Per una settimana all'incirca il ragazzo non andò in quel campo, non se la sentiva. Poi però quel giorno mentre mangiava un gelato decise di andarci, non si vederono le stelle ma per lui andò bene così... Camminò verso la quercia con la stecca del gelato ancora in bocca, poi alzò lo sguardo e vide le foglie della pianta muoversi, c'era un forte vento quel giorno. Ed era annebbiato, si vedeva solo la luna, una maestosa luna a crescenza. Il ragazzo iniziò a camminare male e a vuoto, iniziò a farsi domande sui propri problemi ma non si diede delle risposte. Il bastoncino di legno che teneva ancora in bocca si ruppe e poi più nulla. Quel giorno faceva freddo, nient'altro. Non si udivano suoni piacevoli ma solo il rumore dei suoi passi mentre se ne andava
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Il Campo Minato
Non-Fictionun ragazzo che vaga per un campo minato, non si parla di ordigni ma di cose ben peggiori. . . pensieri, ricordi, dolori e altro ancora.