Che siano... degli amici?

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- "Quindiiii... Taylor tu sai qualcosa su questa città?" chiese Ryan.

- "In realtà non ne so molto... Riesco a stare qui da tipo qualche mese, però posso assicurarti che la gente qui è molto gentile e amichevole. IDEAAA vuoi venire a vivere con me mentre stiamo in questo mondo?" domandò urlando Taylor. – "Con te? Vivere?" pensò Ryan ad alta voce. Taylor la prese per mano e correndo, la portò davanti a una villetta.

- "TADAA questa villetta è il posto in cui vivo, l'ho guadagnata lavorando in questo mondo" disse Taylor fiera di sé. – "Guadagnare? Si può lavorare?" chiese Ryan sbalordita. – "Certo! Però sai, mi sento un po' sola a viverci solo io. Ryan, tu sei l'unica persona che conosco che appartiene al mondo reale. Vorrei che fossi tua amica ecco..." confessò. Ryan non credette alle sue orecchie, nessuno gli aveva mai detto una cosa simile. Era così felice che non ha esitato nemmeno un secondo a risponderle: - "Si, voglio essere anche io tua amica".

Le due ragazze, quindi, iniziarono a vivere insieme in quella villetta. Era proprio una casa da sogno, o almeno era ciò che pensava Ryan. Possedeva un grande giardino, con una fontanella al centro. L'erba era sempre perfetta ei fiori profumavano l'ambiente. Dentro invece, c'erano molte stanze, e Ryan ha scelto una delle più grandi. Taylor aveva anche un cane, un bel pastore tedesco di nome Ken.

Un giorno, in una piazzetta di Parallel City, si sentì la voce di un ragazzo urlare a squarciagola. "QUALCUNO MI AIUTI, NON SO DOVE MI TROVO. NON CONOSCO NESSUNO, QUALCUNO MI VENGA AD AIUTARE". Ryan e Taylor prese dalla curiosità andarono a controllare. – "Ehi tizio strano, cosa urli a fare? Guarda che non sei mica l'unico che proviene dal mondo reale" si rivolse Taylor scontrosamente al ragazzo. – "Quindi anche voi vi trovate qui senza sapere il perché?" domandò impaziente il ragazzo.

– "Beh, sì circa, non sappiamo come ci siamo finiti, ma ci siamo adattati. E non abbiamo urlato in mezzo alla piazza come un certo qualcuno..." disse Taylor. – "Oh, scusate ragazze. Io sono Happy, Happy Wood. E voi come vi chiamate?" domandò Happy. – "Io sono Taylor, e lei è... aspetta... dove è andata?" si agitò Taylor non appena vide che Ryan sembrava essere scomparsa. – "Ehm... sono qui..." esclamò Ryan inginocchiata dietro un albero. Si alzò e si avvicinò ai due ragazzi, - "Scusate per essermi nascosta, ho un po' paura dei ragazzi... io sono Ryan, piacere di conoscerti Happy" bisbigliò. – "COME SEI PICCOLINA RYAN" disse Happy, - "NON SONO PICCOLINA" rispose Ryan arrabbiata. Tutti e tre i ragazzi scoppiarono a ridere, quando videro una piccola figura avviciniarsi.

- "Quanto chiasso che fate." Si lamentò la piccola figura.

- "Avevo sentito urlare e mi sono precipitata qui pensando fosse qualcosa di interessante, e invece mi ritrovo un branco di mocciosi fare casino" pronunciò... una bambina? E sì, era proprio una bambina. Una ragazzina dai capelli blu, che teneva un pacco di patatine in mano.

– "MOCCIOSI A CHI? Cosa vuoi insinuare? Guarda sei tu la mocciosa qui!" gridò Happy arrabbiandosi. – "Sarò pure bassa, ma al contrario di te non mi metto a gridare come un neonato in cerca di aiuto" disse la bambina mangiando una patatina. Ryan si avvicinò alla ragazzina chiedendole, sperando non si arrabbi: - "Come ti chiami? E so che sembra scorretto chiederlo, ma quanti anni hai?". – "Ho 10 anni, e il mio nome è Noa." Rispose Noa. – "Sembri molto intelligente per avere dieci anni" disse Taylor scherzando. – "Io mi chiamo Taylor, questa è Ryan mentre lui è Happy". – "Conosco già i vostri nomi, vi ho osservato per molto tempo da quando siete qui, e ho un bel po' di informazioni" affermò Noa.

- "C-COSA?" 

- "C-COSA?" 

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