Capitolo 1 MALEDETTA PORTA

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4:28
Era notte fonda, le luci erano spente, nel cielo erano apparse tante piccole stelle, una più brillante dell'altra. Gli studenti che giacevano in quel dormitorio, viaggiavano nei propri sogni.

C'era chi suonava ad un concerto, chi preparava una gigantesca torta, e chi invece sognava cose totalmente sconce e senza ritegno sulle proprie compagne.

Ejirou Kirishima, un ragazzo dai capelli rossi e bizzarri, capace di scaldarti il cuore solo con un sorriso, anche lui giaceva nel proprio letto, mentre sognava goffamente di combattere al fianco di Crimson Riot, il suo eroe preferito.

Dormiva beatamente, con le coperte invernali fin sopra la testa. Ultimamente, un'atmosfera davvero fredda era calata nell'aria, obbligando i ragazzi a vestire in modo più pesante.

BUM

Un forte rumore fece alzare il rosso di scatto, che sconsolato, si portò la mano in faccia, per poi sospirare pesantemente.

Rimase seduto sul letto a fissare il muro biancastro davanti a sé ,mentre un piccolo brivido di freddo scendeva lungo la sua schiena, coperta solo da una canottiera nera.

Nonostante le temperature, lui amava dormire a maniche corte, si sentiva più leggero, più a suo agio.

Diede un 'occhiata alla sveglia rossa sul comodino, 4:35 .Preso da una botta di coraggio, scese lentamente dal letto, cercando di non farlo scricchiolare, cosa totalmente inutile, visto che il suono delle molle arrugginite si fece comunque sentire.

Si fermò davanti alla porta, quella maledettissima porta, che ogni volta faceva nascere dei forti dubbi nella mente di Kirishima.

Sarebbe dovuto andare? o farsi i fatti suoi ?

Un'altro sospiro, questa volta più freddo, fece capolino dalle labbra del rosso. Finalmente appoggiò la mano sulla maniglia di ottone. Non era totalmente convinto della sua scelta, ma decise comunque di uscire da quella stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Con passi lenti e leggeri si avvicinò alla sua porta. Entrambi condividevano il 3 piano, e si erano ritrovati sfortunatamente o fortunatamente , vicini di stanza.

Si bloccò di nuovo, un'altra Maledetta porta, un altro ostacolo da affrontare, stavolta però, era la sua porta.

-al diavolo, odio le porte-  disse a bassa voce, mordendosi la lingua per non causare troppo rumore.

Poi successe

Toc toc

due colpi, erano solo due semplici colpi, ma per il biondo dall'altra parte, fu una chiara richiesta di morte.

Il Silenzio Di Una Notte   kiribaku/bakushimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora