La mattina a svegliarmi fu la cazzo di sveglia, che presi ancora addormentata e lanciai sulla parte davanti a me causando un rumore che fece svegliare mia sorella.
L: cos'è sto rumore?
Disse ancora assonnata
T/n: niente stai tranquilla, però è ora di alzarsi, forza svelta.
Ci alziamo e scendiamo giù, dove troviamo mio padre dormire sul divano con una bottiglia di birra in mano.
Metto a sedere mia sorella e inizio a preparare la colazione.
L:quindi oggi andiamo a prendere una nuova bambola?
La bambola,cazzo, me ne ero dimenticata
T/n: certo, mangia che poi andiamo.
Finita la colazione vado a lavarmi la faccia e denti.
Mi preparo e preparo anche mia sorella.
Usciamo si casa mano nella mano e ci avviamo verso il negozio di giocattoli.
Entriamo
T/n: piccolina vai a cercare una bambola che ti piace tanto, il prezzo non conta ok? Poi quando la trovi portala da me ok?
L:va bene, arrivo.
Mentre aspetto mia sorella inizio a studiarmi bene il proprietario di questo negozio.
Un uomo anziano, avrà avuto sulla 60tina d'anni, un colpo solo sarebbe bastato.
Vedo mia sorella corrermi in contro con una bambola.
L:ho scelto la bambola che vorrei.
T/n: va bene adesso tu stai dietro di me e non ti preoccupare ok?
Mi inizio ad avvicinare alla cassa con la mano nella tasca dove tengo la mia pistola di fiducia.
Ovviamente uso i guanti in modo tale che non ci siano impronte digitali che possano rintracciarmi.
Mi accerto che non ci sia nessuno nel negozio e...
BHUM colpisco il vecchio davanti a me.
Esco in fretta con mia sorella in braccio mentre mi guardo indietro per assicurarmi che nessuno abbia visto niente.
Finalmente siamo arrivate a casa.
T/n: piccolina non devi dire niente a nessuno di quelli che e successo ok? Nemmeno a papá.
L:ok,vado di sopra a giocare.
T/n: vai vai, se mi cerchi chiamami, io vado dai Gallagher.
L:ASPETTA, VOGLIO VENIRE ANCHE IO, DEVO FAR VEDERE LA MIA NUOVA BAMBOLA A LIAM.
T/n: va bene.
Lascio un biglietto sul tavolo della cucina per mio padre dove dico di essere andata dai Gallagher con Luna e che avrei mangiato da loro.
Arrivo a casa Gallagher e entro senza nemmeno bussare, ormai sono abituati a vedermi in casa loro.
Appena entro però, vedo che tutti si stanno preparando per andare non so dove così parlo.
T/n:scusate ma dove state andando?
A rispondermi e Fiona.
F: hanno arrestato Carl per spaccio di droga e ora stiamo andando in tribunale.
T/n: CARL HA FATTO COSA?!
Ian:già, vuoi venire con noi?
T/n: certo
Arriviamo in tribunale e vedo entrare Carl, sembra un cazzo di nerd vestito così
Iniziano a parlare, ma io non presto molta attenzione, perché sono occupata a pensare sia a Carl, sia al fatto che io oggi abbia ucciso una persona.
I miei pensieri vengono interrotti dal rumore delle manette che vengono avvolta intorno alle mani di Carl.
Cazzo, l'hanno arrestato.
Mi affetto ad avvicinarmi a lui per poterlo salutare e abbracciarlo per l'ultima volta.
T/n: Carl che cazzo fai?
C:stai tranquilla piccola, potrai venirmi a visitare ogni lunedì, tra due anni ci vedremo di nuovo.
T/n: ti voglio bene coglione
C:ti voglio bene anche io stronza.
Torno a casa ed è già ora di cena.
Resto a cenare dia Gallagher, dato che si vedere mio padre non è ho la minima voglia.
Ceniamo e me ne torno a casa mia con mia sorella.
La metto a letto e mi sdraio anche io pensando a Carl e al fatto che non potrò più vederlo per DUE FOTTUTISSIMI ANNI.
Al che iniziano a scendermi delle lacrime e con El lacrime che scendono mi addormento.____________________________________________________________
Secondo capitolo ✨🌼
Okkk questo e il capitolo più lungo fatto fino ad adesso, ditemi se vorreste capitoli così lunghi o più corti
Cosa ne pensate della storia per adesso? Vi sta piacendo? Se ci sono delle modifiche che dovrei fare ditemelo, accetto consigli ✨✨
Non dimenticate la stellina ✨✨✨
Grazieee
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un'amicizia più profonda di quello che sembra||Carl Gallagher
Fanfictiont/n e Carl sono migliori amici dalla nascita, per via dei padre che si conoscono grazie alla droga, dopo vari anni, però t/n inizia a provare qualcosa per Carl, ma non glielo dirà per paura di essere rifiutata e di rovinare una fantastica amicizia