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"Stai migliorando." le parole arrivano alle orecchie di Hinata, prima che questi faccia un altro passo avanti.

Si gira e guarda ad occhi spalancati l'alzatore.
Non si aspettava una reazione del genere, Kageyama, e quindi si acciglia - un broncio ad increspargli le labbra. "Che c'è?"

"Mi... hai appena fatto un complimento?" chiede allora, Shoyo, sospettosamente, quasi incredulo; ignorando il modo in cui il cuore gli stia facendo le capriole nella cassa toracica. È strano. "Che cosa vuoi?"

Tobio schiocca la lingua sul palato in risposta, afferrando l'ultimo pallone rimasto a terra ed incamminandosi verso lo sgabuzzino della palestra. Avevano promesso a Daichi che non sarebbero riamasti ad allenarsi a lungo, anche se Hinata avrebbe indubbiamente voluto provare qualche altra schiacciata.

Il rosso segue Kageyama e si ferma appena prima d'entrare nella stanza, poggiandosi allo stipite della porta. Guarda come il ragazzo posi la palla nel cesto apposito, lì, in piedi.

Tra le quattro mura c'è un silenzio quasi assordante e, proprio quando Shoyo decide di romperlo, l'altro prende parola: "Lo intendo, ciò che ti ho detto. Stai migliorando, lo penso davvero. Dimmelo e basta, se i miei complimenti ti mettono a disagio, ed io smetterò di fartene." non lo guarda in faccia. È di spalle alla sua figura.

Hinata non può vederlo in volto, ma nota che le sue orecchie sono di una sfumatura leggermente più scura di prima. Sente il suo cuore battere forte nel petto, quasi a cercar via d'uscita - ba-dump, ba-dump, ba-dump.

"No!" esclama, allora; la voce decisamente più alta di quanto volesse. Tobio non sembra notarlo. "No. Mi è piaciuto. Mi è piaciuto ricevere quel complimento da te."

Tutto scompare, ed il silenzio prende di nuovo il controllo della stanza. Shoyo non può far altro che pensare di aver gettato tutto all'aria, quando il corvino si volta per squadrarlo in volto.

Nota, però, che i lati delle sue labbra sono lievemente inclinate verso l'alto, a formare un piccolo sorriso, ed il suo cuore non può far altro che saltare di nuovo. È... carino.

"Okay, allora." pronuncia piano, Kageyama, raggiungendo la porta e, subito dopo, l'uscita, sorpassandolo. "Andiamo a casa."

Hinata rimane fermo a guardarlo per qualche istante, prima di avvicinarsi a lui e seguirlo.

Per sempre è tanto tempo, ma non mi dispiacerebbe passarlo al tuo fiancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora