Ecco fatto.
Mi guardo allo specchio, sistemandomi i cinturini allacciati attorno alle mie cosce e mettendoci dentro le solite due pistole che uso in ogni missione.
Sospiro e infilo il coltello in quello che ho all'altezza della vita e lo stringo un po', dato che lo avevo fissato troppo largo.
Mi scosto i capelli dalle spalle e prendo l'elastico che avevo al polso, per poi legare i miei capelli castani chiaro in una treccia abbastanza lunga che faccio ricadere sulla spalla sinistra e mi arriva quasi fino all'ombelico.
Sono pronta.
Rimango per qualche secondo a fissarmi e sbatto ripetutamente le palpebre, come se ogni volta il piano di Steve diventasse un po' più chiaro nella mia mente.
«El?»
Riconosco la voce del capitano dal corridoio e poi lo sento bussare, quindi mi avvicino lentamente alla porta, aprendola e sorridendo al biondo.Anche lui era in divisa, con il suo solito completo azzurro e bianco con la stella sul petto e lo scudo attaccato alla sua schiena.
«Sei pronta?»
«Si, gli altri?»
«Sono di sotto»
Annuisco e guardo per l'ultima volta la stanza per assicurarmi di non aver dimenticato nulla, poi chiudo la porta alle mie spalle e aspetto che Steve inizi a camminare.
Lui però mi fissa con la fronte corrugata come se stesse studiando i miei movimenti, trovandoci qualcosa di strano.
«Stai bene?»
«Si.. perché non dovrei?»
«Lo vedo che c'è qualcosa che non va»
Sospiro, maledicendomi per avergli permesso di conoscermi così bene in questo tempo e arrivare a certe conclusioni.
«Non è niente, davvero»
«Se non fosse niente, non staresti così»
I suoi occhi blu si ancorano nei miei, come se mi stessero costringendo a dire la verità e alla fine ci riescono.
«Sono solo preoccupata»
Lui alza le sopracciglia, sorpreso, e non posso che dargli ragione, visto che amavo il mio lavoro e mai una missione mi aveva messo paura in vita mia.
«Ho l'impressione che questa volta sarà diverso»
«Diverso? El, è una delle nostre missioni»
«Lo so... è questo che mi spaventa»
«Probabilmente sei stanca... dai, non pensarci e fai quello che fai di solito»
«Forse hai ragione» rispondo, spostando lo sguardo sulle scale davanti a noi «Andiamo dagli altri»
Lui annuisce e mi lascia passare per prima, così mi incammino verso le scale per scendere al piano terra della Stark Tower.«Ed ecco la principessa!»
Esclama Tony non appena vede i miei piedi apparire sui gradini, dato che ancora non riuscivo a vedere le loro teste.
«Sempre il solito»
Sussurro, mentre supero l'ultimo gradino e mi sistemo accanto a Nat, che alterna lo sguardo tra me e Steve, confusa.
«Siamo pronti?»
«Noi lo siamo da mezz'ora.. forza, i criminali non aspettano noi per uccidere qualcuno!»
Risponde Stark, fissandomi e poi superandomi con il suo tono altezzoso in direzione del Quinjet.
Sospiro ed inizio a camminare dietro a lui, seguita da Steve, Nat, Bruce, Rhodey e Clint.
Salgo sul nostro mezzo di trasporto e mi siedo su uno dei sedili posteriori, mentre Clint come al solito si mette al volante, digitando Bucarest come destinazione.
Questa era la nostra missione: il soldato d'inverno.
Abbiamo speso gli ultimi due mesi a raccogliere informazioni su di lui e a studiare i suoi movimenti, infatti ora sappiamo che si trova nella città.. è un fuggitivo ricercato e noto alle autorità per i vari disordini che a causato, nonché un assassino spietato, educato dai mostri dell'Hydra.
Sapevamo tutto su di lui.
Di recente è stato avvistato a Bucarest e ha ferito due persone, fortunatamente non in modo grave, ma va fermato e noi siamo pronti ad intervenire.
Il rumore di qualcuno che si siede sul sedile accanto a me mi risveglia dai pensieri, così alzo lo sguardo e vedo Nat guardarmi con fare preoccupato.«Cos'hai?»
«Niente, pensavo»
«Hai paura?»
Mi chiede, ignorando ciò che avevo detto e spiazzandomi, con le sue solite ipotesi pungenti.
Non ho paura.
Rispondo automaticamente nella mia testa, ma le parole mi muoiono in bocca, come se non fossero vere. Ce l'ho, no?
«È normale, anche io ne ho. Non farti problemi a dirlo»
«Non è quello. Sento che-»
Mi interrompo, pensando che quello che sto dicendo non abbia senso e non sapendo bene come spiegarmi.
«Che?»
«Ho un brutto presentimento»
Lei sospira e guarda il panorama davanti a sé, pensando a cosa dire e riflettendo sulle mie parole.
Mi soffermo a guardarla: i capelli rossicci le ricadono sciolti sulla spalla, un po' mossi, indossa la sua solita tuta, peraltro simile alla mia, ma di un colore più scuro e non muove un muscolo.
Sembra rilassata, nonostante abbia detto che ha paura.
«Non ti tormentare, vedrai che tutto andrà bene. Ne abbiamo completate di missioni del genere»
Annuisco, cercando di convincermi che lei e Steve abbiano ragione, ma la sensazione di ansia che mi fa muovere continuamente il piede su e giù non si arresta.
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Un'anima distrutta || Bucky Barnes ||
FanfictieEllie è un Avenger da più di un anno, la temibile El che può far rimpicciolire o ingrandire gli oggetti con una sola occhiata. Tra le tante missioni, una cambierà la sua vita. Un incontro inaspettato scuoterà il suo equilibrio e nessuno potrà contra...