2

3 0 0
                                    

Anche quella sera il ragazzo andò in quel campo isolato da tutto e si perse nei suoi pensieri. Si mise a camminare un po' a vuoto e un po' verso qualcosa. Voleva raggiungere la quercia, avrebbe voluto tanto toccarla quasi quanto avrebbe voluto stendersi a terra  ma non poté. Così fece per  avvicinarsi alludendo nei suoi pensieri che un giorno avrebbe potuto sfiorare la corteccia di quell'albero maestoso.
Vi si avvicinò quasi del tutto ma non troppo poiché c'era una rete che lo bloccava. Continuava a sognare ammirare e rimirare quel bel cielo stellato desiderando ancora una volta di fermarsi per tutta la notte a guardarlo.  Le cicale si sentivano frinire  e si sentì anche un rumore in lontananza generato probabilmente dalle macchine dell'autostrada  ma a lui piaceva pensare che non fosse altro che la voce del vento. Era un suono assai strano e piacevole all'udito di quel ragazzetto ma magari qualcun'altro l'avrebbe trovato spiacevole. Anche quella sera però dovette ritornare alla spiacevole realtà. . . Voltandosi a quel bel paesaggio.

Il Campo MinatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora