十九

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E adesso si alza il sipario. Attenzione prego, inizia. Affogo sempre di più. Vedo il blu del mare e basta. Non vedo il cielo. Vado sempre più a fondo. Ancora e ancora sempre più giù verso il nero.

Otto maggio. Ha squillato il telefono, tre volte. Non volevo rispondere non volevo alzarmi dalla sedia su cui ero seduta dalla mattina. I capelli spettinati, i pantaloncini corti e la maglietta minuscola. Ho riposto.
«Lisa!»
«Jennie»
«Ommioddio, Lisa è il giorno migliore della mia vita!»
Avevi preso la laurea qualche mese fa, non poteva essere la laurea. La laurea che io non vedrò mai.
«Cos'è successo Jen?»
«Oliver mi ha chiesto di sposarlo»
Oh, oh cazzo. Oh wow. Wow.
«Wow, sono così felice per te, è bello molto bello. Veramente bello Jennie, sono felice, sono tanto felice» ingoia il groppo che hai in gola Lisa, cancellati pensa a Jennie alla sua felicità. Concentrati su di lei. Ma è sempre lei a chiamarti. Non mi interessa se è lei che mi chiama per scopare. Si sposa ed è felice cancellati testa di cazzo.
«Grazie, volevo chiederti se ti andrebbe di essere la mia testimone.»
«Ci devo pensare, Jen. Dammi del tempo e poi giuro che ti dirò»
«Va bene, Lisa, chiamami»
Lo sapevi perché ero così. Perché mi hai dovuto piantare quella coltellata in petto? Perché? Non ci credo che non lo sapevi, che non immaginavi che provassi qualcosa ancora per te. No, lo so che lo sapevi ma mi hai piantato una coltellata dritta al cuore con questa proposta. No, non lo hai piantato ora, prima, adesso lo hai solo affondato più in fondo, sempre di più.
Ho chiuso la chiamata e mi sono inginocchiata a terra con il cuore ancora più a pezzi. Quanto sono stata seduta per terra? Minuti? Ore? Poi mi sono alzata e mi sono avvicinata all'armadietto in cui tenevo gli alcolici.

Mi sono ubriacata quando ho saputo che ti sposavi. Ero Mr Loverman e mi mancava la mia amante.

La bottiglia di qualunque cosa avessi tirato giù era sul pavimento. Io ero stesa sul pavimento con gli occhi volti sul soffitto. Immobile. A mala pena si alzava il mio petto mentre respiravo. Guardavo il soffitto ma non lo vedevo. Stavo piangendo. Calde lacrime passavano sulle mie guance per poi suicidarsi sulla moquette. Piangevo, piangevo e continuavo a piangere. Ubriaca. Totalmente assente e spenta stavo sdraiata. Cosa volevo fare? Speravo che l'alcol avrebbe risolto qualcosa? No, ero solo totalmente insensibile ed ad un passo dal come etilico.

Mi sono alzata ad un certo punto. Volevo prendere le sigarette per non capire ancora più nulla, per non sentire più nulla. Mi tremavano fottutamente le gambe mentre cercavo di togliere le immagini i te e Oliver dalla mia testa.

"No, Jennie, no" singhiozzavo ubriaca mentre la porta davanti a me ondeggiava.

"Jennie, smettila, non sposarti, lo odio, LO ODIO, TI ODIO"

A cosa urlavo? Al nulla, era inutile, avrei solo spaventato i miei vicini. Stai zitta, razza di idiota.

Inciampavo ovunque, sul nulla, sbattevo contro i mobili cercando di raggiungere il tavolo della cucina. Eccolo il pacchetto di Winston. Ne ho fumata una, due, tre, quattro e cinque. Il posacenere era pieno. avevo soffocato tutto, non sentivo nulla adesso, il vuoto. Per poco.

Poi è ricominciato tutto più forte. Sentivo la tua voce nella mia testa. Il modo in cui mi parlavi, quando mi parlavi ancora con dolcezza. Come dicevi il mio nome. "Liz, Liz, Liz" lo sentivo in continuazione. Non volevo più sentire nulla, nulla. Stai zitta CAZZO. SPARISCI BASTARDA, VAI VIA.

Ecco ora ero piegata sulla tavoletta del cesso con i crampi e mi chiedevo se soffrivi anche tu quanto soffrivo io. Egoisticamente vorrei che fosse così. Ti odio, arancia, ti odio.

Avevo continuato a piangere per tutto il tempo il mascara che mi ero messa era colato tutto. Perché mi ero messa il mascara? Mi dava così fastidio. Perché lo avevo messo?

Oh, stavo finalmente vomitando dopo essere stata mezz'ora sulle piastrelle fredde del bagno. Ero distrutta. Ho barcollato fino al lavandino e mi sono sciacquata la bocca. Mi sono guardata allo specchio e mi sono odiata. Ho visto una ragazza con le occiaie sugli zigomi scavati, magra e pallida, con i capelli, una volta lisci e perfetti, spettinati e sporchi di Dio solo sa cosa. La guardavo e volevo solo sputarle in faccia. La guardavo e pensavo “aiuto”.

Odio quello che sono diventata per colpa tua e mia, mi odio.

Ero Mr Loverman e mi mancava la mia amante mentre mi sedevo nella vasca vuota tiravo la tendina e aprivo l'acqua fredda per svegliarmi. In quel momento non volevo più autodistruggermi, volevo solo smettere di provare emozioni, essere vuota e basta.

Non importa, non importa più nulla. Sarei stata la sua testimone di nozze, sarei stata la testimone più felice del mondo nel suo giorno speciale. Avrei sorriso.

Jennie? E tu? Come ti sentivi? Sentivi ancora qualcosa per me  ti ero totalmente in differente? Solo delle scopate?
Se sentivi ancora qualcosa non dire nulla di quel sentimento, non considerarlo, fai finta che non esista. Perché non importa.

Quando ti sposerai ti accompagnerò all'altare sarò la testimone di nozze più felice del mondo se mi vorrai.
Perché voglio la tua felicità, solo questo ti chiedo. La tua felicità visto che non posso avere la mia


finalmente un nuovo capitolo. volevo pubblicarlo a natale ma ho avuto qualche problema, vi chiedo scusa per averci messo così tanto. spero che il capitolo vi piaccia, se riesco ci rivediamo tra due settimane con un altro capitolo.
buon natale e buon anno :)
-mericrezia

ー𝐭𝐞𝐚 𝐜𝐚𝐧𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐞 𝐚𝐫𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚;; ʲᵉⁿˡⁱˢᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora