-50- direi che questo è il momento migliore per piangere

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- cinquantesimo video-diario, essere ubriachi è una favola ma la parte dopo è peggiore di una pugnalata, e io ne sono una esperta.
Mi sentivo proprio uno schifo e l'unica cosa che mi ricordavo era io che sbavavo sulla spalla di Bucky e tutto il vomito nel mio bagno...per non parlare dei miei pianti...non avevo così pianto e riso contemporaneamente, esperienza terribile quanto la sera scorsa-

Torniamo al presente

-ti sei fidanzata?!-

Ripete per la centesima volta Shuri

-non lo so-

Borbotto frastornata

-non lo sai? Fantastico...e com'è che ti è venuto in mente quando sei tornata?-

Chiede camminando avanti e indietro nella mia camera.

-beh perché mi ricordo...una vaga...domanda-

Bisbiglio

-ti ha chiesto di stare con te mentre facevate l'amore?-

Urla Shuri e le tappo la bocca

-potresti anche non urlarlo-

La rimprovero

-scusa ma mi sembra così...non da te-

-vero? Sono cambiata in peggio dopo thanos-

Sospiro

-in peggio? Io ti vedo più matura...anche se fai un sacco di cazzate una dopo l'altra-

Ride e alzo gli occhi al cielo

-forse non è negativo che ti sei messa con questo tizio...-

-non lo conosci-

Rido

-invitalo al tuo compleanno-

Mi propone

-non farò feste,non ho mai fatto feste-

Dico scuotendo la testa.
Il mio compleanno non è mai stata un grande festività, anzi era un casino.
Il 7 luglio una giornata faticosa per gli Stark.
Prima di tutto perché fin da piccola scappavo di casa di mattina presto, certo scappavo anche se non era il mio compleanno ma in quel giorno...nessuno mi rincorreva,nessuno mi prendeva,nessuno mi diceva cosa dovevo fare e cosa no.
Tornavo quasi subito quando era più giovane ma appena compiuti i 10 anni correvo per le strade di New York, andavamo in negozi e avvolte rubavo delle magliette, compravo da mangiare un hot dog e mille caramelle,indossavo dei vestiti sgargianti da principessa e facevo credere alla gente che venivo dal futuro .
Era la mia giornata preferita oltre halloween,
Il problema era quando tornavo,e organizzavano una festa.
Una volta avevano invitato tutti i ragazzini della città e nessuno si era presentato.
In un'altra c'erano tutti i super eroi e finirono con il parlare tra loro ignorando il vero motivo del perché erano lì.
Un'altro delle persone ricche che parlarono di lavoro con papà.
Una volta avevamo pure ingaggiato delle persone che ballavano per non far sembrare la festa un fiasco.
Mi ricordo solo una cosa di quelle feste, io che me ne andavo in camera mia e parlavo a Wendy.
E la serata finiva con io che soffiavo un fiammifero che avevo conficcato in un muffin rubato dalla "festa".
Buon compleanno a me.
Per i 16 non avevo chiesto un bel nulla,abitavo ancora nella mia vecchia casa sulla spiaggia (la prima è l'unica intatta ) di solito ci andavo per l'estate.
Durante il periodo "scolastico" stavo alla torre dove avevo lezioni,anche se una camera totalmente mia non l'avevo, dormivo nella camera dei miei visto che loro dormivano appena,oppure il divano era la mia seconda opzione.
Comunque la mattina del mio 16esimo compleanno ero scappata e quella volta mi ero travestita da ballerina degli anni 70', dicevo a tutti in mi ero persa e non sapevo in che anno ero.
Oh che bei tempi.
Mi ricordo di aver rubato una borsa che costava 5 euro in una bancarella,chissà dov'è ora la borsa.
Tornai a casa verso le 15 e come sempre mi ritrovai un biglietto di mio padre dove mi chiedeva di raggiungerlo alla torre.
Ed ecco la "festa" con gli striscioni in tutta la casa con scritto il mio nome.
Appena entrai neanche mi avevano riconosciuto.
Quell'anno era l'anno del club di sociopatici geni scienziati o meccanici che c'erano in America.
Sbuffai e andai verso il buffet per un rifornimento.
Rubai un pacchetto di sigarette ad uno strano scienziato con i capelli gialli canarini e un accendino a Rodie...scusa bro.
Presi il pacchetto di fiammiferi che nascondevo nel vaso vicino alla televisione e tornai a casa.
Festeggiai con Wendy e della musica ad alto volume.
Quel giorno era il primo in cui fumavo.
Non lo facevo per essere popolare o chiedere attenzioni, lo ero già di mio.
Era un più uno svago.
Mi sentivo rinchiusa e volevo fare cose nuove.
Non continuò molto la storia delle sigarette, fumo proprio se sto male, e di solito al mio compleanno.
Un'altro rito nato l'anno scorso.

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