Non erano neanche le 21:45 quando il ragazzo decise di dirigersi verso la quercia. Era troppo giorno per ammirare le stelle ma si sedette per terra e di mise a guardare il diamante del cielo, venere.
Era bello stare lì in solitudine- pensò lui.
Quel giorno c'era un odore un po' pungente, non sapeva riconoscere di cosa fosse ma sentiva delle note aspre, come fosse limone. Poco dopo si girò verso l'albero. Ha sempre desiderato di avere un albero a casa sua ma purtroppo quella grande quercia era solamente una quercia di qualcuno vicino a quel campo che tanto amava.
Quel giorno si poté sedere poiché erano state tagliate le erbe che crescono solitamente in campi non coltivati. Il ragazzo le trovava piacevoli perché quando passeggiava gli accarezzava le gambe e seppur lo infastidiva era un ulteriore contatto con quel bel prato. Il ragazzino era molto stanco che non riusciva neanche a pensare, si fecero le 10 e 20 più o meno ed era ormai obbligato ad andarsene. . .Lasciandosi alle spalle quegli attimi di gioia.
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Il Campo Minato
Non-Fictionun ragazzo che vaga per un campo minato, non si parla di ordigni ma di cose ben peggiori. . . pensieri, ricordi, dolori e altro ancora.