridendo, una lacrima che gli taglia la guancia

<<Nana-san stai piangendo?>>

<<Si...è normale in fondo>> sorride dolcemente

<<Non preoccuparti Nana verremo a ritrovarti>> commenta Jigen con un sorriso

La donna annuisce allegramente alzandosi ad abbracciarlo tutti.

L'enorme cancello grigio si apre e il ragazzo entra dentro senza farsi vedere, si arrampica su un balcone ed entra nella casa, ci sono guardie da per tutto ma Actarus le evita ore non creare problemi.
Continuando a camminare lascai il pavimento, o meglio la moquette, bagnata e questo potrebbe attirare l'attenzione delle persone ma non gli importa.
Si affaccia in una stanza e come può non ricordare i volti degli uomini che anno ucciso la sua famiglia, i volti che una volta dovevano essere amici e invece adesso sono solo formati da un cartoncino nero che gli copre gli occhi alla vista del ragazzo.

<<Perché nessuno mi vuole?>> piagnucola Elise

<<Perché sei vecchia ormai>> risponde Giuliano senza emozioni

Forse la morte di Gallauco nonostante tutto è rimasta impressa nei loro cuori...tranne in quello della donna.
Actarus apre la porta facendosi notare.

My pain, my problem! ~🖤Jigoe💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora