|Capitolo 6|

25 0 0
                                    

Capter IV

Non puoi obbligare la gente ad amarti...ma puoi far in modo che ti temano
(Blair Woldorf)

******

6 Settembre 1996, Hogwarts

Il mattino seguente, l'acqua del lago nero, vibrava lentamente nei pressi dei sotterranei, ove Juliette si stava preparando per il suo allenamento mattutino quotidiano.

Alla stessa ora delle 7, quando mancavano solo quarantacinque minuti per la colazione, Draco Malfoy, in veste di prefetto, si diresse con la sua Nimbus 2001 nello stesso luogo.

Necessitava estremamente un momento calmo, tutto per sé. Bearsi del silenzio e lo strusciare delle foglie con il suolo umido d'autunno.

Il vento che gli scompigliava qualche ciocca dei suoi morbidi capelli platino imbevuti di gelatina., le onde calme date dalla bassa marea, e il sole caoperto da foche nuvole grigie.

Dei respiri affannosi però catturarono la sua attenzione facendolo voltare di scatto

Gli mancò il fiato quando una figura angelica era apparentemente immobile sotto un albero di quercia,dei calzettoni bianchi ricadevano stretti lungo le spigolose ginocchia., le clavicole sporgenti curvate dal movimento delle braccia per massaggiare il piede indolenzito le goccine di sudore ricadevano lente, lungo la sua pelle liscia e morbida., I lunghi capelli color nocciola erano uniti in una crocchia disordinata., i denti affermarono la carne del labbro inferiore probabilmente per lo sforzo.

Juliette Artemisa Smith si stava allenando proprio oggi, proprio ora, proprio nel posto dove vi era seduto Draco Lucius Malfoy

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Juliette Artemisa Smith si stava allenando proprio oggi, proprio ora, proprio nel posto dove vi era seduto Draco Lucius Malfoy.

La Serpeverde non si era accorta minimamente di una presenza pallida a pochi metri di distanza che osservava curioso ogni suo movimento.

Si trovava lì da quasi mezz'ora a riprovare i passi di danza classica che praticava nel Manor, non prima di aver corso lungo il perimetro del lago nero e fatto decine e decine di addominali.

Si sentiva accaldata e stanca. Le gambe improvvisamente deboli seguita dal tipico giramento di testa., si sentiva sudata e appiccicosa mentre le ciocche dei suoi bruni capelli le infastidivano la visione davanti a se.

Di punto in bianco si alzò barcollando sotto lo sguardo preoccupato di Malfoy e si diresse tremolante verso la sua Firebold nuova di zecca.

Con uno scatto felino, la minuta e stanca figura di Juliette era ormai divenuta un puntino luminoso rilasciando con sé la sua essenza di fragola e vaniglia.

******

Il soffitto della Sala Grande era di un azzurro sereno, macchiato da fragili nubi a ciuffi, proprio come i rettangoli di cielo visibili oltre le alte finestre a colonnine.

Obliviate || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora