CAPITOLO 27

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09.30.21

Vista la forte passione di Yoongi per la birra e il whiskey, per il suo compleanno i ragazzi decisero di incentrare l'intera giornata a degustazioni e visite guidate per le storiche fabbriche delle alcoliche bevande. I festeggiamenti veri e propri erano, quindi, stati rimandati alla sera o, per meglio dire, all'intera notte.

- "Ragazzi alle 21:00 in punto vi voglio fuori di qui e con le valigie pronte per domani! Questa notte non si rientra!" - urlò il neo-ventottenne ai temporanei inquilini della casa. - "E mi riferisco soprattutto a te, Jimin!" - puntualizzò.
- "Andiamo! Ancora con questa storia? Ho fatto tardi una volta soltanto!" - si lamentò ironicamente il giovane biondo.
- "Una volta sola in quel fine settimana..." - lo canzonò il migliore amico ridendo.
- "Non che tu sia più puntuale... Ieri ci hai fatto aspettare un'eternità..." - ironizzò Lara.
- "Ehi!" - disse ridendo Taehyung rivolto alla ragazza, la quale divertita rispose con una linguaccia, scatenando una fragorosa risata da parte di entrambi.
- "Voi, piccioncini, vorreste gentilmente piantarla? Mi bastano già questi due... - disse Yoongi indicando Namjoon e Maya.
- "Se magari bussassi prima di entrare...Ti ricordo che condividi la camera con una ragazza!" - disse ridendo Maya indicando sé stessa.
- "Oh, mi perdoni madame!" - rispose fingendo un inchino. - "Bando alle ciance! Volete darvi una mossa?" - li richiamò all'attenzione il festeggiato.

"Com'è che nessuno dei due ha protestato quando Yoongi li ha chiamati "piccioncini"?", pensò Maya riflettendo su come la sua migliore amica avesse glissato sull'appellativo datole.
- "Lara..." - la chiamò Maya avvicinandosi. - "Mi sono persa qualcosa?" - chiese con un sorriso malizioso sul volto.
- "No, però..." - rispose. - "Sì, insomma, ultimamente è più cordiale... Credo si stia impegnando seriamente..." - sorrise al pensiero degli scatti fatti col ragazzo qualche giorno fa.

Alle nove in punto, i ragazzi si ritrovarono in salone con le valigie pronte per la partenza prevista la mattina del giorno seguente.
La serata proseguì tranquilla fra risate e danze.
- "Allora, Yoongi, è quasi mezzanotte. Fra qualche minuto non sarà più il tuo compleanno: che ne dici di un ultimo brindisi?" - disse Hoseok, sollevando il bicchiere ed invitando i commensali a fare lo stesso.
- "Okay!" - disse il festeggiato non così contento di tenere l'ennesimo discorso per l'ennesimo brindisi della serata: ormai gli argomenti a disposizione erano finiti!
- "Ci proverò... A cosa ancora non abbiamo brindato?" - chiese ironico il ventottenne. - "Scherzi a parte..." - riprese. - "Questo brindisi lo dedico a noi, amici vecchi e nuovi." - disse guadano negli occhi i ragazzi riuniti attorno al tavolo. - "Grazie a chi ci è sempre stato per la gran parte della mia vita, a chi ha sopportato il mio caratteraccio, il mio anziano interiore e i miei "pisolini" improvvisi. Sì, avete sentito bene..." -
- "Pare che con l'età ti cresca la consapevolezza..." - commentò commosso Jin, fingendo di asciugarsi una lacrima, suscitando le risate del gruppo.
- "E tu ne sai qualcosa, vero hyung?" - continuò Yoongi. - "Dicevo... Grazie anche a voi ragazze per esservi unite a questo covo di matti: spero di vedervi girarci intorno per molto tempo. Grazie a tutti per aver reso questo compleanno ancora una volta memorabile. Siete la mia famiglia, vi voglio bene, ma credo che questo lo sappiate già..." -
I ragazzi si scambiarono degli sguardi d'intesa, sinceri e ricolmi dello stesso sentimento ammesso dal corvino a voce alta: ci sarebbero stati l'un per l'altro. Sempre. Ad ogni costo. Nel bene e nel male.
- "Okay, credo che l'alcool stia iniziando a prendere il sopravvento..." - disse il festeggiato in sincero imbarazzo, non abituato a mostrare in modo così esplicito i propri sentimenti. - "A noi!" -.
- "A noi!" - risposero in coro i ragazzi mentre il tintinnio dei bicchieri accompagnava le loro voci.
Aveva ragione il ragazzo: l'alcool cominciava a farsi sentire e Lara se ne rese subito conto, solo che trattenere le parole adesso era troppo difficile.
- "Come mai non bevi quasi nulla stasera? Tutto bene?" - chiese, quindi, a Taehyung. Si morse il labbro maledicendo sé stessa e il bicchiere che teneva in mano per la leggerezza con cui si era rivolta al giovane.
- "Mh?" - mugugnò il coreano. - "Sì, sì, sto bene... È solo che voglio restare, come dire, lucido... Non mi va di fare altre cazzate..." -
- "Sei tipo da sbronza allegra?" - rise Lara.
- "Sì, una cosa del genere..." - rispose Taehyung voltandosi verso la sua interlocutrice sedutagli di fianco. Le sottili bretelle del top nero in raso indossato dalla ragazza mettevano in risalto le delicate spalle e la postura elegante. Taehyung distolse lo sguardo dalle sue clavicole, percorrendo le strada fino alle labbra rosee di lei. Sebbene avesse limitato al minimo indispensabile le bevande per partecipare ai brindisi di quella sera, la testa era fin troppo leggera e mantenere la concentrazione risultava estremamente difficile. Per di più la bellezza del sorriso di Lara lo metteva a dura prova, costringendolo ad impiegare tutte le sue energie nel calcolare al millimetro ogni movimento per evitare di anche solo sfiorare la ragazza.
- "Ho qualcosa sul viso? O mi si è sbavato il trucco? Immagino di essere un disastro, sembrerò un panda" - chiese ridendo la ragazza notando lo sguardo del coreano su di lei.
- "No, no... Il trucco è ancora al suo posto, tranquilla..." - rispose. - "Sei bellissima..." - mormorò tra sé e sé Taehyung, consapevole che la musica di sottofondo avrebbe coperto quelle parole.
- "Cosa?" - chiese Lara, alla quale il movimento di labbra del giovane non era sfuggito.
- "Niente... Dicevo che saresti molto tenero come panda" - scherzò, cercando di mitigare il suo pensiero.
- "Non so se si possa considerare un complimento essere paragonati ad un animale patologicamente in sovrappeso, ma grazie! Tu, invece saresti un tenero tigrotto!" - scherzò. Ormai era del tutto senza filtri: qualsiasi cosa la sua mente pensasse, Lara non era in grado di porle freno in alcun modo.
Taehyung spalancò gli occhi, divertito dalla facilità con cui l'italiana riusciva a fargli apprezzamenti quando un drink era nelle sue mani. Era più sciolta e, sebbene la calma e pacata Lara gli piacesse parecchio, questa versione più allegra e in qualche modo più disinibita non gli dispiaceva affatto.
- "Comunque mi fa piacere che lo usi..." - disse la ragazza sorseggiando il suo drink.
- "Qual è l'argomento adesso?" - chiese ridendo lui.
- "Il segnalibro: quello che ti ho regalato per il tuo compleanno... Ho visto che leggevi qualcosa lo scorso pomeriggio e l'ho notato che fra le pagine..." - spiegò la giovane. In condizioni normali nessuna di queste parole sarebbe uscita dalla sua bocca: "stupido bicchiere!", maledisse internamente Lara guardandolo torvo mentre lo poggiava sul tavolo.
- "Ah, sì... A dire il vero ero convinto dormissi..." - si giustificò il ragazzo passando una mano tra i capelli. - "Comunque, sì, mi piace davvero molto... Ancora non ho capito come tu abbia fatto a sapere che è il mio pittore preferito..." - sorrise.
"Dio, quanto è carino quando sorride!", pensò l'italiana.
- "Ragazzi, andiamo! Smettetela di fare i piccioncini e venite a ballare con noi!" - li richiamo Jungkook.
- "Arriviamo!" - disse Lara alzandosi evitando così di pronunciare ulteriori commenti che l'avrebbero messa in imbarazzo.

La festaiola combriccola rientrò in casa che ormai l'alba era giunta al termine. Fortunatamente durante i festeggiamenti nessuno aveva esagerato e la sbornia era stata facile da smaltire, permettendo a ciascuno di loro di affrontare il viaggio in aereo con serenità e qualche ora di sonno in meno.
Tornarono all'abitazione solo per ritirare i bagagli e riconsegnare le chiavi al proprietario come da accordi. Presero il primo bus disponibile al mattino e si diressero verso l'aeroporto.
Ad uno ad uno esibirono il proprio passaporto allo steward per poi imboccare il corridoio che li avrebbe portati all'entrata del velivolo.
- "Signore, mi scusi!" - urlò l'addetto cercando di attirare l'attenzione di Jin.
- "Non si preoccupi, siamo nello stesso gruppo, lo dia a me" - sorrise cordialmente Maya, il cui turno era successivo a quello dell'amico ormai avviatosi e troppo distante e assonnato per rendersene conto.
- "La ringrazio!" - rispose cordialmente l'uomo.

- "Ehi, Jin!" - lo richiamò Maya sventolando il passaporto dell'amico per fargli notare la sua dimenticanza.
- "E poi sono io quello sbadato..." - ridacchiò Namjoon.
- "Aspetta, ma come mai c'è scritto "Kim Seokjin"?" - chiese la ragazza notando il nome differente da quello con cui il ragazzo era solito farsi chiamare.
- "Perché in realtà quello è mio vero nome..." - spiegò l'interessato riappropriandosi dell'oggetto in questione. - "Trovo solo che "Jin" sia più facile da pronunciare per uno straniero, quindi utilizzo il diminutivo..." - spiegò.

|Spazio autrice|

Salve!
Scusate per l'assenza, ma questo anno di università è ancora più pesante di quanto pensassi...
Spero che comunque, seppur breve, questo capitolo vi sia piaciuto.
Lasciate una stellina ed un commento se vi va.
Love u all ❤️

Iris e Lavanda - BTS ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora