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Dopo il più lungo giro del campus che qualcuno avesse mai fatto, Harry decise che per lui era giunta l'ora di tornare a casa.

-Non dimenticare quello che ti ho detto. Quel ragazzo può essere la cosa più bella che ti sia mai capitata, ma anche la peggiore. Sta a te decidere – disse abbracciandomi. –Non lasciare che sia il mio passato a guidare il tuo futuro, okay? Voglio che tu sia felice.-

-Sembri un cartoncino d'auguri di Hallmark – commentai.

-So quello che dico Kid.- Premette il pollice sulla mia fronte, come per trasfondervi la saggezza. –Ti chiamo quando arrivo. Quando pensi di venire a trovarci?-

-Non so con precisione, potrebbe essere un weekend in ottobre. Altrimenti per il Giorno del Ringraziamento.-

-Be', vorrà dire che cercherò di venire su io un'altra volta. Ti voglio bene, fratellino.-

-Anch'io fratellone – riposi, mentre lui abbassava la capotte della Volvo. Diede un colpo di clacson allontanandosi. Io scossi la testa.

Quando rientrai, Luke non c'era ma trovai un altro messaggio sul letto.

Sono fuori in cerca di ragazzi da rendere ragazzi-oggetto. Con qualcuno magari farò sesso. Ci si vede più tardi. Per inciso, tuo fratello sarò il benvenuto ogni volta che vorrà tornare a trovarci. Firmato semplicemente, L.

Lo riposi insieme all'altro nella mia scrivania. Per quanto ne sapevo, faceva sesso con un gruppo disparato di ragazzi. Mi seccava ammetterlo, ma una sera mi ero impossessato del suo cellulare mentre si stava facendo una doccia, e avevo scorso la sua rubrica. Lui aveva smanettato con la mia, e così gli avrei restituito il favore.

Riconobbi alcuni di quei nomi, per esempio suo cugino e quei loro amici. Ma per il resto, buio. C'erano sei contatti con il solo nome Stan. Stan B,D,L,R e T. Lo stesso con altri nomi piuttosto diffusi come James, Eric e Cody. Impossibile fare un conto complessivo dei nomi salvati. Dovevo essere sorpreso? Non credo.

Non lo vedevo spesso parlare al telefono, ma mandava un sacco di sms. Mi chiedevo a quale Stan stesse scrivendo.

Non lo rividi fino a quella sera in cui tornai a casa dopo essere stato da Nick, dove avevo avuto la mia buona dose di cioccolata e discorsi su ragazzi carini.

-Vi siete divertiti a parlare di ragazzi?- Disse, senza sollevare lo sguardo da ciò che teneva in grembo.

-Sì, molto. E abbiamo parlato anche di modelli nudi. Ehi, ma quello è il mio e-reader?- L'avevo riconosciuto, senz'ombra di dubbio.

-Possibile. L'hai lasciato sulla scrivania. –

-E così hai pensato di poterlo usare? Quante altre cose mie hai usato?-

-Solo la tua biancheria intima – rispose, con gli occhi incollati allo schermo.

-Dammelo – gli intimai, allungando una mano.

-Non ci penso nemmeno. Devo vedere con chi finisce. – Sollevò il braccio in modo che fosse fuori dalla mia portata.

-Ridammelo – dissi, saltando sul letto e afferrandolo per un braccio. Ma lui riusciva a tenerlo comunque lontano, così mi aggrappai con tutt'e due le braccia e cominciai a tirare. In quell'istante mi sfiorò con le dita sotto le costole, in un punto particolarmente sensibile.

-Luke, smettila – dissi, cercando di non mettermi in posizione fetale mentre continuava a farmi il solletico. Cercai di prendergli l'e-reader, ma niente da fare. Lo gettò sul mio letto e mi afferrò con entrambe le mani, mettendomi supino e saltandomi sopra. Ridevo così tanto che non riuscivo a respirare. Si stava facendo beffe di me, ma non potevo farci nulla.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 23, 2016 ⏰

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Il mio sbaglio preferito// Muke ClemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora