PARTE 3

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2 SETTIMANE DOPO

Era ancora in piedi a riordinare i preparativi, non avrebbe preso sonno probabilmente per tutta la notte e preferiva rimanere in piedi a ripiegare il vestito per la cerimonia. Avrebbe indossato un lungo abito azzurro come la madre, mentre il padre, come tutti gli uomini presenti, poco più di dieci, una camicia bianca ed una cravatta scura.

Anche Carlos era sveglio: l'idea del matrimonio e di lasciare la casa lo elettrizzava e si sentiva scosso. Sposarsi con Vanessa, compagna di tutta la vita, era ciò che più desiderava, ma cambiare le solite abitudini non era così semplice.  Si appoggiò con la testa al muro strisciando lungo il corridoio, poi si avvicinò alla camera di Jess.
《Bello avere una camera tutta per se, vero sorellina?》 le disse ridendo con lo sguardo stanco e affaticato 《Un tempo era mia, poi sei arrivato tu ed a me è stato rifilato o il divano o la camera dei genitori: devo dire una bella fortuna!》 la provocò.

Jess gli sorrise con l'angolo della bocca appoggiando i pantaloni vicino al letto 《Davvero.》rispose 《Proprio una grande fortuna.》soggiunse.

Carlos la guardò in cerca di un contatto visivo, poi le bloccò la mano.
《Va tutto bene Jess? Se è per il matrimonio io posso rimanere qui con voi per qualche giorno. In ogni caso verrò a trovarti quasi sempre...ti prometto che cercherò di fare il possibile.》

Jess adorava quando Carlos lo faceva, era come se si sentisse invincibile, ma quella sera non era come le altre. Le parole che Archie le aveva dedicato e il modo in cui gli aveva riversato il proprio senso di superiorità, l'aveva colpita e non riusciva, per quanto ci provasse, a dimenticarlo.

Lo abbracciò forte, petto contro petto sentendo il battito del suo cuore, poi lasciò la presa.
《Si tratta di Archie.》 rispose d'un tratto.

Carlos accostò la porta spostando il vestito poco più a destra, poi si distese sul letto 《Cosa è accaduto?》

Suo fratello era l'unico al quale Jess aveva rivelato, molto tempo prima, di essersi innamorata ed era stato proprio lui a suggerirgli, a suo tempo, di non dirlo a nessuno altro, perché un ragazzo di quel ceto, l'aveva fatto riflettere più volte, non era caso di desiderarlo, se voleva bene a se stessa e alla famiglia. A quel tempo Carlos era più piccolo, aveva appena diciannove anni e non sapeva come gestire la situazione, perché lui tutto quel frullato di emozioni di cui parlava sua sorella non lo aveva ancora provato. Ora però era cresciuto, aveva capito di avere sbagliato, e questa, forse, era l'occasione per dimostrare il proprio supporto.

《Lo sai che di me ti puoi fidare.》 aggiunse spostando il cuscino.

Jess lasciò cadere i pantaloni sul pavimento sospirando pesantemente, poi si sedette a sua volta
《Mi ha detto che possiamo chiuderla qui, che la nostra amicizia non può continuare, che lui è diverso.》 rispose.

Carlos abbassò la testa intuendo dove Jess volesse arrivare, poi sollevò il capo. Aveva sempre saputo che  i genitori di Archie sarebbero arrivati a questo compromesso, la loro condizione economica era di certo superiore a quella che potevano offrire un pescatore ed una semplice casalinga spagnola, ma non si sarebbe mai aspettato che il loro figlio avrebbe accettato.

《E tu cosa gli hai detto?》

《Niente, Carlos, assolutamente niente e poi in fondo.》continuò a parlare cercando di rimanere serena 《Cosa c'era da dire? Io ero convinta che lui fosse diverso, ma forse non ne vale la pena.》

《Si invece!》 la fermò sollevandogli il mento con l'indice《 Se tu provi qualcosa, se quello che mi dici lo pensi sul serio, allora sii sincera con lui e con te stessa.》

《Carlos  un folle.》

《No Jess, lo sei tu se non lo fai.》

《Non è esattamente così semplice.》

Quello che mi resta di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora