Will it ever end?

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Aprii gli occhi, sperando fosse l'ultima volta in cui dovetti farlo. Ero stanca di svegliarmi sempre in posti diversi, senza capire davvero cosa stesse succedendo. Dopo un infinito viaggio nel caos mi sentivo debolissima e la testa mi pesava più che mai, in compenso i dolori al ventre erano notevolmente diminuiti. O almeno credevo. Mi mossi un pochino e avvertii subito una forte fitta, forse se fossi rimasta ferma non avrei rischiato di morire di strette allo stomaco.

Vediamo un po' dove mi trovavo: ero al calduccio, in un letto, non quello di casa mia e nemmeno quello della camera di Jin. Dall'alto, alla mia sinistra, penzolava una cannula trasparente, che, assieme un ago, collegava il mio braccio a una sacca di fisiologica. Ero decisamente in ospedale.

Girai la testa a destra, in maniera cauta, per evitare il più piccolo dei dolori. Per mia sorpresa vidi due figure sedute accanto al mio letto, ma mi ci volle un attimino per metterle a fuoco e capire che si trattava di Namjoon e Hobi. Provai una senso di sollievo nel vederli lì, almeno avevo la certezza di trovarmi da qualche parte in cui la loro esistenza fosse certa. Allo stesso tempo, però, la sgradevole sensazione di panico di prima tornava a farsi sentire, avevo realizzato che se Nam e Hobi erano lì, e io mi trovavo davvero in ospedale, allora quando ero in strada con i soccorritori non si trattava un incubo, eravamo davvero rimasti coinvolti in un incidente. E Jin...

Scrutai bene la stanza, mentre ciò che guardavo diventava sempre più nitido: a parte il mio letto, un armadio e un tavolo con due poltroncine non c'era altro, se non, appunto i ragazzi che, a vedere meglio, sembrava mi stessero dicendo qualcosa.

"Non ho capito..." la mia voce risuonò di un ottava più profonda, parendo anche piuttosto roca. Mi sembrava di fare fatica persino a parlare, ero prosciugata di tutte le energie.

"Sei sveglia, finalmente" sussurrò Hobi, mentre scuoteva delicatamente Namjoon, addormentato sulla poltrona.

"Dove sono?" chiesi istintivamente.

Hobi si sedette ai piedi del letto, facendo attenzione a non prendere dentro il...gesso? Avevo un gesso alla gamba..?!

"Siamo all'ospedale di Chuncheon, vi hanno portato qui dopo che siete rimasti coinvolti in un brutto incidente"

"Ci avete fatto spaventare da morire" esordì Nam, a voce bassa, svegliatosi anche lui "ci hanno chiamato appena sono arrivati i soccorsi, devono aver riconosciuto Jin... menomale che i nostri numeri erano tra i suoi contatti di emergenza"

Questa cosa mi fece tenerezza. Io, a differenza di Jin, nei numeri di emergenza avevo solo il suo.

Un momento, Hobi aveva appena detto che ci avevano portato qui? C'era anche Jin in ospedale?

"Jin, dov'è?" chiesi allarmata

"Al piano di sopra, con gli altri, è uscito dalla sala operatoria un po' più tardi rispetto a te, probabilmente sarà ancora sotto anestesia"

Sala operatoria?

C'era così tanto da chiedere: cosa fosse successo, come fosse successo, cosa avevo avuto io, cosa era successo a Jin... ma mi importava solo sapere di lui. Volevo vederlo a tutti i costi, sapere che era vivo, sapere che era rimasto con me e non era andato...dall'altra parte...

Certo. Ora aveva senso.

"È vivo allora" sospirai, causando un'espressione preoccupata sui volti dei ragazzi, facendoli rabbrividire. Mi sentii, quindi, in dovere di spiegare, mentre, al solo pensiero di quello che ricordavo, già non riuscivo a trattenere le lacrime.

"Mi ricordo solo di averlo visto inerme, mentre veniva rianimato" mi bloccai, strizzando gli occhi, sentivo che le lacrime stavano già scendendo fino al collo "è stata l'esperienza più brutta della mia vita"

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