Dopo aver riposto i libri necessari sul tavolo in soggiorno, Maya aprì le tende della grande vetrata che occupava la parete principale della stanza assaporando il calore del sole, quando vide Namjoon entrare nel vialetto di casa. Si avviò verso la porta d'ingresso in attesa che il campanello suonasse.
- "Buongiorno!" - salutò Maya aprendo la porta.
- "Buongiorno, a te!" - salutò Namjoon. - "Già fatto colazione?" - chiese mostrando il sacchetto che teneva in mano.
- "Te l'ha mai detto qualcuno che sei da sposare?" - disse ironicamente l'italiana i cui occhi cominciarono a brillare alla vista del sacchetto. Timidamente Namjoon si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli e abbassando lo sguardo, imbarazzato dal commento della ragazza. Maya fece accomodare il ragazzo nel soggiorno e apparecchiò la penisola in cucina disponendo due tovagliette e poggiando i muffin contenuti nel sacchetto in un piatto.
- "Tè o espresso?" - chiese.
- "Se ci fosse del tè nero, preferirei quello, grazie..." - rispose il ragazzo sedendosi in uno degli sgabelli liberi. Maya accese il bollitore elettrico e preparò due tazze destinate al tè. Cominciarono così a discutere su come organizzare la mattinata di studio e quali argomenti rivedere sorseggiando tè caldo e mangiando muffin al cioccolato.- "Okay, pausa! Ho bisogno di un caffè!" - disse Maya. Namjoon aveva tartassato la ragazza di domande su ogni piccolo particolare di gran parte degli argomenti del programma. Maya era riuscita a tenergli testa, ma necessitava di una pausa per riprendere fiato.
- "Va bene, okay. Diciamo che ti concedo un attimo di tregua..." - disse scherzando Namjoon.
- "Tu concedi?" - chiese la ragazza ironicamente. - "Vuoi una tazzina anche tu?" - disse Maya andando in cucina.- "No, grazie... Non vado matto per il caffè,soprattutto quello italiano..." - spiegò il ragazzo togliendosi gli occhiali e poggiandolisul tavolo.
- "Okay, fuori di qui." - disse lapidaria.
- "Cosa? Sei seria?" - chiese Namjoon scioccato dalla reazione della ragazza.
- "Davvero non ti piace il caffè italiano?" - domandò ridendo Maya.
- "Sto pensando di ritrattare la mia risposta..." - scherzò. - "Scherzi a parte: no... L'ho assaggiato quando sono stato in Italia anni fa e devo dire che non è stato per nulla piacevole" - raccontò ridendo.
- "Sei stato in Italia?" -
- "Sì, sono andato a Venezia con i miei genitori... e con mia sorella... Ultimo viaggio insieme..." -
- "Avverto giusto un po' di amarezza..." - commentò sarcastica Maya.
- "Sì, be'... Diciamo che io e mia sorella non abbiamo proprio un ottimo rapporto: è sempre stata un po' invidiosa perché me la cavo nello studio a differenza sua... È convita che i nostri genitori non abbiano riguardi che per me è denigrino lei... In realtà, mi piace quello che faccio, quindi studiare qualche pagina in più per me non risulta affatto un peso. So che può essere difficile da comprendere, ma ho un obiettivo e sono disposto a qualche piccolo sacrificio pur di raggiungerlo..." - raccontò il ragazzo.
- "Ti capisco bene, invece... Alla fine per te non sono neanche dei sacrifici..." -disse sorseggiando il caffè caldo.
- "Già... Diciamo che però questo può portare ad una vita solitaria se tra le cose da sacrificare c'è anche la vita sociale..." -
- "I ragazzi te ne fanno una colpa?" - chiese Maya.
- "No, loro mai. Anzi, insieme ai miei genitori, sono le uniche persone che comprendono a pieno il mio desiderio... In passato, però, questo mi ha creato problemi con altro tipo di relazioni..." - sospirò. - "Al liceo stavo con questa ragazza. Non sono mai stato il tipo in cerca del vero amore, sono sempre stato bene da solo, "completo" direbbe Platone, senza bisogno di nessuna metà. Ma con lei stavo bene, avevamo molto in comune e andavamo davvero molto d'accordo. Il liceo stava finendo ed io ero molto concentrato nello studio per i test di ammissione all'università: non essendo di famiglia benestante, per non gravare sui miei, mi impegnavo così da ottenere una borsa di studio. Dedicavo ogni ora, minuto e secondo liberi per prepararmi al superamento degli esami, togliendo tempo alla nostra relazione. Volevo entrare in quell'università a tutti i costi e credevo che lei capisse e supportasse la mia scelta. Almeno così diceva all'inizio. Poi però un giorno, stanca dei miei "scusami, devo studiare" mi lasciò. Stesi male e cercai di focalizzarmi ancora di più su quello in cui ero bravo... Non fraintendere: non ho rimpianti, non voglio passare il resto della mia vita con qualcuno che non comprende quanto una cosa possa essere importante per me..." - spiegò Namjoon.
- "Capisco bene a cosa ti riferisci... Ho avuto discussioni simili un paio di volte anch'io..." - disse la ragazza sorridendo amaramente.
- "Andò via anche lui?" -
- "Mh no, in realtà fui io ad allontanarmi. La situazione era leggermente diversa: non stavamo insieme e la ragione per cui decisi di troncare i rapporti fu differente, ma il mio troppo studio era oggetto di derisione da parte sua ogni tanto..." - spiegò. - "A quanto pare sono un tipo da prendere in giro facilmente..." - sospirò la ragazza tornando al suo posto.
"Dannazione, Yoongi... Era proprio il caso?", pensò Namjoon.
- "A proposito, come stai?" - chiese titubante.
- "Sto bene..." - rispose la ragazza forzando un sorriso. Una ciocca di capellile cadde davanti agli occhi. Namjoon, sedutole a fianco, allungò la mano e portò la ciocca dietro l'orecchio: così facendo si accorse che gli occhi della ragazza erano lucidi. Restò a guardare quegli occhi scuri per qualche secondo, maledicendo l'amico che li aveva fatti piangere.
La sola presenza di Namjoon infondeva alla ragazza una pace che in questi ultimi anni era stata difficile da trovare: le sue insicurezze, accentuate dagli ultimi avvenimenti, come una morsa le stringevano il petto. Gli unici attimi in cui riprendeva a fiato erano le chiacchiere con Lara o qualche parola scambiata con Namjoon. Spesso bastava anche solo una frase letta tra le pagine dei suoi amati libri o un volto per strada per richiuderla nel suo guscio di incertezze nascoste da uno spesso strato di ironia.
- "Basta che non ti ritrovo con un Margarita in mano come Ross a squittire "I'm fine!" ..." - disse Namjoon cercando di imitare il personaggio di FRIENDS per far sorridere la ragazza, ritirando la mano con leggero imbarazzo.
- "No, di solito sono più tipo da "Could I be any better?!"" - ironizzò Maya, imitando Chandler Bing, personaggio presente nello stesso show citato dal ragazzo.
Namjoon prese a ridere alla battuta della ragazza e delle deliziose fossette fecero capolino ai lati del suo sorriso. "Che carine... Non le avevo mai notate...", pensò Maya intenerita da questo particolare.
- "Hai detto che sei stato a Venezia... Parecchio lontano da Seul..." - constatò Maya cambiando discorso.
- "Sì, be'... Mi piace molto viaggiare e visitare musei e gallerie d'arte..." -disse il ragazzo con un certo imbarazzo. - "Ti sembrerò il classico storico sempre in mezzo a polvere e a reperti antichi..." -
- "In realtà, trovo sia indice di una persona molto curiosa..." - disse Maya sorridendo. - "Dove sei stato?" - chiese.
- "Un po' ovunque: Londra, Parigi, New York..." - rispose il ragazzo sorridendo in ricordo dei bei momenti passati in quei luoghi con i suoi amici.
"O eccole di nuovo!", pensò Maya vedendo spuntare ancora una volta le tenere fossette di Namjoon, sorridendo. Solo adesso si rendeva conto di quanto affascinante fosse il ragazzo: il sole che entrava dalla grande vetrata gli illuminava il volto esaltandone i lineamenti a tratti morbidi a tratti spigolosi. Aveva un sorriso splendido e l'assenza di occhiali faceva esaltare la forma particolare dei suoi occhi: tutto questo faceva da cornice alla mente brillante di un'anima buona.
- "Tu, invece? Mai stata da qualche parte?" - chiese il ragazzo.
- "Ho visitato alcune città qui in Inghilterra, tra cui due volte Londra, poi Sevilla, Firenze, Pisa..." - rispose. - "Anche se la mia lista di posti da vedere è ancora molto lunga" - disse sorridendo Maya.
- "Ad esempio?" -
- "Essendo qui in nel Regno Unito, mi piacerebbe visitare la Scozia, magari Edimburgo..." -
- "Potremmo andarci insieme, magari per un fine settimana... Sempre che a te vada bene..." - propose Namjoon sorridendo un po' imbarazzato per aver avanzato una tale proposta.
- "Mi farebbe molto piacere, Namjoon..." - rispose con un grande sorriso Maya.
- "Ah, comunque non c'è bisogno di essere così formali: basta anche solo Nam... Ormai ci conosciamo" - disse il ragazzo continuando a sorridere felice che la ragazza avesse accettato senza esitazione.
- "Okay, Nam!" - ripeté Maya utilizzando il nuovo soprannome.
Sebbene quel diminutivo fosse stato pronunciato innumerevoli volte da amici e parenti, alle orecchie del ragazzo risuonò come per la prima volta: il suo cuore sussultò all'udire la voce della ragazza pronunciarlo.
- "Riprendiamo?" - propose nel tentativo di distrarsi da quella strana e nuova sensazione, rindossando gli occhiali. Maya annuì e i ragazzi ripresero a concentrarsi sui libri.- "Abbiamo finito!" - disse vittorioso Namjoon.
- "Davvero? E come sono andata?" - chiese preoccupata Maya.
- "Benissimo! Respira: domani andrà tutto bene!" - la tranquillizzò il ragazzo.
- "Lo spero..." - commentò ancora timorosa la ragazza. - "Visto l'orario, ti vadi restare qui e mangiare qualcosa?" - chiese Maya.
- "Se per te non è un disturbo, accetto molto volentieri" -
- "Sono stanca di questo suo comportamento! Non ce la faccio più..." - disse Lara in lacrime entrando in casa.
- "Lara?" - chiese Maya guardando con aria interrogativa l'amica - "È tutto okay?" -
- "No..." - rispose la ragazza mentre grandi lacrime le rigavano il viso arrosato. - "Ciao, Namjoon..." - salutò mestamente Lara. Il coreano sollevò la mano, salutando con imbarazzo l'altra inquilina della casa.
- "Credo sia il caso che io vada... Grazie per il pensiero, Maya, ma credo che abbia bisogno di te adesso..." - disse alzandosi e sfiorando il braccio della ragazza, che annuì alla proposta di Namjoon rabbrividendo al tocco del gesto complice che il ragazzo aveva fatto.
Lara intanto era corsa in camera a cambiarsi, mentre ancora le lacrime non smettevano di scendere lungo le sue guance.
Accompagnato Namjoon all'uscita, Maya si precipitò in camera dell'amica. Abbracciò Lara, mentre questa tra i singhiozzi raccontava ciò che era appena accaduto.------
|Spazio autrice|Bentornat*!
Eccomi qui con il nostro consueto appuntamento!
Tanti discorsi fra Namjoon e Maya, si sono raccontati parecchio... Chissà se questo amore per la carriera non li renda soli a lungo andare... Forse, però, quando arriva la persona giusta siamo dispost* a scombinare i nostri piani pur di non perderla.
Staremo a vedere anche in questo caso come si evolveranno le cose...Come sempre lasciate una stellina se vi è piaciuto il contenuto e fatemi sapere nei commenti le vostre reazioni!
Love u all! ❤️
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Iris e Lavanda - BTS ff
FanfictionAmbientazione. Gennaio 2021. Oxford (UK). Finalmente i vari vaccini proposti dai governi sembravano funzionare e, nonostante le continue campagne no-vax, la popolazione mondiale sembrava essersi convinta a fare la scelta giusta e provare a fidarsi u...