4° capitolo

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The beginning...

Come avete già ben potuto immaginare e notare, siamo cinque ragazze totalmente diverse, appassionate di materie differenti e involontariamente accomunate per nessuna logicità che più ricercata non ci sia in questo universo. Cinque persone, cinque teste e cinque corpi dissimili. A ognuno esterno a noi chiedo esplicitamente di descrivere noi Arance al dettaglio, di capire quale sia l'analogia fra di noi dato che io non la trovo, anzi credo che si sia nascosta in chissà quale monumento antico in un meandro della Terra, così lontano da non essere neppur visto.

Meglio non esagerare, dunque voltiamo pagina e giungiamo a noi del presente: siamo ad un liceo scientifico internazionale specializzato in educazione esplorativa ingegneristica e medica aerea intergalattica, infatti qui, in questo edificio eretto e fondato per bambini geni o con quoziente intellettivo superiore alla media, insegnano tutte le tecniche, i consigli, i movimenti e i metodi per sopravvivere nell'universo e nell'ambiente cosmico e quantistico circostante. Sebbene la scuola approvvigiona ai missionari tutti gli strumenti necessari alla partenza e al viaggio, il compito da riuscire a portare a termine è complicato lo stesso, poiché è probabile che la popolazione extraterrestre sia contraria alle missioni programmate da noi umani. Un obiettivo da aver raggiunto alla fine di questo percorso scolastico è il contribuire all'agevolazione della vita in quello spazio esterno a questo pianeta aiutando a pianificare le missioni oppure costruendo e montando le varie strutture e gli attrezzi essenziali per le dovute esplorazioni. Passiamo ore nei laboratori a pensare al numero di possibilità di sopravvivenza nell'universo, un luogo infinito e misterioso che circonda la Terra, e a come affrontarlo in caso affermativo.

È in programma una missione che consiste nella veduta di possibili corpi presenti nell'orbita terrestre. Fortunatamente, in questa attività, i nostri professori hanno adunato in un unico gruppo noi arance; accade poche volte poiché danno l'opportunità di stare ciascuno con chiunque almeno una volta in ciascun trimestre. Difatti, il nostro anno, qui in questo liceo speciale, è composto da due trimestri. Come potrete notare, si tratta di un tempo minore di un anno scolastico comune, però a questo fatto possiamo dare una spiegazione veritiera: passiamo più ore al giorno a scuola, sia alla mattina che al pomeriggio e in compenso non danno nessun compito riservato al tempo extracurriculare.

Si comincia la giornata con il saluto da parte di noi studenti riuniti con il corpo docente nella grande sala congressi. Conoscete quelle aule enormi delle università più prestigiose che possono arrivare addirittura a una capienza massima di mille studenti? E se vi dicessi che codesta sala in cui avviene la solita presentazione mattutina è quattro volte più grande? Inoltre, non è né di struttura rettangolare, né di struttura somigliante a una semicirconferenza, è in molte poche parole simile a un antico teatro di età ellenistica o romana. Mi viene sempre la pelle d'oca quando ci entriamo, è incredibilmente meravigliosa.

Durante le ore della mattina apprendiamo la parte teorica e, dopo la pausa pranzo e il primo pomeriggio, applichiamo la pratica che ad esser sinceri mi entusiasma di più. Preferisco maggiormente, per esempio, manovrare con le pipe, i becher e tutti gli utensili del laboratorio di chimica che studiare la suddetta materia scolastica vera e propria nell'aula di spiegazione tecnologica (la quale, però, bisogna affermare che è di una sublimità che lascio immaginare).

Mine (mia)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora