CAPITOLO 13

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- "Due concorrenti si sono ritirati..." – notò Taehyung. – "Non credete sia il caso di fare una pausa?" –
- "Decisamente sì! Mi è venuto mal di schiena stando seduto per terra..." – disse Jin alzandosi.
- "Jin, permetti due parole un attimo?" – chiese Lara al ragazzo, avviandosi verso il corridoio.

- "Cos'è questa storia della scommessa?" – chiesa l'italiana con tono tagliente.
- "Quello che hai sentito..." – disse il moro in imbarazzo. – "Scusami, è stata un ragazzata..." – continuò in tono sinceramente dispiaciuto.

Intanto Taehyung, infastidito dall'atmosfera creatasi, prese il cappotto ed uscì in balcone, appena liberatosi: l'aria fredda l'avrebbe distratto dalla discussione tra Jin e Lara in corridoio.

- "Di' un po': tu lo sapevi? Della scommessa intendo..." – chiese Lara che vedendo Taehyung solo fuori aveva deciso di chiedere spiegazioni anche a lui.
- "E tu? Non dovresti essere dentro a consolare la tua amica?" – chiese sospirando il ragazzo, desideroso solo di un po' di pace. – "Non mi piacciono certe cose..." – continuò rispondendo alla domanda.
- "Perché fare una cosa così meschina?" – chiese ancora la ragazza a mezza voce voltandosi verso la strada.
- "Me lo domando anch'io... Fa male..." – rispose pensieroso Taehyung.
- "Come...?" -
- "Lascia stare..." – la liquidò il ragazzo.

- "È triste, certo... Ma non credo faccia così male..." -
- "Dipende quanto tu sia coinvolto..." –
- "E tu lo eri? Eri tanto coinvolto da lei?" – chiese Lara stringendosi nel suo cardigan.
- "Abbastanza da non sopportare l'idea di sapere i termini della tua discussione con Jin..." -
- "Io però vorrei conoscere i tuoi... E di lei..." – cercò di incalzarlo Lara.
- "Mh... Non saprei da dove iniziare..." – disse sospirando il ragazzo.
- "Provaci..." -
- "Okay..." - disse come a prendere fiato. - "C'era questa ragazza, Momo. Avevamo gli stessi gusti sia nel cibo sia nell'arte, andavamo insieme a musei e alle mostre. Più trascorrevo del tempo con lei e più mi affezionavo. Ci mettemmo insieme e fu bellissimo, come un dipinto di Van Gogh. La portavo ovunque lei volesse: negozi, cinema, ristoranti. Essendo di famiglia benestante, non badavo a spese.
Quello che non sapevo, però, era che faceva tutto parte di un suo strano gioco per farsi notare nella cerchia frequentata dalla mia famiglia. Credevo fossimo come "La Notte Stellata" e invece eravamo "Campo di grano con volo di corvi"... Hai presente? Fu Jimin a farmi aprire gli occhi. Aveva questo suo piccolo progetto di moda ed era alla disperata ricerca di qualche pollo che investisse in lei. Che fossi io, mio padre o qualcun altro non importava. Mi ha usato: voleva solo qualcuno abbastanza in vista da farla entrare nel giro e farle incontrare le persone giuste. Non so poi cosa sia successo. Non so se sia riuscita nel suo intento. Non ho voluto più saperne nulla e appena ne ho avuto l'occasione ho deciso di allontanami da lì. Ecco perché sono finito così lontano da casa..." – raccontò Taehyung tutto d'un fiato. "Che diamine mi prende? Adesso mi metto a raccontare la mia vita agli altri?", pensò. – "Scusami..." - concluse.
- "No, scusami tu... Non avrei dovuto insistere..." – disse Lara con gli occhi lucidi. "Credevo fosse solo arroganza e una forte autostima... Non immaginavo che avesse passato tutto questo...", pensò la ragazza. Il freddo diventava sempre più pungente e Lara iniziò a tremare.
- "Hai freddo... Entriamo dentro su..." –

I ragazzi arrivarono alla porta e quando provarono ad aprirla questa rimase bloccata: li avevano chiusi fuori. Infastiditi dagli spifferi provenienti dalla porta aperta e convinti che nessuno fosse in balcone, i ragazzi all'interno avevano deciso di chiudere la porta. Lara e Taehyung cercarono di bussare e gridare per richiamare la loro attenzione, ma i vetri camera e le risate dei ragazzi all'interno coprivano le loro urla.
- "E adesso che facciamo?" – chiese Lara.
- "Ho lasciato il cellulare dentro, dannazione..." – disse Taehyung ignorando la domanda della ragazza.
- "Anche io..." – disse Lara cercando invano nelle tasche del pantalone. – "Cielo, sto gelando!" -
- "Vieni qui..." – e così dicendo abbracciò Lara avvolgendola col suo cappotto. Il cuore della giovane era fuori controllo: batteva così forte che aveva paura che anche Taehyung potesse accorgersene.
"Che diamine gli prende? Prima mi rivolge a stento la parola, poi mi racconta la sua vita e adesso mi abbraccia così? Deve essere l'alcool, non ci sono spiegazioni...", pensò Lara in preda al panico.
"Oddio ma che sto facendo?! Cosa mi salta in mente?! Mai più alcool... Lo giuro...", pensò Taehyung.
- "G-Grazie..." – disse Lara, cercando di non perdere la calma accettando con felicità il calore emanato dal corpo del ragazzo.
- "Dovevi per forza vestirti così?" -
- "Volevo cercare di essere carina... Sai..." – cercò di spiegare la ragazza.
- "Non ne hai bisogno..." – mormorò tra sé e sé il coreano.
- "Cosa?" – chiese Lara non riuscendo a comprendere le parole.
- "La prossima volta provaci di meno o almeno ricorda di prendere una giacca..." – disse Taehyung. Avendola tra le braccia, come in questo momento, si rendeva conto di quanto davvero piccola fosse e di quanto imponente le fosse sembrata qualche giorno fa in quella finta cella. Ricordò anche del profumo di iris che percepì e di ciò che aveva pensato. Non solo la mente ricordava, ma anche il suo cuore. Pervaso da quelle sensazioni ed eventi, il muscolo prese a battere profondo come una grancassa ad un concerto dei Queen.
- "Taehyung, stai bene? Sembra tu stia per avere un attacco di cuore" – chiese Lara preoccupata percependo il battito del ragazzo da sotto il maglione. Alzò lo sguardo e rimase a studiare ogni singolo movimento del viso del moro in cerca di un segnale.
- "Sì, sì... È solo che..." – anelò. Abbassò lo sguardo e vide il volto preoccupato della ragazza: i suoi grandi occhi marroni e le rosee labbra che lo chiamavano. Come ipnotizzato, si avvicinò lentamente al viso di lei, bramando il sapore di quelle labbra: "Saranno morbide come i petali del nostro fiore?", Taehyung non riusciva a pensare ad altro.
"Mi sta per baciare?! Ed io sto davvero perdendo tempo a pensarci?", pensò Lara. Le loro labbra erano a meno di un centimetro di distanza, quando...
- "Grazie a Dio siete vivi!" – esclamò Jungkook.

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|Spazio autrice|

Santo cielo Jungkook, ma che mi combini?

Scusate lo sfogo, rientro in me...

Salve a tutt*!
Come vi avevo promesso, ecco a voi il secondo capitolo relativo alla festa di compleanno!
Gli scrittori spesso dicono che le decisioni prese dai personaggi non sono pienamente condivise da loro: questi, infatti, hanno vita e pensieri propri. Così, le loro azioni sono indipendenti e incrollabili da parte dello scrittore che si ritrova costretto ad assecondarli... Ebbene, credo che Jungkook in questo preciso momento abbia appena fatto quello che temevo di più: essere inevitabilmente incontrollabile! Ma in fondo, lo si perdona sempre!

Spero che questo aggiornamento vi sia piaciuto: come sempre lasciate una stellina e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!

Love u all! ❤️

Iris e Lavanda - BTS ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora