III

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Francesca's pov:
Oggi la situazione cambia. È l'auri che mi grida di svegliarmi. Mi giro e rigiro nel letto finchè non cado a terra sbattendo il gomito.
F: "Ahi! Cazzo che botta" mugugno con la voce ancora impastata dal sonno.
A: "Beh buongiorno anche a te"-mi dice auri-
"La colazione è sulla scrivania, io ho già mangiato, ora vado a lavarmi".
Dice tutto questo troppo velocemente perchè il mio cervello elabori alle sette di mattina.
Mangio velocemente quella brioche alla crema, senza gustarla, anche se avrei voluto farlo, e appena auri esce dalla doccia mi ci fiondo io.
In poco tempo siamo pronte, non siamo vestite too much, anzi, io ho un paio di pantaloni corti di jeans bianchi, con sopra un top verde molto semplice e molto carino, mentre auri ha un paio di jeans corti, un top a fascia arancione ed il suo solito felpone nero. Non le piace farsi vedere agli occhi degli altri con tutti quei segni addosso. Inutile dire che mentre la aspettavo mi stavo per riaddormentare sul letto. Siamo messe bene.
A: "Fra, Fra, non ti riaddormentare"
F: "No auri sono sveglia, stai calma"
A: "Allora andiamo dai"
F: "Si arrivo"
-dico alzandomi in fretta, ma facendo per uscire sento
A: "Ah tu esci senza scarpe e senza calze?"
-Mi guardo velocemente i piedi ed in effetti sono nudi. Faccio una risata e corro a mettermi le mie AllStar nere, le mie scarpe preferite. Si abbinano con tutto, che sia elegante, sportivo o casual, le AllStar nere, vanno sempre bene.
Facciamo il pezzo che va dalla nostra camera all'uscita dell'hotel in silenzio. Non perchè siamo arrabbiate l'una con l'altra, ma perchè sono ancora troppo addormentata. E infatti si vede, perchè ad un certo punto, mentre camminiamo sul marciapiede un cretino apre improvvisamente la portiera della sua Aston Martin Rapide, ed io ci sbatto contro. Stavo camminando velocemente, eravamo in ritardo e come ho già detto ero addormentata.
Non ho neanche provato, dato che sapevo fosse inutile, a schivare quella cavolo di portiera. Infatti sbatto la testa e cado per terra violentemente. Ho preso una botta talmente forte che non provo ad alzarmi, ma chiudo gli occhi e mi stendo completamente su quell'asfalto sporco di chissà cosa.
Sento delle mani sulle mie spalle, e non sono le mani dell'auri. Sono due mani grandi, hanno le dita affusolate, sono le classiche mani da uomo. Apro gli occhi con l'intenzione di insultare quel coglione, ma davanti a me vedo lui. Il solo ed unico Sebastian Vettel. Forse, è l'unica occasione in cui non vorrei vederlo.
Mi sento sprofondare nell'imbarazzo come non mai. Il mio pilota preferito in assoluto mi ha appena sbattuto una portiera in faccia a Montecarlo, la mattina prima del Gran Premio.
A: "Franci tutto bene?"
F: "Ehm... S-Si tutto bene" -dico cercando di alzarmi in piedi troppo velocemente, rischiando di ricadere a terra, ma Seb, mi viene voglia di stramaledirlo ora,  mi prende tra le sue braccia muscolose impedendomi di scaraventarmi sul suolo un'altra volta. Guardo velocemente l'auri, e vedo che ha una mano davanti alla bocca perché sta cercando di trattenere le risate per la scenetta che sta succedendo.
S: "Dove pensi di andare in questo stato?!" -dice Seb tra le risate, aprendo la portiera posteriore, e mettendomici a sedere, di quella stupenda macchina, molto probabilmente regalata dalla sua scuderia.
F: "Grazie mille Sebastian" dico impacciatamente, facendo scoppiare in una fragorosa risata auri e un ragazzo.
UN RAGAZZO?
Se prima ero confusa ora lo sono ancora di più.
Metto a fuoco quella figura sfocata vicino alla mia migliore amica, e mi accorgo che non è poco meno di Mick Schumacher. Si stanno scambiando qualche occhiata allusiva, e l'unica cosa chiara in quel momento è che chiederó ad auri di non camminare mai più su strade affollate.
Stanno bene vicini, come una coppietta.
Mi scaccio quel pensiero dalla testa perchè sento qualcosa sul ginocchio, abbasso lo sguardo, e vedo la mano di Seb appoggiata sulla mia articolazione. Sto morendo dentro, ma cerco di nascondere tutte le farfalle che ho nello stomaco.
S: "Piacere, Sebastian, ma come ho visto, sapevi giá il mio nome"- dice sorridendo. Ah quegli occhi azzurri. In questo momento sono tutti puntati verso di me. Non riesco a far uscire parole dalla bocca, e per fortuna auri mi salva.
A: "Lei si chiama Francesca, io Aurora."
M: "Ed io sono Mick" dice timidamente il ragazzo tedesco con lo sguardo rivolto alla mia migliore amica. Si sono scambiati un sorriso. Lui è proprio un bel ragazzo, auri anche.
A: "Siamo qui per vedere il Gran Premio, e prima che la Franci si schiantasse contro la tua portiera stavamo andando nel Paddock."
M: "Anche noi ci stavamo andando, se volete potete venire con noi" dice Mick.
S: "È il minimo che possa fare dopo averti quasi rotto il cranio, piccina" dice lui scompigliandomi i capelli. Ah se sono cotta.
S: "Salgo un attimo in casa a prendere il mio pass e arrivo" dice Seb.
A: "Francesca li hai presi tu i pass, vero?"
Mi guarda con uno sguardo fulminante ed io abbasso la testa verso il marciapiede. Facendo la finta vittima.
A: "Dai almeno dammi le chiavi che li vado a prendere" le allungo la borsetta e lei se ne va. Rimaniamo solo io e Mick. Ah no, scherzo.
A: "Mick potresti accompagnarmi per favore?" Dice con i suoi occhi da cerbiattina.
M: "Si certo, arrivo". Le risponde lui.
Riformulo. Rimango sola, nella macchina di Sebastian Vettel. Finchè anche lui non arriva.
S: "Stai bene piccina?" Si ma Seb smettila di chiamarmi cosí che i miei ormoni sono in avaria.
F: "Sisi tutto ok" dico scambiandogli un sorriso.
Sebastian's pov:
Sono in macchina con Mick e stiamo andando a prendere il mio pass a casa nel centro di Montecarlo.
Parcheggio la macchina sotto la mia abitazione ed apro la portiera senza guardare. Ero distratto, devo ammetterlo.
*SBAM* sentiamo io e Mick. Ci guardiamo e di colpo scendiamo dalla macchina. "Ho ucciso un angelo", gli dico. Ma non mi ascolta. È troppo impegnato a guardare l'amica di questa qua a terra. Meglio così, io prendo la bella addormentata e lui la ragazza freddolosa con il felpone. La scuoto un po' finchè non si sveglia, e la metto seduta nella mia macchina. Parliamo un po' tutti e quattro e giungiamo alla conclusione che andremo nel paddock insieme. Adesso stiamo aspettando che la sua amica Aurora e Mick escano dall'hotel delle due ragazze.
S: "Cosa fate stasera?" domando sperando in una possibile uscita con quella Francesca, presumo una ragazza italiana.
F: "Oh, in realtà, non avevamo in programma niente, film e Netflix come al solito"  dice seguendo una breve risata.
S: "Se volete possiamo fare una cosa tranquilla, tipo film e Netflix a casa mia" dico azzardando.
F: "Per me va più che bene, penso e spero anche per auri." Dice sorridendomi.
S: "Hai un bel sorriso" le dico io.
Al vedere che arrossisce mi si stringe il cuore.
Ma è possibile che cominci a piacermi già da adesso?
Scaccio questi pensieri dato che arrivano Mick ed Aurora.
A: "Noi siamo pronti" esclama l'altra ragazza con tono spiritoso.
Saliamo in macchina ed il viaggio va tranquillo, chiacchieriamo molto tranquillamente.
S: "Ok  siamo arrivati" dico a mo' di tassista.
Scendiamo tutti dalla macchina.
M: "Auri ma poi come pensavate di tornare a casa?" Chiede lui improvvisamente.
A: "Ehmm, penso che prenderemo un taxi"
M: "Ah va bene". Dice lui. Sembra quasi dispiaciuto.
S: "Ma no che non le lasciamo andare a casa in taxi, vi porto io a casa, tanto soggiornate nel palazzo accanto." Dico gentilmente.
F: "Allora a dopo" mi dice la ragazza prima di sporgersi verso di me e lasciarmi un bacio sulla guancia.
Aurora e Mick si guardano sconcertati per poi salutarsi.
A: "In bocca al lupo ragazzi!"
S: "Mick, Mick!" Dico due o tre volte battendogli le mani sotto il muso.
M: "Eh si si ci sono adesso" dice ancora nei suoi pensieri.
S: "A cosa stavi pensando?"
M: "A quello che è successo stamattina. Com'è che ci siamo fidati così facilmente di quelle due ragazze?"
In realtà non so rispondere a questa domanda.
S: "Non lo so, semplicemente non mi sembrano delle gallinelle come tutte quelle che provano a ronzarci intorno"
M: "Mi piacerebbe vederle ancora per confermare quello che mi stai dicendo."
S: "E chi ti ha detto che non le vedremo mai più?" Mi arriva un'occhiataccia da parte di Mick.
S: "Dopo le portiamo a casa noi, e stasera molto probabilmente verranno a guardare un film a casa."
M: "Ah, ho capito" mi risponde.
S: "No cavolo Mick scusa, ho avuto una buona impressione su loro due, e speravo fosse lo stesso per te."
M: "Stai tranquillo, anche a me vanno a genio, e poi, mentre salivamo in hotel per andare a prendere i loro pass, Aurora mi sembrava innocua, ed anche Francesca."
S: "Va bene, allora ci vediamo dopo" dico dandogli una pacca sulla spalla.
M: "Buona fortuna seb" dice il mio connazionale prima di andarsene verso il suo garage Haas.
A questo punto anche io mi dirigo nel mio garage Aston Martin, e mi preparo, come tutti gli altri piloti, alla penultima sessione di prove libere.
Aurora's pov:
Sto girovagando per il paddock insieme alla Franci, ed è tutto magnifico. Il rumore dei meccanici, tutta la fretta pre gara, l'ansia ed il timore che qualcosa vada storto si possono tastare facilmente. Ma questa è la vita da F1, ed io pagherei stare qua tutti i fine settimana.
"Auri, Auri!" Sento alle mie spalle. Mi giro e vedo il ragazzo britannico Lando.
A: "Ciao Lando!" Dico sorridendo.
L: "Come stai?"
A: "Tutto bene grazie"- mi giro verso Franci e vedo che è davanti al box Ferrari, quindi continuo a parlare con il pilota numero 4 della McLaren.
L: "Ho visto che stamattina siete arrivate con Mick e Seb ehhh" dice lanciandomi una occhiataccia maliziosa.
A: "Sì, mentre stavamo venendo qua a piedi la Franci ha sbattuto la testa contro la portiera dell'auto di Seb, e quindi per farsi perdonare ci hanno portato qua."-Dico tutto d'un fiato.-
A: "Ah, e stasera guarderemo un film insieme. Noi quattro"
L: "Hai messo gli occhi sul biondino, ho visto come lo guardavi, anche se ti ho incontrato ieri sera,  è come se ti conoscessi da una vita".
A: "No Lando, non ho messo gli occhi su di lui... non ancora" dico con fare scherzoso.
L: "Non penso che tu scherzerai più dopo stasera, ti renderai conto che lui è bello, gentile, bla bla" dice lui.
A: "Per la cronaca, mi sono già resa conto che lui è bello caro inglesino"
A: "Ma non è momento di fare gossip, ora vai che ti chiamano"
L: "Oh si hai ragione"
L: "Aspetta! Questo è il mio numero" mi dice tirandosi fuori un post-it dalla tasca della sua tuta, e mentre lo infilo nella mia tasca, lui mi abbraccia, prima di andare.
E cosí partono le ultime prove libere del Gran Premio di Monaco.

*spazio autrice
Ciao a tutti/e, come al solito spero stiate bene.
Ho paura che questo capitolo sia un po' palloso, ho questa impressione.
Scusatemi se posto a quest'ora, ma la ciliegina sulla fine del capitolo mi è venuta dieci minuti fa. Come al solito spero che questo capitolo vi piaccia, mi sono impegnata a scriverlo (come mi impegno a scrivere anche tutti gli altri), e ci vediamo sabato prossimo.
Se vi va lasciate un commentino❤️
Alla prossima,
auri💙💍

Love is in the Paddock//Mick Schumacher (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora