1 DICEMBRE
Davanti a se le pareti della Sagrada Familia apparivano ripide e imponenti e non si capacitava di come un uomo, Antoni Gaudì, avesse contribuito a costruire qualcosa di così commuovente. Solo ogni tanto, come ora, si fermava lì davanti e scostata un po' dalla folla, rimaneva ad ammirarla per ore ed ore. Non aveva mai pensato però di entrarci e probabilmente non lo avrebbe fatto nemmeno quel giorno, poichè non poteva ammettere a se stessa di essere capace di piangere.
Da bambina andava lì con sua madre, ogni volta che tornavano dal porto, oppure in compagnia di Carlos per festeggiare qualche evento importante. Adesso invece era sola e non c'era nemmeno qualcosa per cui essere veramente felici. La fissò per un pochino ammirando la bellezza dell'arte gotica di cui aveva sentito parlare spesso suo fratello maggiore, poi si appoggiò un momento sugli scalini e afferrò dallo zaino un pezzetto di pane e sardine. Non era di certo la cosa più buona che avesse mangiato, ma andava benissimo lo stesso pur di riempirsi un pochino lo stomaco.
Percepì qualcosa alle sue spalle provando a filtrare la luce con la mano, ma non si sforzò di voltarsi.
《Jess, Jessica giusto?》 disse 《È Lei vero?》aggiunse di scatto.
Jess non amava essere disturbata in quel luogo e soprattutto ora che preferiva stare da sola. La situazione in famiglia non era affatto modificata, rifletteva, e se si fossero tolti i saluti mattinieri e quelle tre parole di circostanza, ci si sarebbe accorti, pensandoci bene, che tutto era cambiato e che ciascuno membro di quella casa vivesse ormai in assoluto silenzio.
Girò il viso osservando bene la figura. 《Blanca sei tu?》
La domestica di Archie le baciò la fronte muovendo la mano. 《Menomale, pensavo di essermi sbagliata 》rispose 《Comunque si, sono io. Tu tutto bene?》
Jess annuì con la testa 《Tutto ok.》le rispose pulendosi le dita con un tovagliolino 《Ed Archibald?》
Blanca abbassò il capo sedendogli accanto, poi cercò qualcosa nello zaino. Jess non gli era rimasta simpatica quando l'aveva vista la prima volta al matrimonio, o meglio aveva pensato, al primo impatto che il suo Archie, che lei aveva cresciuto, si meritasse qualcosa di più della figlia di un pescatore, poi però aveva ha cambiato idea: Archibald Estefan non era mai stato così, in altri termini non si sarebbe mai azzardato a parlare con qualcuno come Jessica, insomma nettamente più povero e tanto meno avrebbe speso tutta la sua paghetta, che il padre gli forniva ogni settimana, per dei regali, se non si fosse trattato di una persona davvero molto importante. E infatti Jess per lui lo era davvero e Blanca lo aveva capito quando aveva visto con quanta umana sofferenza avesse accettato le decisioni di suo padre negli ultimi mesi.
Le prese la mano tirando fuori una busta, poi le pose un foglio sgualcito. 《Io non so se tu ami davvero Archie o se questo sia solo un gioco tra di voi, ma ho bisogno che tu legga questa lettera.》 le rispose 《Non è di ora, credo che l'abbia scritta qualche giorno fa, poi credo che abbia provato a nasconderla, ma non ha avuto molto successo. Sai Jess, io non so se sto facendo la cosa giusta e non so nemmeno se suo padre abbia ragione, ma non ho mai visto Archie così o almeno non hai mai parlato così tanto di qualcuno. Quando ce ne siamo andati al ... dannazione come si dice ...》
《Matrimonio!》
《Ecco si quello e siamo saliti in auto, lui voleva tornare indietro, ma sono stata io ad insistere ed a dirgli quanto fosse importante tornare a casa e rispettare le tradizioni. Lo so che ho sbagliato e che è tardi, ma almeno voglio cercare di rimediare in qualche modo.》 disse accarezzandogli il viso marmoreo 《Non ho mai vissuto qualcosa come il vostro e solo adesso me ne rendo conto.》 aggiunse.
Jess rimase immobile ascoltando quelle parole: che ci fosse davvero una speranza? Che Archibald provasse ancora qualcosa per lei? Oppure era solo un miraggio?
Le sorrise tenendo forte tra le mani la lettera 《Lo farò, Blanca.》 disse girandosi un momento 《Ma forse è il caso che la tenga lei ancora per un po'.》
La tata la squadrò inarcando le sopracciglia 《Devi farlo ora Jess, quello che c'è scritto lì è importante, altrimenti non avrei fatto tanta strada. Fidati almeno di me.》 rispose stringendola a sé.
Jess ricambiò l'abbraccio cercando di rimanere tesa.
《Addio allora Blanca.》 le mormorò all'altezza delle orecchie 《Grazie per tutto.》Blanca fece il cenno con la mano sollevandosi dai gradini 《Addio anche a te Jess.》 le rispose incamminandosi attorno alla cattedrale della piazza spagnola 《E che Dio ti aiuti.》 aggiunse, poi dopo qualche minuto sparì tra la folla.
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Quello che mi resta di te
Short StoryBARCELLONA, 1989 - Jessy ha appena compiuto diciassette anni ed è convinta, nonostante il corpo piccolo e mingherlino, che tutto sia facile da raggiungere e che con un pò di dedizione si possa costruire il proprio futuro. Di questo è sicura, ma quan...