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* scusate per l'intrusione, alla fine c'è scritta una cosa importante, leggete*
Aurora's pov:
A: "Francesca mi è passata la voglia di andare con i ragazzi ora che c'è quella"
F: "Vorrei dirti che magari sarà simpatica, ma anche secondo me è una delle solite gatte morte che ronzano intorno ai piloti per fama"
Mi dice lei mettendosi sulle labbra quel rossetto color rosa scuro opaco, molto bello.
A: "Belli quei pantaloncini" esclamo guardando quel paio di shorts di jeans neri.
F: "Ne vuoi un paio dei miei?"
A: "Nono, sto bene con i miei larghi dell'Adidas"
F: "E per il sopra?"
A: "Ho portato una maglia grigia che va benissimo"
F: "Va bene, come preferisci tu Auri"
A: "Devi fare colpo su Seb? È da tanto che non metti il rossetto" dico con una faccia compiaciuta.
F: "Pff, ma no che non devo fare colpo su di lui"
-Mi risponde lei mettendosi il mascara.-
F: "Ora andiamo, o faremo tardi"
A: "Sí, prendo il telefono ed arrivo"
Ci catapultiamo fuori dal nostro hotel ed in men che non si dica siamo fuori casa di Sebastian. Stavo guardando la foto del mio blocco schermo, che immortala io mentre mordo la guancia al mio Leo, quando siamo andati insieme al mare l'estate scorsa mentre la Franci era a Londra con i suoi genitori.
Mi sta per scendere una lacrimuccia, ma riesco a fermarla.
Già che ci sono gli scrivo un messaggio.
<<Ciao come stai? Manchi tanto qui🥺❤️>>
Appena glielo invio Seb apre il portone di casa sua.
S: "Ciao ragazze come state?" Dice abbracciandoci.
F: "Noi tutto bene"
S: "Salite dai"  dice lui facendoci segno di entrare con il braccio.
Appena entriamo in quello che da fuori sembrava solo un appartamento, ci ritroviamo in un super attico da far invidia anche a Johnny Depp.
E poi lí in mezzo vedo Mick in pantaloncini appena uscito dalla doccia. Bella vista.
S: "Dio santo Mick vai a vestirti"-sghiozza Seb tra le risate-
M: "Eh si stavo andando, non pensavo che le ragazze arrivassero così presto"
A: "Sfortunato il ragazzo, invece eccoci qua"
M: "Vanessa dov'è?"
S: "Non lo so, ma anche se non venis"- Seb non fa in tempo a finire la frase che sentiamo suonare il campanello. Menomale che noi non dovevamo suonarlo.
S: "Quando parli del diavolo..."
F: "Perchè, c'è qualcosa di sbagliato in lei?"
S: "Adesso la conoscerete, spetta a voi decidere"
Non è ancora entrata in casa e la sua voce da gallina mi dà già fastidio.
V: "AHHH CIAO RAGAZZE" stride Vanessa prima di venire ad abbracciarci.
Quando Mick torna nel salotto ecco che Vanessa va a salutarlo molto calorosamente dandogli anche dei baci sulle guance.
Devo dire che mi sta ribollendo la rabbia, solo un pochino dai.
Franci vedendomi lievemente alterata decide di prendere in mano la parola, salvandomi dalla tentazione di uccidere quella gallina che si sta mangiando Mick con gli occhi.
F: "Ehmm quindi cosa facciamo stasera?"
S: "Io opterei per un film dai"
M: "Che film?"
F: "Vi piacciono gli horror?"
V: "In realtà avrei un po' paura, ma posso avvicinarmi a chi capita" dice guardando Mick con la coda dell'occhio senza che lui se ne accorga.
M: "Ehhhm, a dirla tutta gli horror non mi fanno impazzire, peró questa sera faccio un'eccezione dai"
A: "Per me va bene tutto"
S: "Dai allora guardiamo 'Lights Out', ho letto che è molto bello."
M/V/A/F: "Va bene dai"
Mi siedo sul lato sinistro di quel divano ad angolo di tessuto grigio che si abbina perfettamente con il resto dell'arredo della casa.
Accanto a me si siede Mick, alla sua destra Vanessa, e più in là Seb e la Franci.
Mentre i ragazzi guardano il film, che io sto cercando di ignorare dato che ho paura del buio, mi squilla il telefono che ho poggiato sul tavolino da caffè bianco panna del salotto.
È una chiamata di Leo.
Mi avvicino al telefono e lo prendo in mano quando sento una voce familiare venire alle mie spalle.
V: "Uhh lui è il tuo ragazzo?"
A: "No, non è il mio ragazzo"
F: "Per ora"
A: "Smettila." Dico con tono da finta arrabbiata.
A: "Arrivo subito" esclamo mentre mi dirigo verso la cucina per parlare con il mio migliore amico.
A: "Ciao Leo, come stai?" Dico appena rispondo alla chiamata.
L: "Io tutto bene, anche se sono stremato dallo studio. Il tempo dell'Inghilterra stanca. Mi mancano il sole ed il caldo dell'Italia. Tu?"
A: "Potrebbe andare meglio, ma finché sto qua sto bene. Ah e la tua cara cuginetta si è trovata un ragazzo."
L: "E chi sarebbe lo sfortunato?"
A: "Sebastian Vettel"
L: "Ma stai scherzando vero?"
A: "No Leo, per la prima volta nella vita non sto scherzando."
L: "La tua vita amorosa?"
A:'"Ferma a Marco"
L: "Se nessuno è alla tua altezza non ci puoi fare niente"
A: "Ma smettila dai" dico tra le risate.
A: "Piuttosto dimmi tu qualcosa della tua vita sentimentale dato che non mi racconti più niente"
L: "C'è questa ragazza molto carina che viene nel mio stesso corso di ingegneria che sembra avere interesse per me"
A: "Ah." Non so il perchè, ma qualcosa mi impedisce di essere felice per lui. Qualcosa mi fa provare tanta gelosia. Sarà che l'ho visto stare male per la sua ex Sara, gli ho asciugato le lacrime, quindi non voglio che riviva quello che ha passato. O almeno penso.
L: "Cosa state facendo?"
A: "Uhm stiamo guardando un film a casa di Sebastian Vettel, insieme a Mick Schumacher e ad una sua ex"
L: "E allora cosa ci fai qua a telefono con me? Vai subito con loro e divertiti!"
A: "Stare a telefono con te è una delle poche cose che mi fa stare bene insieme a tua cugina.
Quando ci vedremo?"
L: "Non lo so Nene"
Nene è il soprannome che solo lui mi dà, perchè quando eravamo piccoli non riusciva a dire il mio nome quindi mi chiamava Nene.
A: "Mi manchi tanto Leo"
L: "Anche tu"
E qua non riesco a trattenere la lacrima. Lui e la Franci sono le uniche persone che ho bisogno per vivere felice, ed ora che Leo è lontano, sento un pezzo di me distante.
L: "Ci sentiamo più tardi allora"
A: "Va bene"
L: "Ti voglio bene"
A: "Io di più"
Finisco di dire la frase e torno in salotto, e vedo la Franci abbracciata a Seb che dorme, mentre lui la guarda e le accarezza i capelli.
Però allora anche la vipera avrebbe potuto addormentarsi.
Mi siedo al mio posto vicino a Mick mentre il film sta ancora scorrendo, e ad un certo punto c'è un jumpscare, che fa mettere una mano sulla mia coscia al tedesco seduto di fianco a me. Sta anche stringendo.
A: "Tutto bene? Ti sei spaventato tantissimo, ma hai fatto molto ridere".
M: "Sí avrò anche fatto ridere però ho perso un battito." Dice mettendosi la mano sinistra, che poco prima era sulla mia coscia, sul petto.
V: "Stai bene tato?"
M: "S-si tutto bene" esclama Mick avvicinandosi un po' a me per staccarsi da quella cozza.
A: "Io ora torno in hotel dato che il film è finito"
M: "Se vuoi ti posso accompagnare"
A: "Certo!"
V: "Allora anche io vado a casa" dice Vanessa alzandosi sventolando il culo davanti al viso di Mick.
M: "Ok"
V: "Ciao Mick, fatti dare un bacino" Vanessa fa per allungarsi verso Mick ma lui si scansa e si avvicina ancora di più a me.
M: "Vanessa... È finita ormai, ficcatelo in quella testa di minchia" sbraita il biondino di fianco a me prima di prendermi il polso e trascinarmi fuori da casa di Seb.
M: "Scusami, in realtà non sono così cattivo"
A: "Io le avrei tirato un destro, sai trattenerti molto bene, complimenti" dico mettendo una mano sulla spalla di Mick.
A: "Vuoi salire?"
M: "Sí grazie, non ho voglia di tornare a casa"
Appena entro nella stanza mi accorgo di aver abbandonato la Franci da Seb.
A: "Ho lasciato la Franci a casa di Seb"
Dico mettendomi le mani nei capelli.
Mick si avvicina a me e mi circonda le spalle con un braccio.
M: "Tranquilla, è con Seb, è al sicuro"
A: "Se lo dici tu ci credo. Vado a cambiarmi e arrivo"
Mi abbasso verso la valigia e cerco dei pantaloni corti ed una felpa da indossare.
Mi chiudo in bagno e mi guardo allo specchio, ma cambio subito la direzione del mio sguardo. Ora sono in pigiama, spengo la luce del bagno ed apro la porta. Ma vedo tutto buio, quindi mi metto a cercare un interruttore, finché non sento due mani sulle spalle ed un urlo che mi fanno saltare in aria, facendomi di seguito cadere a terra, e a mia volta caccio un urlo che farebbe spaventare chiunque, quando sento una risata fragorosa davanti a me. Ed è qua che la luce si accende rivelando Mick piegato dalle risate.
A: "Non è stato divertente Mick" dico ancora sdraiata sul freddo pavimento di marmo che mi sta letteralmente abbassando la temperatura corporea.
M: "Invece lo è stato, ed anche tanto. Ora alzati dai" mi dice lui porgendomi la mano per aiutare ad alzarmi. Non so con che riflessi prendo un cuscino.
A: "Allora vuoi la guerra eh signorino?"
Si allunga anche lui a prendere un cuscino.
M: "Che guerra sia allora"
Cominciamo a prenderci a cuscinate per tutta la stanza, anche per terra.
M: "Bandiera bianca, non ne posso più"
A: "Ho vinto io comunque"
Mi becco un'occhiataccia da parte sua e cominciamo a ridere come due cretini.
A: "Io ho fame, ordino della frutta"
M: "Puoi chiedere se ci mettono dentro un po' di gelato alla vaniglia?"
A: "Si certo"
Allora chiamo la reception dell'hotel e ordino la coppa di gelato con la frutta.
A: "Guardiamo qualcosa in tv?"
M: "Si certo, tipo?"
A: "Bones ti piace?"
M: "No, non l'ho mai visto"
A: "Allora lo adorerai"
M: "Meh se lo dici tu"
Stavamo parlando e ridendo quando ad un certo punto si sente bussare alla porta.
M: "Vado iooo"
Mick apre la porta e si ritrova di fronte a se una biondina decisamente bella che tiene in mano una coppa colma di gelato e di frutta.
M: "Ciao"
Cameriera: "C-Ciao"
Cameriera: "Questo deve essere il tuo"
Dice porgendo a Mick quel cibo.
M: "Si, grazie"
Cameriera: "Sei solo a mangiarla?"
A queste parole il cervello finisce di dirmi cosa fare, quindi ragiono a caso.
Mi avvicino la porta e con la testa mi poggio sulla spalla di Mick.
A: "No, non è solo, ci sono io a tenergli compagnia, non preoccuparti" dico guardando il tedesco negli occhi.
M: "Che stupida che sei" esclama Mick girandosi verso di me prima di darmi un bacio sulla guancia. Era inaspettato, ma l'ho apprezzato. Sarebbe bello averlo così vicino tutti i giorni.
A: "Grazie ed arrivederci" dico chiudendo la porta senza aspettare una risposta dalla cameriera. Mi siedo sul letto e prendo il telecomando che era sul mio comodino.
A: "Vieni?" Dico facendo pat pat con la mano vicino a me.
M: "Si arrivo. Posso togliermi la maglia?"
Ecco, ehm se ti togli la maglia c'è il rischio che ti finisca la mia lingua in gola.
A: "Certo, fa come se fossi a casa tua"
Mick si toglie la maglia della Calvin Klein nera che copre un addome scolpito che mi fa venire voglia di saltargli addosso, dicendo la verità.
Si siede vicino a me in modo che le nostre cosce si tocchino.
M: "Vai prendine un po'." Dice lui porgendomi la coppa.
A: "Grazie"
Finiamo tutto il gelato e la frutta e Mick si è addormentato con la testa sulla mia spalla. Quando dorme, e non solo, è carinissimo. Sembra un bambino indifeso.
Mi alzo cautamente in modo che lui non si svegli, e gli metto in carica il telefono, prima di mettere la sveglia sul mio e di augurare la buonanotte a Leo.
Nel frattempo il ragazzo biondo dagli occhi azzurri è scivolato completamente nel letto, e dato che non ne ho un altro, devo dormire con lui.
Che poi, mica mi lamento.
Mi metto anche io nel letto distante da lui,  siamo entrambi rivolti schiena a schiena.
Sto per addormentarmi, ma sento un rumore.
Infatti, Mick si è girato verso di me, e con un braccio mi ha circondata la vita e poi mi ha tirata verso di sè. Ah.
Quindi, siamo io e Mick nel mio letto abbracciati. Bello.
A: "Buonanotte così Mick, ma smettila di stordirmi con la tua bellezza ed il tuo modo di fare. A domani mattina."
M: "Sei più bella tu, buonanotte stellina."
Posso cacciarci un bestemmione? Che figura del cazzo. Peró mi ha detto che sono bella.



*spazio autrice
Ciao ragazzeee, come state?
Riguardo a quello che ho scritto in alto, ho preso la decisione che il personaggio Lando in questa storia non sarà importante come mi ero immaginata all'inizio. Quando parlerà lui useró la "L" normale, quando sarà Leo a parlare useró la "L" in questo modo.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, lasciate un commentino come al solito, alla prossimaaa
-auri💙💍

Love is in the Paddock//Mick Schumacher (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora