capitolo 9 - Ex

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Tiff's POV

-"Tiff?"

Mi girai di scatto per vedere chi fosse.

Per un secondo mi immobilizzai.

Steven.

Era passato un sacco di tempo dall'ultima volta che ci siamo rivolti la parola.

Si avvicinò verso di me pian piano, un pò impacciato portandosi un leggero sorriso di imbarazzo stampato sulla faccia.

-"hey ciao ehm... come stai?" incominciò lui.

Lo guardai per un secondo, sorpresa di ritrovarmelo di nuovo davanti a me.

-"Sto benissimo tu?" risposi cercando di sembrare in gran forma e sorrisi. Tentai di guardarlo dritto in faccia, ma era come se il mio corpo non seguisse la mia testa, perciò mi limitai a guardare in giro fingendo di essere il più naturale possibile.

-"Sono contento per te... comunque anchio sto bene"  sorrise guardandomi. Mi guardava senza staccare gli occhi di dosso.

Ci fu un momento di silenzio. Cercai di nuovo di guardare altrove in cerca di qualche argomento per rompere il ghiaccio.

-"Comunque come mai qui? a quest'ora non avresti scuola?" mi domandò incuriosito.

-"Stessa cosa potrei chiedere di te"

Sorrise per la mia risposta.

No, quel suo sorriso era sempre stata la mia debolezza. L'avevo dimenticato.

Stare di nuovo con lui mi faceva ritornare ai vecchi momenti passati insieme.

Non si metteva affatto bene, dovevo andarmene. E il fatto che il mio cuore batteva all'impazzata non mi aiutava affatto. Ero confusa e avevo paura. Paura di perdere di nuovo con la stessa persona.

-"Ehm.." incominciai, ma prima che potessi dire qualcosa lui mi interruppe.
-"Tiff.." disse lui con tono serio.

Questo suo comportamento catturò la mia attenzione e lo guardai dritto in faccia, sorpresa.

-"dimmi"

-"Ecco.. so che forse è troppo tardi o magari non hai voglia di parlarne.." Continuò un pò incerto, guardandosi le scarpe da ginnastica.

-"Steven..." lo interruppi. Non volevo sentire niente. Sapevo dove voleva andare a parare. Non ero intenzionata a sentire un'altra parola di quello che potesse uscire dalla sua bocca.

Lui mi guardò e stessa cosa feci io.

-"devo andare scusami" non lo feci più parlare e me ne andai salutandolo con la mano destra sorridendogli un poco.

-"ci si vede" rispose lui accenando un sorriso. Per un momento vidi nei suoi occhi tristezza. Mi rigirai e stavolta non guardai più indietro, come se guardandolo di nuovo non sarei più riuscita ad andarmene. Il mio cuore batteva a mille. Dopo essere arrivata a casa e rinchiudendomi dentro la mia stanza, mi sedetti sul letto come incantata. Solo dopo scorsi che una lacrima mi era scesa sulla guancia destra.

In quel preciso istante era come se fossimo ritornati ai vecchi tempi. I momenti con lui per me erano stati indimenticabili.

Pensavo di averlo dimenticato completamente,  lo pensavo veramente, ma a quanto pare al cuore non si comanda...

Kathryn's POV

Ripensavo fra me e me lo strano comportamento di Matt.

Quella stessa notte infatti avevo dormito solo quattro ore, non riuscivo a togliermelo dalla testa.

Quindi mi preparai presto e decisi di prendere Tiff a casa per andare a scuola insieme.

Bussai alla porta e ad aprirla fu Tiff anch'essa già pronta. Mi sorrise e mi abbracciò quasi soffocandomi.

-"Ciao Kathryn!" esclamò con entusiasmo, mentre mi baciava la guancia destra.

-"Tiff! Così mi soffochi! Aiutooo" risposi dandole delle pacche sulla schiena per togliermi da quell'abbraccio che sicuramente mi avrebbe, a momenti, soffocata davvero.

Quando finalmente si decise a lasciarmi andare, notai subito i suoi occhi gonfi.

-"Tiff..."

-"Sì dimmi?"

-"I tuoi occhi. È successo qualcosa?" chiesi preoccupata.

Lei mi guardò per un istante e poi prese la borsa guardando per terra, accennò un sorriso senza ancora guardarmi poi si diresse fuori dalla porta.

-"Mamma! io vado! ciao!" esclamò alla madre subito dopo e chiuse la porta.

-"Ma niente, è che non sono riuscita a dormire" cercò di spiegare, mentre faceva in tutti i modi di evitare il

mio sguardo camminando.

Sapevo che non era così. Era facile da leggere Tiff quando mi nascondeva qualcosa.

-"Tiff dimmi che è successo" insistetti e le afferrai per un braccio per fermarla.

Si fermò ma senza ancora girarsi. Stette per qualche secondo così, dopo un pò alzò un poco la testa al cielo e finalmente si girò verso di me. Mi guardò con quasi le lacrime agli occhi, cercava di trattenerle.

-"Kathryn..." mi chiamò con una voce spezzata.

La abbracciai subito dopo, non sopportavo vederla così.

Incominciò a piangere e a contraccambiare l'abbraccio.

-"Kath.. perché è così difficile? Non so più che fare" disse singhiozzando.

La calmai dandole delle leggere pacche sulla schiena. Avevo una vaga idea di chi potesse essere la persona a cui stava facendo riferimento.

-"Non qui Tiff" la calmai. -"Che ne dici di andare a casa mia?" le chiesi.

Lei annuì e ci dirigemmo verso casa mia.

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