-Mani di fata
Una forte melodia, si espande per tutta la sala, soave e delicata. Pregna di magia incanta e rapisce chiunque la ascolti, con quelle note articolate dal temperamento forte. Sembrano quasi rabbiose, nella loro espressione. Violente, colme di parole non dette, mai espresse, rinchiuse, sigillate da qualche parte, per poi scemare in una melodia triste e drammatica, tanto triste da far tremare il cuore.
Le note attraversano, quasi invadono l'intero stabile, accompagnando tutti coloro che si trovano li dentro indaffarati nei propri doveri.
Quelle note, rimbombavano potenti e maestose all'interno della sala prove, dove un'uomo dai capelli argentei, muoveva le mani agili sui tasti del pianoforte color mogano, lucido.
Suonava e suonava, provando ininterrottamente la melodia della sua nuova canzone, accasciandosi poi sfinito con la schiena curva e un espressione truce in viso.
"Così non va!..."
Aggrottando la fronte, con un cipiglio triste, Victor fissò le sue mani ancora adagiate sui tati bianchi, per nulla convinto.
Quel testo non andava affatto bene, quella musica era troppo... Personale. Per essere presentata al suo ultimo concerto.
"Devo concentrarmi!" Ricominciò sospirando, socchiudendo gli occhi azzurri.
Portò l'indice alle labbra come di consueto, riflettendo sulle note, portando le mani sulla tastiera.
"Non era male la canzone. Io eviterei quel finale, ma il resto andava bene!"
L'uomo seduto al pianoforte sobbalzò colpo alla sprovvista da quella voce, voltandosi appena un istante, tornando a prestare attenzione al sul meticoloso lavoro, ignorando l'uomo entrato in sala.
"Vitya non ignorare tuo padre!" Si infervorì l'uomo anziano.
"Sei tu che mi stai interrompendo! Adesso se non ti dispiace? Preferirei restare solo." Ricominciò il musicista, senza voltarsi.
Nicolas osservò il figlio inarcando un sopracciglio bianco, enfatizzando le rughe presenti sul suo volto.
*
Nicolas Nikiforov era un uomo importante, ex musicista ora in pensione, ora impegnato nella politica con i partiti conservatori della madre patria russa. Da sempre in contrasto con il carattere esuberante e libertino del figlio, per nulla in linea con le sue idee.
Il fatto che avesse ereditato la sua passione per la musica classica, lo rendeva molto orgoglioso, per non parlare del talento mostrato anche per la composizione. Peccato solo per quel suo caratterino.
Esteticamente, padre e figlio erano quasi, due gocce d''acqua. Tranne per l'espressione e il taglio degli occhi, tale e quale a quello della madre: Natasha Nikiforov, niente di meno che cugina di secondo grado di Nicolas. Per la loro stirpe era importante mantenere un ottima eredità e assicurarsi il loro sangue rimanesse puro.
E Victor non era mai stato d'accordo con tutto ciò. Lui credeva nel colpo di fulmine, credeva nell'amore puro. Quello vero, che colpisce due anime che si appartengono. Non nei matrimoni combinati solo per garantire degli ottimi alfa e delle brave omega da dare in moglie hai loro stessi cugini, per mantenere la stirpe integra.
Provava ribrezzo per tutto ciò, dimostrandolo spesso.
L'ultima plateale sceneggiata, avvenne il giorno in cui sua madre si presentò in casa sua con una giovane donna, sua parente, presentandogliela come futura consorte.
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Viktoria
Fanfic(Long del 2018) La donna comincia sorridente a sfilare i guanti chiari di seta, lasciando la pelle chiarissima scoperta. Muove i fianchi sinuosa, poggiando una mano sulla spalla della cantante mentre svolge una spaccata in piedi perfetta, seguita po...