POWER || Ryomen Sukuna

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realistic AU
slightly smut (?)

Scopamici, si sarebbero potuti definire.

Eppure di amichevole non avevano proprio niente, si sarebbero volentieri sbranati l'un con l'altra con il sorriso sulle labbra.

La fierezza di due leoni, avevano.

L'orgoglio di due sovrani, ostentavano.

Sogni di gloria e predominio, li muovevano.

Probabilmente esagerati ma terribilmente calzanti erano tutti gli aggettivi che li circondavano.

T/n T/c di una bellezza ruffiana ma letale, morbida come la più dolce delle carezze e affilata come la più lavorata delle lame.

Ryomen Sukuna di una bellezza fiera, prepotente ed allo stesso tempo evanescente quando sul suo viso si apriva il caratteristico ghigno di cattiveria.

In due zone era diviso il campus, più astratte che materiali, ma della stessa efficacia.

Erano due personalità che più uguali non potevano essere, con gli stessi pregi e con gli stessi difetti, ma con una diversa maestria nell'utilizzo.
Se t/n amava ingannare come il più raffinato dei ragni faceva con la povera ed ignara mosca, Ryomen adorava l'ostentazione di forza, sempre ai propri picchi ma mai eccessiva.

Si detestavano, ma di notte, al riparo da sguardi indiscreti e dalle voci istigatrici, sembravano amarsi irruentemente.

E si poteva dire dell'uno e dell'altra che sarebbero stati perfetti quanto abominevoli come coppia.
Non una persona che si dava pace sulle proprie personali considerazioni.

Tutto troppo bello, tutto troppo fiero, tutto troppo esuberante.

Erano il sole e la luna, c'era chi preferiva l'uno e chi preferiva l'altra, ma mai c'era penuria di adoratori.
I due amavano stuzzicarsi, amavano odiarsi, amavano ferirsi.

Di pacifico in quell'istituto non c'era nulla, era tutto una fazione, tutto uno schieramento, tutto un gioco di potere tra due personalità.

Ed erano entrambi ben forniti di leggende lussuriose quanto di leggende violente.

Si diceva che t/n fosse in grado di far cadere chiunque ai propri piedi, che le piacesse essere pregata ed adorata, che fosse talmente conscia delle sue qualità che non esitava mai a bearsene. C'era, però, anche il lato più macabro, quello secondo il quale era capace di far rimpiangere le proprie scelte anche al più fornito di fortezza interiore.

Al contrario, di Ryomen si raccontavano principalmente gli orrori, gli episodi di bullismo, la risata sadica ma sempre composta ed affascinante di quando faceva tremare la sua vittima inginocchiata. Anche per lui, però, c'era il lato più intimo, quello che ammalia, quello in cui il temuto Sukuna faceva vivere notti di intensa passione.

E chi meglio di loro poteva smentire o confermare le idee altrui?

La prima volta che erano finiti ad affondare l'uno le dita nella pelle dell'altra, e viceversa, era stato all'inizio del terzo anno di college, quando, durante una delle loro peggiori litigate, t/n, pur di fare un affronto al ragazzo, aveva sfiorato le labbra con le sue.

A quel punto Ryomen colse la palla al balzo e poi fu un tutt'uno di dita, denti che sbattono, lingue che lottano ed ansimi.

La volta successiva erano alla festa di inizio semestre, entrambi ubriachi e furiosi e si spinsero leggermente oltre dei semplici baci irruenti.

Fu la terza volta in cui le loro labbra si unirono che passarono la prima notte insieme.

E così continuarono, di giorno mostravano il reciproco odio giocando con la sicurezza altrui e di notte se lo sussurravano con le voci spezzate dal piacere.

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