1)Dia de los Muertos

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Nella vita non tutti sono fortunati, non tutti posseggono i beni primari per sopravvivere, non tutti posseggono un tetto dove stare e chi ce lo ha lo da per scontato.

Era notte fonda e le strade brulicavano di gente, si stavano dirigendo tutti verso il centro...tranne un ragazzo.

Il ragazzo svoltó in un vicolo buio e deserto, poi di colpo si fermò e raccolse qualcosa da terra per poi portarla alla bocca. Il ragazzo la teneva ben stretta tra le labbra per poi decidersi a fare un tiro e buttare la testa all'indietro...non ci vuole un genio per capire che si trattava di una canna.

Il ragazzo si ricompose per poi ricominciare a camminare, appena arrivato alla via maestra sgranó gli occhi e si irrigidí lasciando scivolare la canna dalle sue mani.

Era il "Dia de los Muertos" e il ragazzo aveva sul volto una faccia spaventata. Sembrava avesse visto un fantasma.

Mentre guardava la folla che si incamminava e ballava, un ragazzo toccò la sua spalla.

Il ragazzo appena sentì il tocco di qualcuno sobbalzó, l'altro lo guardò quasi perplesso e poi parlò indicando degli agenti di polizia.

"Amico ti hanno scoperto"

Il ragazzo lo guardò come per ringraziarlo e accennó un sorriso per poi cominciare a correre.

I due agenti notarono il ragazzo e cominciarono a gridare.

"Fermatelo, è Marcus Lopez!... spostatevi!... ehy tu fermo!"

Continuavano ad intimargli di fermarsi, come se un ragazzo accusato di omicidio volesse finire in prigione.

Il ragazzo continuava a correre per la strada principale, tra le persone scansandole. Marcus cercava di andare più velocemente possibile ma si era fatto una canna e non stava capendo più niente.

Il ricercato continuava a correre barcollando senza mai fermarsi, fino a quando non notò una ragazza... Una bellissima ragazza.

La ragazza era vestita con un abito rosso e nero appropriato per l'occasione, aveva la faccia tutta pitturata ed il trucco era perfetto.

L'abito era stretto fino alla vita mentre la gonna era larga. Per le mani aveva dei ventagli e i capelli erano stati lasciati sciolti, tranne una ciocca che era stata tirata indietro e fermata con un fermacapelli.

Marcus era un ragazzo etero e come tale aveva subito provato attrazione per quella ragazza, e la canna non aiutava. Senza il suo volere si fermò a osservarla muoversi leggiadramente e danzare davanti ai suoi occhi divertita dalla sua espressione.

Marcus aveva la bocca spalancata e gli occhi sbarrati, come se non avesse mai visto una ragazza. Solo quando lei gli fece l'occhiolino il ragazzo si riprese e sbattè più volte le palpebre per riprendersi definitivamente.

Quando riaprí gli occhi il ragazzo cominciò a correre, ma un rumore lo fece girare all'indietro per controllare.

Appena si girò vide la ragazza di prima tagliare la gola ai due polizziotti con i suoi ventagli per poi girarsi e sorridere al ragazzo.

Lui rimase con gli occhi sbarrati e il suo respiro cominciò ad essere più affannato mentre il suo battito cominciava ad aumentare.

Quella ragazza così tanto graziosa che sembrava innoqua ed ingenua...aveva ucciso due uomini a sangue freddo.

Marcus si sentì il mondo cadere addosso...aveva assistito ad un omicidio.

Si rigiró dall'altra parte e scosse la testa, cercando di convincersi che fosse tutto un sogno, un allucinazione... Non desiderava altro.

Riprese a correre, più velocemente di prima....anche se di poco l'effetto della canna stava svanendo.

Marcus correva e correva, anche se i poliziotti non lo inseguivano più si sentiva osservato...

Cominciò a guardarsi intorno, quasi disorientato, sembrava stesse per svenire. Il ragazzo continuò a guardarsi attorno ma intanto imboccó una via più stretta e meno affollata.

Marcus continuava a sentire la forte sensazione di essere osservato così decise di cominciare a girare a caso per le vie. Proprio quando stava per lasciar cadere ogni sospetto alzò la testa in su e guardò il cielo, in quel momento una sagoma saltò dal tetto di una delle case ad un altro.

Il ragazzo rimase sconvolto, non si era immaginato nulla, aveva ragione.

Fissò la figura che accortasi dello sguardo del ragazzo si era affacciata a guardarlo, facendosi vedere.

Il ragazzo rimase nuovamente incantato, la figura era di una ragazza.

La sua espressione era seria, ma gli occhi facevano vedere tutt'altro, sembravano felici e erano contagiosi.

Sul viso del ragazzo si stazionó un sorriso sincero che la ragazza non ricambió.

La figura della ragazza era stesa a pancia in sotto sul tetto, con la testa sporta all'infuori per scrutare il ragazzo, le sue mani si tenevano ben salde al cornicione e i suoi capelli lunghi venivano mossi dal vento.

Marcus squadró la ragazza per filo e per segno e poi rimise un espressione seria sul volto che fece sorridere la ragazza per il veloce cambio di umore.

Marcus ricambió il sorriso, trovava quella ragazza simpatica già senza neanche averla conosciuta, la trovava anche bella e il fatto che la luna piena le stesse proprio dietro e il vento le muoveva i capelli non aiutava.

Marcus vedeva ragazze passare ogni giorno, ma mai si era messo a parlargli, mai era stato fidanzato e mai aveva premuto le sue labbra su quelle di una ragazza.

La figura femminile sembrava più tranquilla, ora aveva un piccolo sorriso accennato sul volto.

Quest'ultima si alzò lasciando il ragazzo incredulo, sembrava una scena di un fumetto dove l'eroe è su un palazzo e dietro di lui c'è la luna piena mentre un lieve venticello gli muove i capelli.

A quella scena il ragazzo sorrise, la ragazza era vestita tutta di nero: pantaloncini corti con una cintura dove aveva appeso delle armi tra cui si distinguevano parecchi coltelli di varie misure e una pistola piuttosto insolita, una maglia corta che le lasciava scoperta una parte del ventre con disegnato un teschio e dei semplici stivaletti neri con delle borchie dove era stato nascosto un coltello.

La figura scese dal tetto sfruttando i terrazzi come scale e Marcus rimase a fissarla senza dire niente.

"Mi uccideranno per essermi fatta vedere, ma lasciamo stare...Seguimi"

Marcus non voleva fidarsi della ragazza, non sapeva neanche il suo nome, ma una vocina in testa gli sussurrava che sarebbe stata una buona idea fidarsi, molto probabilmente era la canna.

Il ragazzo chiuse gli occhi e prese un bel respiro poi si mise a correre per raggiungere la ragazza, di cui non canosceva il nome,che intanto si era girata e stava camminando allontanandosi sempre di piu dal ragazzo senza curarsi se la stesse seguendo...

L'amore é debolezza- Deadly ClassDove le storie prendono vita. Scoprilo ora