CAPITOLO 14: BAGNETTO

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Sonia condusse Riccardo in bagno, mentre quest'ultimo faceva del suo meglio per non scoppiare a piangere. Era veramente una sensazione sgradevole.

La Tata lo afferrò da sotto le ascelle e lo issò sul fasciatoio, dove lo fece sdraiare. Nel momento in cui la parte posteriore del pannolino entrò in contatto col la superficie, la massa solida finì per spalmarsi con un brutto rumore sulle sue natiche.

"Che schifo!" esclamò Riccardo, disgustato.

"Su, su. Ora la Tata ti pulisce." lo consolò Sonia, dolcemente.

La Tata aprì i rubinetti della vasca da bagno, dopodiché rimosse i vestiti di Riccardo, lasciandolo con solo il pannolino. Slacciò quindi le fascette adesive, alzò le gambe del ragazzo e rimosse il pannolino sporco, lo arrotolò e lo gettò nella pattumiera apposita, nella quale il suono cessò.

Sonia prese delle salviettine umidificate e pulì scrupolosamente le natiche e la parte attorno all'ano del ragazzo, dopodiché con una salviettina pulita cominciò a pulirne anche l'interno, facendo emettere a Riccardo dei gemiti di forte fastidio.

"Mi dispiace, so che è fastidioso." sussurrò la donna "Ma devo pulirti per bene."

Riccardo continuò a mugugnare, ma fece del suo meglio per stare fermo. Non aveva veramente voglia di prenderle, e nonostante il fastidio voleva davvero che lo sporco venisse rimosso.

Quando finalmente Sonia ebbe concluso prese il ragazzo, completamente nudo, e lo adagiò nella vasca da bagno ormai piena d'acqua e bollicine.

Riccardo lasciò andare un sospiro di sollievo quando percepì il proprio corpo entrare in contatto con l'acqua calda della vasca, e la Tata non esitò nel pulirlo. Prese una spugna e dopo averla ben insaponata cominciò a strofinargli la schiena, poi passò alle braccia, alle gambe e al collo.

Quando arrivò ai piedi prima e alle ascelle poi, Riccardo lasciò andare qualche risatina, ma cercò di stare il più fermo possibile.

Dopo averlo ben insaponato con la spugna, Sonia la adagiò e prese al suo posto una spazzola da doccia a manico lungo, di legno, e ripassò nuovamente sul suo corpo. Le setole della spazzola non erano dure, ma sicuramente di più della spugna.

"Tata, faccia piano!" esclamò Riccardo, divincolandosi un po'.

"Non posso fare più piano di così. Sta fermo."

Finita la procedura, la Tata riprese nuovamente la spugna e si dedicò a pulire il sedere del ragazzo. Quando ebbe finito, passò alle parti intime.

Istintivamente, Riccardo serrò le gambe, arrossendo.

Sonia sbuffò, dicendo "Se non collabori dovrò usare la spazzola in un altro modo."

Il ragazzo lasciò andare un gridolino e subito aprì le gambe, esclamando "No, no! Non serve!"

La Tata gli sorrise, e riprese a pulirlo. Una volta finito, passò con la spazzola anche sul sedere, ma non sulle parti intime, troppo delicate. Una volta che ogni parte del suo corpo fu pulita a dovere, Sonia prese una boccetta di shampoo, se la strizzò in mano e cominciò a lavargli anche i capelli, canticchiando.

Stranamente, il ragazzo trovò quella parte del bagno particolarmente rilassante. Si lasciò andare ad un pesante sospiro, mentre lasciava che la tensione accumulatasi durante la giornata si disperdesse.

Sonia finì il lavaggio, e fece quindi alzare Riccardo in piedi nella vasca. Aprì il soffione collegato al rubinetto e lo usò per sciacquarlo tutto, capelli e corpo, rimuovendo shampoo e sapone.

"Ecco fatto." disse, sorridendo.

Prese Riccardo da sotto le ascelle e lo fece uscire dalla vasca, mettendolo coi piedi sul tappeto. Afferrò quindi un asciugamano e prese ad asciugarlo. Quando ebbe finito, gli asciugò i capelli con phon e glieli pettinò.

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