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"Smettila di rigirarti."

Hinata sbuffa, attento a non svegliare gli altri ma comunque abbastanza forte da far capire a Kageyama quanto sia stato inutile quel commento.

Di certo non vuole continuare a girarsi avanti e indietro nel futon! Se il suo corpo avesse collaborato, si sarebbe addormentato appena posata la testa sul cuscino.

Si sposta nuovamente sul suo lato destro ed un sospiro frustrato lascia le sue labbra quando non riesce ancora a trovar pace.
Si sposta più in basso, trascinando anche il cuscino con sé e percepisce l'irritazione di Kageyama nell'aria, prima che questi parli.

"Deficiente, smettila."

"Ci sto provando" digrigna fra i tenti, Shoyo. L'altro non risponde, sbuffa e basta. Il rosso, con uno scatto, allarga le braccia per la frustrazione, colpendo accidentalmente Tobio in volto con uno di essi.
Da quando i loro futon sono così vicini?
"Non è colpa mia, se il mio futon è scomodo."

"Beh, il mio non lo è."

Hinata fa del suo meglio per far arrivare la sua occhiata glaciale all'altro, nonostante il buio presente nella stanza.
"E questo come mi aiuterebbe?"

"Sono dello stesso tipo, quindi anche il tuo dovrebbe essere abbastanza comodo per dormirci."

"Ed io ti sto dicendo che non lo è!" la voce di Shoyo è più alta di quanto intendesse. Decisamente più del previsto.
Ode un acuto "shhhh" che riecheggia nell'oscurità, e sente le sue guance prender colorito dall'imbarazzo. "Dormi, se il tuo futon è così comodo come dici."

Non riceve risposta: ora è solo, nel silenzio assordante della stanza. Immaginando che lo stato in vena di litigare abbia lasciato il corpo dell'alzatore, per il momento, Hinata fa per girarsi nuovamente dal lato sinistro.

Un braccio attorno alla sua vita, però, lo ferma, trascinandolo nel futon affianco.

La sua schiena preme contro il petto di Kageyama; il calore proveniente dal suo corpo, lo sente attraverso i vestiti. Si sta diffondendo velocemente, ed arriva al suo viso, che Shoyo sente appena bruciare.

Una protesta quasi rantola fuori dalle sue labbra, quando Tobio parla - il caldo respiro che si scontra, diretto, sulla sua nuca e che lo fa rabbrividire. "Fa' silenzio. Questo è comodo. Dormi."

L'imbarazzo tinge anche la voce roca e sussurrata del corvino e, pensa, di norma sarebbe stato un ottimo momento per stuzzicarlo. Lo stomaco di Hinata, però, sembra stia formicolando; la presenza e la sensazione di Kageyama premuto alle sue spalle, così vicino, fa sì che la sua mente non funzioni come vorrebbe.
Non può far altro che limitarsi ad annuire.

Il rosso riesce percepire quanto teso sia Tobio. Lentamente, però, inizia a calmarsi. Sospira profondamente - l'arto a circondare Hinata che si stringe e li avvicina ancora di più. Con il respiro regolare dell'alzatore sulla pelle, finalmente riesce a prender sonno.

Per sempre è tanto tempo, ma non mi dispiacerebbe passarlo al tuo fiancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora