ONLY ONE KISS || Tooru Oikawa

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T/n aveva sempre pensato che il suo ragazzo fosse di una bellezza rara, innegabile.

Così quando si svegliò sdraiata su di lui, che appoggiato al divano doveva stare parecchio scomodo, si perse ad osservarlo.

Le lunghe ciglia che gli sfioravano delicatamente il viso.

I lineamenti che sembravano scolpiti, cesellati.

Le labbra carnose capaci di delicatezza quanto di irruenza.

Capelli del più banale castano che avevano un modo tutto loro di incorniciargli il viso e che avevano una naturale morbidezza fuori dal comune.

Perfette dita lunghe, candide e longilinee.

Di un'altezza invidiabile.

Una muscolatura presente ma non invadente, che definiva il corpo.

E poi il carattere, la parte che t/n preferiva di Tooru Oikawa.
Lui era invadente, sfinente, pressante.

Amava provocare e far innervosire.

Si crogiolava nelle reazioni altrui, spesso ridendo direttamente in faccia.

Però era anche carismatico e incoraggiante.

Consolava e supportava.

Prima di conoscerlo seriamente, t/n pensava che le sfaccettature di Tooru si limitassero a quelle, ma poi si rese conto che non sarebbe bastata una vita intera a tentare di capirlo per essere sicuri di esserci riuscirci veramente.

Però le faceva immensamente piacere sapere che lui con lei si confidava, si faceva vedere nei momenti più fragili e si faceva aiutare.

Lui voleva essere sempre il migliore senza capire che a volte anche la perfezione stona, che a volte anche la perfezione è troppo, che a volte anche la perfezione stanca.

E se quello era il compito di t/n, lei se ne sarebbe fatta carico con il sorriso sulle labbra, perché questo significa amare, capire, o almeno tentare di capire, il motivo del più profondo malessere dell'altro e affiancarlo nell'affrontare i suoi mostri.

Anche Tooru lo faceva, meno palesemente e più nascostamente, facendo passare i suoi per semplici gesti dettati dalla casualità, mentre, al contrario, era tutto misurato al millimetro per provvedere al massimo alle esigenze della ragazza.

Era strano che lui preferisse quella modalità di intervento, perché non implicava complimenti o ringraziamenti, ma non ne aveva alcun bisogno se dovevano provenire da t/n.

Sentiva che per lui fosse già un grandissimo regalo la sua presenza.

Sentiva che per una volta qualcuno oltre ad Iwaizumi era disposto ad accettarlo ed amarlo solo e soltanto per quello che era.

I due avevano da poco finito il liceo.

Poco prima di addormentarsi sul divano, quello stesso pomeriggio, il ragazzo aveva confessato a t/n che gli era stato proposto di entrare in una famosa squadra professionistica argentina, il Club Atlético San Juan.

Le aveva detto che non sapeva se accettare o meno, perché farlo avrebbe significato separarsi.

Lei gli aveva risposto che per quanto la riguardava, se lui voleva, lei avrebbe potuto tranquillamente seguirlo.

Occhi castani sgranati, incredulità.

Poi il capo che veniva scosso, il diniego per la paura che lei si sentisse costretta.

Però t/n si sentiva tutto tranne che costretta. Infatti, come anche l'altro già sapeva, la ragazza aveva intenzione di laurearsi in Lingue, quindi un cambiamento del genere, seppur radicale, non le avrebbe stravolto la vita.

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