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Quando mi svegliai la mattina seguente, alle nove, Luke se n’era già andato. E così pure Perrie, mentre Calum era in cucina davanti ad una ciotola di fiocchi d’avena.

- Come è andata la notte con Luke? -

- Fantasticamente - dissi, allungando le braccia sopra la testa e ascoltando scrocchiare le vertebre. Mi avvicinai al bricco di caffè e vidi che ce n’era ancora una tazza. Non sapevo da quanto tempo fosse lì, ma non mi preoccupai. Il caffè diventa veramente cattivo solo dopo quattro ore. Lo versai in una tazza e mi sedetti con Calum. Non sembrava stare meglio di me.

- Ma davvero ti va bene se resta qui? - chiese.

- No, per niente.- Mandai giù un sorso di quel dolce elisir, avvolgendo la tazza con le mani. - Ma cosa posso fare? - Non avevo ancora detto a nessuno della scommessa, e così pure Luke . Non ero nemmeno sicuro che l’avrei detto a qualcuno. Se in segreteria avessero trovato una soluzione, era meglio che nessuno ne fosse a conoscenza. Speravo molto che, se gli avessero trovato un alloggio, se ne sarebbe andato senza fare troppe scene. Non avevo idea di che razza di casino avrebbe potuto piantare.

- Non molto. Fare una scenata in segreteria. Chissà cosa avevano in mente.- Scosse la testa.

- E non ci hanno nemmeno avvisato! Una follia. Università di merda.- Mi alzai e infilai due fette di pane nel tostapane. C’era un’altra cosa che mi preoccupava, ma non avevo intenzione di parlarne con Calum. A meno che… forse mi aveva sentito quella notte. Guardai sopra la spalla e vidi che mi fissava.Si, aveva sentito tutto. - Mi hai sentito anche tu, stanotte, vero? -

- I muri sono di carta, e quindi… si. Non volevo dire niente, per non metterti in imbarazzo. Ma vuoi che ne parliamo? -

- No, grazie. Ho dimenticato di prendere le mie pillole. Mi spiace averti tenuto sveglio.-

- Nessun problema – ero solo preoccupato per te. Era da tempo che non ti succedeva più. -

- Anche Perrie si è svegliata…? -

Calum annuì. Bene, benissimo!

- Mi spiace davvero.- Erano trascorse appena ventiquattr’ore e già ero io l’importuno.

- Non ti preoccupare. Anche Luke si è svegliato? -

- Si. A dire il vero è stato lui a svegliarmi. Per inciso, dorme nudo. -

Gli andò il latte di traverso e cominciò a tossire.

- Mi prendi in giro - disse alla fine, con gli occhi spalancati.

- Non ho visto Luke junior, se è questo che ti stai chiedendo. Si è tolto le mutande quando era già sotto le lenzuola. Che gentiluomo, non ti pare? -

- Senti, se ti mette a disagio, possiamo cambiarci stanza. Anche se, a quel punto, potrebbe succederci di dovergli togliere Perrie di dosso nel cuore della notte.-

- Credo che se la scoperebbe. Mi sembra il tipo.- i toast erano pronti, ci spalmai sopra il burro e versai un filo di miele.

- Ehi, devo andare a lezione, ma ci vediamo più tardi, okay? Fammi sapere se ci sono novità dalla segreteria.-

- D’accordo - risposi, facendo il saluto militare e senza smettere di masticare.

Afferrò la borsa e uscì. Per la prima volta avevo l’appartamento tutto per me. Avrei dovuto approfittarne per leggere il primo capitolo del libro di testo, ma non ero così secchione. Invece mi allungai sul divano a guardare uno stupido reality fino ad assopirmi. Mi ero appena risvegliato quando si aprì la porta.

- Ciao - disse Luke, posando la sua borsa di fianco alla porta.- Ti sei ripreso dalla scorsa notte? -

- Si, tutto apposto.-

Il mio sbaglio preferito// Muke ClemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora