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"Shoyo."

"Mhm?" mormora, le palpebre chiuse ed il capo in grembo a Tobio. Le affusolate dita che gli accarezzano i capelli sono piacevoli, ma sembrano cullarlo in modo da farlo addormentare. Per questo, non ha affatto prestato attenzione a ben cinque minuti del film attualmente in onda, nonostante sia stato colui che ha scelto di vederlo.

"Andiamo a letto, se sei stanco." la voce dello scuro riecheggia nel salotto. Le falangi si muovono, stavolta, in modo da spostare una ciocca color rame dietro un'orecchio, e Shoyo sospira piano, alla sensazione.
È bello, quando lo coccola così.

"È troppo lontano da qui" borbotta, quindi, affondando il volto all'altezza dello stomaco di Tobio, stringendolo stretto. Riesce appena a sentire la vibrazione della risata del marito.

"È letteralmente nella stanza affianco."

"Si, esatto, troppo lontano." Hinata cinge con le braccia il dorso del corvino, mormorando le parole contro il soffice tessuto della sua - troppo grande - maglietta del pigiama. "Portamici tu."

Tobio sbuffa, ma il rosso può chiaramente percepire un sorriso quando sente la sua voce chiamarlo "pigro". Come a provarlo, due braccia lo circondano mentre l'altro si sposta per tirarlo su senza perder l'equilibrio. Il cuore di Shoyo sembra riempirsi e, allo stesso tempo, sciogliersi, mentre batte forte che quasi ha paura si senta dall'esterno.

Lo ama tantissimo.

Ha a malapena il tempo di godersi la sensazione che viene gettato sul morbido materasso.

Inspira appena, sorpreso, mentre rimbalza sul letto che si piega sotto il suo peso. Subito dopo, Tobio si lascia cadere su di lui, ed Hinata non può far altro che ridere allegramente.

La risata di suo marito è bellissima, e Shoyo è grato di aver potuto sentirla così spesso, negli ultimi mesi.
Ridono insieme, come contagiati l'uno dall'altro, ed il petto del rosso sembra scaldarsi; di quel tepore che prova quando lo scuro è al suo fianco, e che lo fa sorridere ancora di più.

Si sposta a prendere tra le mani il viso di Kageyama, permettendo alle loro labbra di incontrarsi in un bacio. I denti battono contro quelli dell'altro, all'inizio, perché i sorrisi non si vogliono decidere a celarsi del tutto; non permettendo alle labbra di scontrarsi correttamente. In poco tempo, però, trovano un ritmo e lo mantengono. Quando Hinata schiude la bocca per far spazio alla lingua di Tobio, alza i fianchi per farli strusciare, piano, contro quelli del marito.

Quest'ultimo si sposta un poco, gemendo quasi. "Pensavo fossi stanco."

"Non sono mai stanco per questo." enuncia con tono scherzoso, il rosso, percependo nuovamente la risata dell'altro contro il suo orecchio, prima che questi gli posi un bacio sul collo.

Quel bacio si prolunga e, mentre il marito succhia piano quel punto sensibile, la consapevolezza che quello, l'indomani, sarà un livido sulla pelle, si fa spazio nella mente di Shoyo - che non può fare a meno di pensare a quanto sia fortunato.

Per sempre è tanto tempo, ma non mi dispiacerebbe passarlo al tuo fiancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora