LET ME LOVE YOU || Yuji Itadori

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realistic AU

T/n si girò ad osservare il gruppetto di ragazze che dall'altra parte della classe, durante il periodo di intervallo, chiacchierava in modo fitto e le lanciava periodicamente qualche occhiata.

Tornò a concentrarsi sul testo di letteratura inglese che stava ripassando per il giro di domande che nell'ora successiva l'acido professore madrelingua avrebbe fatto per testare la preparazione generale della classe.

Sapere di essere l'oggetto di tutto l'invidioso accanimento di quasi tutte le ragazze del secondo anno non le faceva piacere.

Quello status implicava l'essere trattata con finta sufficienza ed essere esclusa da ogni possibile attività ludica di gruppo.

Ma se significava essere la ragazza di Yuji Itadori e la migliore amica di Kugisaki Nobara, nonché parte del loro gruppo, non le importava minimamente di attirare su di sé l'odio altrui.

Eppure quei commenti sporadici i dubbi glieli facevano venire.

Era davvero adatta ad essere la sua fidanzata?

E se stava con lei solo perché, anche se li avevano fatto praticamente contemporaneamente, era stata lei a proporsi qualche istante prima?

Sarebbero davvero stati in grado di durare come coppia?

Lei non si era mai definita particolarmente insicura e non si era mai sminuita a tal punto, ma quelle cattiverie gratuite le facevano mettere tutto in discussione.

Aveva sempre pensato e sperato che se mai si fosse ritrovata in una situazione simile non avrebbe ceduto la propria autostima in cambio di insicurezze infondate e spregiudicate idiozie.

Sapere che le mancavano solo poche ore alla fine della giornata scolastica la rincuorava, ma non le faceva ritornare la tranquillità che era stata padrona del suo umore dalla mattina.

Nobara diceva di ignorare tali commenti ostili e ciò che era sorprendente era che ci riusciva pure, al contrario di t/n, che a volte rischiava di farsene sopraffare.

Patetico pensare di credere di più a dei pettegolezzi che alle parole del proprio fidanzato.

Eppure era così.

Non appena passarono le ultime ore di lezione, trascorse ad ignorare bellamente gli insegnanti e rimuginare in solitudine, dalla porta fece capolino una testa rosata, quella di Yuji Itadori.

La vide e le si fondò addosso, incurante degli sguardi indiscreti e della professoressa che ancora doveva uscire dall'aula.

La raggiunse e la baciò circondandole la vita con entrambe le braccia, come per sorreggerla ma allo stesso tempo non farla scappare.

Non che lei ci avesse mai pensato o provato.

Si perse nelle labbra del ragazzo e dimenticò tutte le precedenti paranoie.

Yuji, poi, le sussurrò all'orecchio.

-Hai impegni oggi pomeriggio?

-In teoria sì, in pratica, se me lo chiedi tu, no.

-Anche se te lo avesse chiesto Nobara sarebbe stato "no".- il piccolo ed adorabile broncio che appariva e scompariva in un attimo alla realizzazione della risposta di t/n.

-Aspetta, quindi puoi uscire con me?

-Te l'ho appena detto, Yuji.

Un sorriso che nasce, degli occhi che luccicano.

-Bene, allora voglio portarti in un nuovo caffè che ho trovato l'altro ieri con Megumi.

-Ce lo hai trascinato?

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