-e

29 2 0
                                    

era l'una di notte e lui era ancora nella vasca da bagno. sua madre aveva bussato alla porta per svegliarlo. "san? cosa stai facendo?" chiese leggermente infastidita ma preoccupata. "io-io non sto aprendo la porta! è lì!" gridò ricordando gli occhi demoniaci che vide. può ancora vederlo così chiaramente che lo fece piangere di più, restringendosi nella vasca da bagno.

"san non c'è niente qui, esci!" urlò tirando la maniglia della porta. "mi prenderà!" singhiozzava coprendosi le orecchie mentre suoni odiosi gli riempivano le orecchie. urlò e urlò facendo smettere a sua madre di toccare la maniglia della porta per ascoltare. "mamma non si fermeranno! non si fermeranno!" urlò sperando che le sue urla li facessero andare via. sua madre sospirò tremante.

"Fammi entrare." disse con calma. non riusciva a immaginare cosa stesse succedendo in bagno e aveva un po' paura di entrare. Si sedette vicino alla porta e si strofinò gli occhi. guardò l'orologio e vide che era l'1:30. lasciò cadere la borsa da lavoro accanto a sé e aspettò che san si calmasse prima di parlare.

"san? fammi entrare non accadrà nulla lo prometto." sussurrò sentendosi

lacrime bene. non ha mai visto san così. in effetti questo non l'aveva mai fatto

successo prima. "non ti credo." lei ha sentito. "Non credo a nessuna parola che dici. perché dovrei/crederti?" ha sentito una risata. "wooyoung qui, non ho bisogno di te." Egli ha detto. sapeva che san era ferito

su quello che aveva fatto e detto, ma doveva farlo. per loro.

"wooyoung? come è entrato?" non ricordava di aver sentito entrare nessuno. "Qualcuno che era qui più di te. Adesso vattene."

TU NOI

𝐒𝐭𝐚𝐥𝐤𝐞𝐝 𝐖𝐨𝐨𝐬𝐚𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora