Non andò in quel campo per settimane, voleva tenersi quella giornata per la luna piena che sarebbe stata solo il giorno dopo, dopo il giorno in cui si allungò sul cemento.
Non riuscì a trovare la forza di andare affianco alle mine e si distese sul cemento ancora caldo dal sole che batté per tutto il giorno. Era lì a rimirare il firmamento e ogni tanto dava anche uno sguardo alla luna. Non pensava oramai più a nulla se non a quanto fosse comodo stare lì. Oh, eccome se era comodo, c'era solo lui e l'asfalto. Non sapeva che fare in giornate con un cielo così bello se non guardarlo, eh sì, l'unica cosa che poteva fare era osservare, fissare e farsi ammaliare dalle poche, ma comunque tante, stelle che poteva vedere. Avrebbe voluto vedere almeno per una volta la Via Lattea ma non riuscì mai. E quindi sedeva a terra mentre si avviliva, si alzava e poi si ri allungava. Un loop infinito, il suo loop infinito. Restò lì, atterra, su quel cemento caldo per un bel po' poi se ne andò.
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Il Campo Minato
Non-Fictionun ragazzo che vaga per un campo minato, non si parla di ordigni ma di cose ben peggiori. . . pensieri, ricordi, dolori e altro ancora.