Riccardo giunse di fronte alla classe, con lo sguardo basso. Sapeva che Rossella avrebbe punito lui e Francesca, ma non poteva certo farci nulla per impedirlo. Non aveva prove per accusare Alice di alcunché, per quanto in cuor suo sentiva che fosse colpa sua.
Succhiando il ciuccio per scacciare quei pensieri, il ragazzo aprì la porta ed entrò nell'aula. All'interno, le ragazze erano tutte sedute ai loro banchi (tranne Alice, ancora a farsi cambiare) mentre la maestra stava spiegando qualcosa.
"Oh, Riccardo, bentornato." lo salutò, gioviale, non appena lo vide "Unisciti alle tue compagne per l'attività in corso, poi penseremo alla vostra punizione."
"Sì, maestra." bofonchiò dietro al ciucco, arrossendo al fatto che quella donna avesse nominato la punizione con così tanta leggerezza.
Arrivò al proprio posto e si sedette, rimuovendosi il ciuccio dalla bocca. Francesca, accanto a lui, era palesemente a disagio, evidentemente agitata all'idea della futura punizione.
"Ok, bimbi, come stavo dicendo, sui vostri banchi ho messo dei piselli." disse la maestra, riportando l'attenzione di Riccardo sulla 'lezione'.
Il ragazzo d'istinto guardò subito il banco, e vide che c'erano diversi piselli su di esso, al centro tra lui e Francesca.
"Ora faremo un'attività per imparare a contare." spiegò Rossella "Ognuno di voi prenda un po' di piselli, li conti e poi li unisca a quelli presi dal compagno di banco. Ditevi il numero ma non ricontateli."
Era un esercizio veramente stupido per dei ragazzi della loro età. Riccardo sospirò e prese una manciata di piselli. Altrettanto, accanto a lui, fece Francesca.
Mentre si metteva contare, Milena e Alice fecero il loro ingresso in aula. La bionda fu accompagnata al posto, e Rossella le spiegò l'attività.
Il ragazzo contò la manciata di piselli che aveva preso: erano dodici. Attese che anche Francesca avesse finito, quindi glielo comunicò.
"Io ne ho presi 9." rispose lei, arrossendo "Fa ventuno."
"Avete finito tutti, cari?" chiese Rossella dopo un po'. Alla risposta affermativa della classe, sorrise e aggiunse "Perfetto. Miriam, Alessandra, potete portare qui i vostri piselli?"
Le due ragazze lo fecero. Presero ognuna la propria manciata e la adagiarono sulla cattedra.
"Una di voi vuole dirmi quanti sono i piselli che mi avete portato?" chiese, sempre sorridendo.
Miriam diede la risposta, e Rossella chiese ad Alessandra di contare a voce alta i piselli. La ragazza lo fece, ed il numero combaciava con quanto detto dalla sua compagna.
Lo stesso esercizio fu ripetuto da Riccardo e Francesca, e poi da Alice ed Eleonora.
Finita quell'attività imbarazzante e abbastanza inutile, dato che tutti loro sapevano contare alla perfezione non essendo davvero bimbi dell'asilo, Rossella li fece riaccomodare tutti al proprio posto e si fece di colpo seria.
"Riccardo, Francesca, venite qui davanti alla cattedra." disse, sedendosi.
I due si scambiarono uno sguardo preoccupato, ma poi si alzarono. Riccardo sospirò, e si avviò alla cattedra, subito seguito dalla ragazza.
Rossella era seduta dietro alla cattedra, i gomiti appoggiati sulla stessa e le mani incrociate davanti al volto, e Milena era in piedi di fianco a lei, a braccia conserte. Riccardo e Francesca, dritti davanti alla cattedra, davano le spalle al resto della classe. Tenevano le teste basse, mentre sentivano gli sguardi severi delle due maestre su di loro.
Il silenzio pervase la classe per qualche istante, ma ben presto Rossella lo spezzò con la propria voce "Dunque, voi due monelli volete spiegarmi cosa ci facevate in bagno?"
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La Tatocrazia
Ficción GeneralDopo la terribile pandemia Covid, durante la quale l'umanità ha dato il peggio di sé, il mondo sta marciando verso un inesorabile declino. Ma la spirale di autodistruzione intrapresa dagli umani finisce per attirare l'attenzione di una razza aliena...