Trasloco

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A Stefano ho subito dato la notizia la mattina seguente, forse dovevo aspettare visto che stasera dovrà giocare però non volevo nascondergliela anche perché Lucas ha già mandato una ditta di traslochi a casa mia e l'avrebbe scoperto da solo.

Ho impiegato tutto il giorno per impacchettare tutto ma per fortuna ce l'ho fatta, fortunatamente casa mia non era molto grande quindi non c'era chissà cosa, la maggior parte del tempo l'ho impiegato a sistemare tutti i miei vestiti, scarpe ed accessori, ne ho veramente troppi.

La casa di Lucas è enorme, ha pure un grandissimo giardino con piscina e accanto una jacuzzi.
Ho sistemato tutti i miei vestiti nella cabina armadio che ha fatto fare solo per me.
Per quanto la casa sia stupenda, abbiamo preferito lo stesso metterla in vendita e nel frattempo cercare una casa tutta nostra.
Questa non la sento mia, non l'ho arredata io, l'ha fatto lui con sua madre.

"Piccola ti stai preparando? Ti ricordo che tra un'ora viene Stefano a prenderti"
Cazzo, stasera c'è la partita

Faccio finire di sistemare le ultime cose alla governante che Lucas ha assunto da tanto tempo ed inizio a prepararmi.

Faccio una doccia ed indosso un pantalone bianco con un maglioncino nero col collo alto. Metto gli orecchini color argento che si abbinano con le jimmy choo brillantinate color argento che mi aveva regalato Stefano per il nostro primo anniversario. Prendo la borsettina di Louis Vuitton e scendo in salone dove mi aspettano Lucas e Stefano.

"Eccomi" saluto Stefano con un abbraccio e Lucas con un bacio in bocca "Ci vediamo quando finisce la partita" gli sussurro
"Tanto vinciamo noi italiani" scherza Lucas
"È tutto da vedere" ribatte scherzando Stefano mentre usciamo

Saliamo nella sua ferrari ed accendo la radio
"Quando è la prossima ecografia?" mi domanda
"Fra due settimane e finalmente scopriremo il sesso" gli dico felice
Mi sorride e mi stringe la mano
"Hai già sistemato tutto con il trasferimento?"
Annuisco
"Mi raccomando non ti affaticare troppo"
"No, tranquillo e poi là c'è sempre la governante, mi ha aiutato a sistemare le cose, non mi sono stancata per niente"

Arrivati allo stadio ci assaltano i fotografi, Stefano mi prende per mano e con l'aiuto delle sue guardie del corpo riusciamo ad entrare.

Arrivati negli spogliatoi saluto a tutti, sia i suoi compagni di squadra che le loro rispettive fidanzate. Mi fanno subito festa e si lamentavano del fatto che non ci vediamo mai. Ho promesso che ci vedremo più spesso.

"Ci sei mancata Azzurra, senza di te Stefano é diventato un lagnone" lo sfotte Diego, il portiere della squadra spagnola
Scoppio a ridere seguita da tutti gli altri e Stefano in risposta gli infligge uno schiaffo sulla nuca
"Muto scemo" lo richiama e ride pure lui non potendo farne a meno

Con le ragazze andiamo a prendere posto nei posti in prima fila che ci sono stati assegnati, lasciando i ragazzi prepararsi in pace.
Nel mio posto c'è scritto 'Signora Alcaltera' e c'è uno spritz con dei salatini.
Lo stadio è già pieno e non riesco ad individuare dov'è Lucas con i suoi amici. La gatta morta starà attaccata a lui...

Inizia la partita e già è iniziato un macello assurdo, fischi, trombette, stramazzi.
L'Italia in meno di 10 minuti riesce a segnare il primo goal.
La Spagna subisce un sacco di rigori ma con un po' di fatica riesce a fare pure lei il goal. Lo calcia proprio Stefano che subito dopo cerca il mio sguardo, ci sorridiamo a vicenda.
È sempre stato portato per il calcio, é bravissimo.
In meno di mezz'ora, sempre Stefano, riesce a segnare altri 2 goal e ogni volta che segna guarda me.
Italia 1- Spagna 3

Mancano gli ultimi 10 minuti fino a quando Stefano, a causa di un giocatore italiano, cade a terra, i medici si avvicinano subito.
A quanto ho capito ha ricevuto un calcio forte nella caviglia destra.
Lo allontanano subito dal campo, zoppica dolorante.

Vado subito verso gli spogliatoi per raggiungerlo mentre i tifosi italiani esultano; in poco tempo, grazie all'assenza di Stefano, l'Italia riesce a recuperare ed ora sono in pareggio.

"Ste"
Arrivo negli spogliatoi, i medici gli stanno fasciando la caviglia. Ha una frattura e non può più tornare in campo per stasera
"Non ti disperare, sei stato bravissimo, non puoi farci niente se quel coglione ti ha ridotto la caviglia in questo modo" gli dico mentre gli prendo la mano
Vedo nei suoi occhi tutto il dolore che sta provando ma non è dolore fisico bensì mentale, so quanto vorrebbe tornare in campo e continuare a giocare...

"Abbiamo perso" affermano i suoi compagni mentre rientrano negli spogliatoi "se solo quel coglione non ti avesse buttato a terra avremmo vinto. Senza te non ce l'abbiamo fatta"

Sono tutti tristi, pure le ragazze sono tornate negli spogliatoi per cercare di consolarli.

"Ti accompagno io a casa, guido io la tua ferrari" gli dico a Stefano
È talmente giù che non mi contraddice neanche

Chiamo Lucas e gli spiego tutto, non lo faccio obiettare e acconsento al fatto che lui poi mi venga a prendere a casa di Stefano.
Gli mando l'indirizzo di casa di Stefano e parto.

"Ti ha fatto storie Lucas?" mi domanda
"Ma no, tranquillo" gli sorrido mentre lo aiuto a scendere dalla macchina
"Sarà felice che l'Italia ha vinto" afferma amareggiato

Lo faccio sdraiare sul divano

"Vuoi qualcosa? Dei cuscini?" gli domando
Non so che si fa in questi casi, non sono un medico
Scuote la testa e mi fa sedere accanto a lui
"Grazie" mi sorride e mi accarezza il viso
Lo abbraccio forte
Non voglio che gli succeda niente, non posso vederlo stare male.

Ci stacchiamo dall'abbraccio solo quando suonano al campanello. Sarà Lucas.
Vado ad aprire e lo bacio
"Prendo la borsa ed andiamo" gli dico "Ste sicuro che non ti serve nulla?" domando dopo che l'ho salutato
"Sicuro, vai tranquilla" mi dice "e grazie"
"domani torno"
Annuisce e dopodiché io e Lucas ce ne andiamo

Per tutto il tragitto in macchina siamo rimasti in silenzio

Mi infilo in bagno, faccio un respiro profondo per mantenere la calma, mi strucco e mi cambio.

"sei scazzato?" gli domando sedendomi accanto a lui

Quando sono uscita dal bagno lui era già a letto, con solo i boxer, indaffarato a fare non so cosa col suo cellulare.

"Mi avevi detto che ci dovevamo vedere quando finiva la partita"
Sembra un bambino imbronciato
"Lo so, hai ragione e mi scusa per questo ma non è colpa mia se Stefano si è fatto male, non potevo lasciarlo solo. Lui c'è sempre stato per me" gli prendo il viso tra le mani "ma non cambia nulla tra di noi due" gli accarezzo la barba e lui si rilassa al mio tocco "mi perdoni?" lo bacio
"Ti amo" mi sussurra

Mi sdraio accanto a lui e subito mi abbraccia, ci addormentiamo in questo modo

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