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JISUNG POV'S

Per l'ennesima volta ero stato rifiutato.

Ma è ok, me lo aspettavo.

Anche se una piccola, minuscola parte di me ci sperava veramente tanto.

Quella parte di me sperava che per un momento, la ragazza che mi fa battere il cuore anche con il suo sguardo più freddo e gelido del mondo, potesse darmi una possibilità.

Che illuso eh?

<<N-non voglio uscire con te Jisung, non provo le stesse cose, mi dispiace.>>

Le sue parole continuavano a risuonarmi in testa come un tormentone estivo, e in quel momento avrei preferito un mal di testa per una canzone di un cantante che si fa vivo solo in estate al posto della sua voce così dolce ma che pronunciava una frase tagliente.

Dopo quella piccola conversazione, per mia fortuna, l'infermiera venne a controllare Y/N, e dico per fortuna perché non avrei saputo cosa rispondere, o probabilmente sarei finito a trattenere le lacrime invano.

Finito il controllo ci disse che la ragazza poteva essere dimessa, così dopo averla aiutata ad alzare dal letto la feci appoggiare a me per non farle fare troppi sforzi.

Aish, tutto quel contatto.

Così vicini fisicamente, ma così lontani con la mente.

Che idiota, vero?

Ero appena stato rifiutato, e nonostante tutto mi comportavo come un cagnolino con la sua padrona.

Perché esatto, era così che mi sentivo: un cagnolino.

Un cagnolino che fa di tutto per la persona che lo ha salvato dal canile, o dalla strada.

Y/N proprio come una padrona col suo cagnolino, mi aveva salvato dal continuare a vivere monotonamente, mi ha fatto provare emozioni che in vita mia non avevo mai provato.

E credo che per questo, dopo averla riaccompagnata fino alla piscina, le avevo rivolto il mio sorriso più luminoso.

E che sforzo ci avevo messo per metterlo su.

<<Beh.. grazie? Per il passaggio intendo.>> disse mettendo la mano sulla manovella della portiera pronta ad aprirla.

<<E per essere rimasto con me.>> aggiunse spostando lo sguardo verso il finestrino.

Ed ecco che quella piccola, minuscola parte di me che ci sperava si rifaceva viva. Aveva apprezzato il fatto che fossi rimasto con lei, no?

Ma perché non mi guardava?

Perché mi ignorava?

<<Y/N.>> la ragazza girò -finalmente- lo sguardo verso di me, e quando i miei occhi incontrarono i suoi, quella piccola e minuscola parte di me che un momento prima aveva perso le speranze e un momento dopo si era rifatta viva, in quello scambio di sguardi non era più una piccola e minuscola parte di me.

Aveva preso tutto me.

Fu un attimo, un secondo, e le nostre labbra si stavano scontrando in un bacio leggero e dolce.

Un piccolo sfioramento di labbra che mi fecero arrivare a toccare il paradiso.

Era un bacio in cui entrambi cacciavamo tutte le nostre emozioni, tutte le nostre frustrazioni, e tutte le nostre insicurezze.

Un bacio magico.

Passai la lingua sul suo labbro inferiore chiedendole l'accesso alla bocca, ma quando accadde, Y/N si staccò quasi come se si fosse appena resa conto di cosa fosse successo.

Rimanemmo a pochi centimetri di distanza, le mie mani ancora a coppa intorno al sul viso per averla baciata, e lei rossa per l'imbarazzo.

<<Se credi che io ti lasci perdere, ti sbagli di grosso.>>

Wish you back - Han Jisung x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora