La strega è tornata

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Harry's POV

Ormai era passata una settimana da quel giorno. Ormai era una settimana che Louis mi evitava completamente. Durante quei giorni mi allenai molto: cavalcavo sempre di più ed entravo in confidenza con Angus. Mi allenavo con l'arco ed era quello che stavo facendo in quel momento. Scoccai la freccia e mancai di poco il bersaglio, quando una voce mi ridestò.

"Devi stendere di più le braccia" Una voce femminile. Mi voltai ed era Susan.

"Cosa vuoi?" Ero così stanco di quella situazione. Non ero arrabbiato per il fatto di essere praticamente stato "adottato". Ero arrabbiato per come i miei genitori biologici avevano agito.

"Volevo solo aiutarti con l'arco" Mi rispose prendendone uno anche lei.

"Perché dovresti aiutarmi? Sappiamo bene che non ti importa ne di me ne di Gemma"

"Harry, io sono stata paziente con te. Mi dicevo 'È normale col tempo gli passerà', ma sai che c'è sono stufa del tuo comportamento da saccente. Tu credi di sapere tutto su di me, sulle mie decisioni, quando non è affatto così. Io vi amavo più della mia... io vi amo più della mia vita, ma noi non avremmo mai potuto darvi ciò che meritate. Quella donna, Anne, lei era semplicemente fantastica e non avremmo mai potuto desiderare niente di meglio per i nostri figli. Ma non puoi darmi dell'egoista soltanto perché ho desiderato una vita migliore per te e Gemma. Perciò urlami contro, sii arrabbiato con me, ma non puoi dire neanche per un secondo che tutto questo non l'abbia fatto per amore" Concluse così Susan. Mi sentii un completo idiota, per la seconda volta. In tutti quei giorni non avevo fatto altro che gettare male su di lei e Caspian, quando non avevo chiesto neanche spiegazioni. Forse era vero che qui l'egoista ero io. Scoppiai a piangere e mi gettai tra le braccia di Susan.

"Mi dispiace così tanto... mamma" Sussurrai piano.

"Bambino mio, mi sei mancato" Disse lei di rimando. La strinsi più forte per farle capire che nonostante tutto io le volevo bene. Non l'avrei mai ammesso, ma sentivo veramente di appartenere ad una famiglia.

"Puoi aiutarmi a migliorare la mia mira?" Chiesi allontanandomi.

"Non aspettavo altro" Sorrise lei. Imparai molto quel giorno. Fu qualcosa che inconsciamente desideravo e che finalmente avevo. Terminammo l'allenamento dopo circa due ore e finalmente fui in grado di colpire quel maledetto bersaglio. Mentre ci incamminavamo alle tende mi sorse un dubbio.

"Mamma, non ti ho ancora chiesto come mai siete qui"

"In realtà non lo so Harry... è accaduto come la seconda volta che siamo venuti qui, quando Caspian ci ha chiamati. Qualcuno l'ha fatto, ma non sappiamo chi sia" Ammise. Ero piuttosto confuso a riguardo. E se la persona che li aveva chiamati fosse la stessa che stava portando la strega bianca in vita. Dovevo assolutamente parlarne con Louis, che mi avesse voluto parlare o meno. Salutai mia madre, era ancora una sensazione del tutto nuova, e mi incamminai verso la tenda di Louis. Entrai senza annunciarmi, perché sapevo che lui mi avrebbe detto di andare via.

"Liam ti ho già detto come devi affilare la spada-" Disse prima di voltarsi e scoprire che fossi io e non Liam.

"Harry, sono impegnato"

"Senti Louis, so di aver sbagliato a baciarti, ma ti prego ascoltami. È molto importante" Lo supplicai io avvicinandomi. Lui era seduto e dopo aver sbuffato spostò una sedia per me facendomi accomodare.

"Di cosa devi parlarmi?"

"Io credo che la persona che ha chiamato i miei genitori e Lucy, Peter ed Edmund sia la stessa che sta complottando contro di noi"

"Perché dici questo?" Mi chiese.

"Non può essere una coincidenza. Prima arriviamo noi, poi vengo rapito, Aslan che ricompare, i re e le regine di un tempo che hanno sconfitto la strega tornato... si scopre che io e Gemma siamo figli di Caspian e Susan. È tutto calcolato" Gli spiegai.

"Forse hai ragione, è una situazione troppo strana" Rifletté lui. Sorrisi e per un momento tutto il mondo parve scomparire. C'erano solo Harry e Louis. I nostri sguardi si incontrarono di nuovo, avrei voluto farlo per il resto della mia vita. Vidi Louis avvicinarsi a me e io feci lo stesso. Un soffio ci separava e avrei potuto semplicemente sporgermi e tutta la mia vita sarebbe stata perfetto. Ma non fu così. Lui mi precedette e annullò la distanza che ci separava. Fu come una fiamma che scaturì un fuoco ardente. Un calore tale da bruciarsi. Ma mi sarei bruciato all'infinito, anche per la sola eventualità di baciare quelle labbra. La dolcezza che trasmetteva quel bacio fu in grado di riparare qualsiasi ferita. Quelle ferite non aspettavano altro che essere rimarginate da quell'unico bacio. Interminabile era l'aggettivo con cui avrei descritto quel bacio. Minuti interminabile a colmare i vuoti che erano le nostre anime. Poi però tutto finì. La consapevolezza riaffiorò sul volto di Louis e si staccò da me.

"Mi... mi dispiace Harry. Devo andare" E con quell'unica frase tutto il mondo parve crollarmi addosso. Quella sensazione fu nulla in confronto a quello che provai poco dopo.

Louis scappò lontano da me. Lo seguii perché non volevo perdere l'unica speranza che avevo avuto nella mia vita, come se ne dipendessi. Lo inseguii, vedevo la sua figura correre tra gli alberi. Poi ci volle un secondo e sparì. Un grido. Ed ecco la sensazione di prima crescere sempre di più in me. Seguii il grido e la scena che mi ritrovai davanti fu atroce. Louis era lì fermo in piedi e una figura incappucciata teneva un coltello proprio davanti la sua gola. Poi questa si rivelò.

"Simon..." Sussurrai estraendo arco e frecce.

"Oh, siete sorpreso principino. Avrete pensato 'Ma un uomo così servizievole nei confronti dei re che fa una cosa del genere?' Beh sapete cosa c'è, quest'uomo non è quello che credevate. Voi tutti avete ucciso l'unica cosa importante per me. L'unica mia felicità, mi è stata portata via" Urlò amareggiato Simon.

"Ma di cosa state parlando? Io non ho fatto nulla!" Esclamai cercando di avvicinarmi per aiutare Louis. Simon in tutta risposta indietreggiò avvicinando ancora di più il coltello e tagliando leggermente Louis.

"Non ti avvicinare! O per lui è finita" Disse Simon.

"Harry non dargli ascolto, uccidilo!" Esclamò Louis. Presi una freccia e tirai l'arco pronto a scoccare.

"Se io muoio, lui muore" Disse con un ghigno Simon.

"Siete stato voi non è vero? Quella sera, mi avete rapito. Come ho fatto a non capirlo"

"Sei solo uno stupido moccioso"

"Cosa vuoi da me?"

"Voglio che tu riferisca ai tuoi genitori, ai tuoi zii che la strega è tornata"

"Perché io?"

"Perché è stata proprio la tua famiglia a portami via mia madre!" Esclamò adirato.

"La strega è... vostra madre?"

"Non te l'aspettavi non è così. Adesso lascerò andare Louis, ma riferite ciò che vi sto per dire. La strega è tornata e tra esattamente cinque giorni verrà a vendicarsi" E con questo Simon scappò via, lasciano Louis a terra a corto di fiato. Corsi da lui e gli tamponai subito la ferita.

"Non è profonda starai bene" Gli dissi facendolo sedere a terra. Lui mi sorrise e si lasciò andare tra le mie braccia.

"Perché sei scappato da me?"

"Ero spaventato. Avevo così paura che potesse succedere ancora..."

"Cosa intendi?" Gli chiesi accarezzandogli i capelli.

"Sai io sono già stato innamorato una volta. Ma l'amore mi ha bruciato. E la ferita non si era rimarginata finché non mi hai baciato"

"Vuoi parlarmene?"

"Non credo di essere ancora pronto..."

"Lo capisco, ma promettimi che non mi allontanerai"

"Lo prometto"

Hi guys! Come va? Oggi nuovo capitolo, un po' corto, ma è di passaggio. Nuova rivelazione Simon è figlio della strega, d'altronde da chi avrebbe potuto ereditare tutta quella malvagità? Comunque se la storia vi sta piacendo lasciate un stellina e un commento per eventuali correzioni. Detto ciò alla prossima ;)

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